fast food
Hard decision - fast food or healthy food
Tra cibi sani e quelli pronti è meglio aver sempre a portata di mano i primi.

Tenere la frutta al centro della tavola e bere acqua o latte scremato per dissetarsi, evitando le sempre più diffuse bevande zuccherate: sono solo due dei consigli più significativi che l’American Academy of Pediatrics ha diffuso nelle linee guida per la prevenzione della obesità infantile. L’approfondimento punta a favorire l’adozione di stili di vita più salutari, per ridurre l’incidenza di diverse malattie croniche: dal diabete ad alcune tipologie di cancro.

I pediatri statunitensi hanno aggiornato e sostituito il documento redatto nel 2003 e pubblicato su Pediatrics. A spingerli nessuna particolare novità, ma l’esigenza di riportare l’attenzione su quella che è considerata «una priorità di salute pubblica, viste le complicanze – mediche, psicosociali ed economiche – correlate all’obesità infantile», spiega Stephen Daniels, direttore del dipartimento di pediatria dell’università del Colorado e presidente dell’associazione di specialisti d’Oltreoceano. In effetti le linee guida ribadiscono concetti già noti, ripetuti a intervalli regolari, ma quasi mai messi in atto tra le mura domestiche.

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L’obesità infantile va evitata: limitiamo il consumo di sale, grassi e zuccheri

Tra i punti salienti del documento uno riguarda le bevande zuccherate, come per esempio il tè freddo, e le acque frizzanti e aromatizzate che «andrebbero rimosse dalla dieta di un bambino. Durante il giorno i più piccoli dovrebbero bere acqua del rubinetto, per ridurre l’apporto di sodio, e latte scremato, senza eccedere con i grassi». Con un bicchiere di Coca Colasi supera la quota di zuccheri aggiunti indicata come tetto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Quanto all’assunzione di macronutrienti, «le diete dei bambini dovrebbero essere ricche di alimenti a basso contenuto calorico: come la verdura, la frutta, i cereali integrali, la carne magra, il pesce, i legumi e i latticini a ridotto contenuto di grassi». Nessun divieto, ma un ferma restrizione ai fritti, ai prodotti da forno, ai formaggi e alle salse. E poi «no al cibo dato come premio, sì alla possibilità che i bambini decidano con i genitori cosa preparare per cena».

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Meglio evitare i cibi pronti, spesso ricchi di sale

Il consiglio pratico più interessante riguarda  le contromisure da prendere nei confronti degli alimenti ipercalorici, «da avvolgere in carta stagnola e conservare in fondo nel frigorifero o in alto nella dispensa, così che i bambini non li vedano continuamente». Un rimedio che però sa di una pezza a colori messa sul buco.

Il  problema si può risolvere alla radice, rinunciando a questi alimenti – che spesso contengono olio di palma –  sin dai primi anni di vita «Le richieste dei figli dipendono dai modelli che osservano in casa – spiega Margherita Caroli, pediatra e direttore dell’unità operativa dipartimentale di nutrizione della Asl di Brindisi -. Se un bambino ha percepito il sapore dei vegetali durante la gravidanza e l’allattamento, sarà più portato a ricercarli durante lo svezzamento. E se ne vede consumare molti ai suoi genitori, chiederà più spesso di portarli a tavola». Dunque la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità infantile – che in Italia tra gli 8 e i 9 anni ammontano, in media, al 20% e al 10% – deve coinvolgere anche il resto della famiglia.

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L’educazione alimentare si può fare in famiglia: abituare i figli al sapore di frutta, verdura e alimenti sani è il modo migliore

Non è un caso che nel documento statunitense si legga: «Le famiglie dovrebbero modificare il proprio stile di vita per aiutare i figli a mantenere o raggiungere un peso sano». Uno dei problemi, come ricorda anche Caroli, «è che sono sempre meno i nuclei che seguono la dieta mediterranea. Prevale la convinzione che costi più di un regime alimentare in cui trovano spesso posto alimenti pronti. Ma non è così: ci sono dati che evidenziano come, a parità di peso, un sugo pronto costi settanta centesimi in più rispetto a uno preparato in casa». Oltre alla dieta, in senso stretto, gli specialisti statunitensi forniscono altri consigli pratici: consumare i pasti a tavola e senza lasciarsi distrarre dalla tv (che comunque i bambini non dovrebbero guardare per più di due ore al giorno), evitare di saltare la colazione, dedicare il giusto tempo all’attività fisica (almeno un’ora al giorno).
@fabioditodaro

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riccardo
riccardo
3 Agosto 2015 18:55

A proposito di obesità e zuccheri, sulle confezioni dei succhi di frutta piccoli Vivi verde della Coop, è evidenziato di farli consumare responsabilmente ai ragazzi. Infatti ci sono 14 grammi di zucchero in una confezione. Due cucchiai da cucina.