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La dieta mediterranea non è comune tra i bambini e quindi dovrebbe essere sostenuta dall’Unione europea

La dieta mediterranea, oltre a scongiurare il rischio di sviluppare molte malattie, sembra diminuire anche o livelli di obesità infantile. Tuttavia, la dieta non è comune tra i bambini che vivono nei paesi mediterranei e dovrebbe essere sostenuta dall’Unione europea, nell’ambito delle strategie di lotta all’obesità infantile.

Lo sostiene uno studio guidato dal ricercatore italiano Guido Tognon, che lavora all’Università di Göteborg in Svezia, pubblicato dalla rivista Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases.

 

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Con un’alimentazione “mediterranea” ci sono il 15% in meno di probabilità di essere obesi o in sovrappeso

La ricerca ha preso in esame le caratteristiche fisiche di 16.220 bambini tra i due e i nove anni di otto Paesi europei, ai genitori dei quali è stato sottoposto un questionario, in cui indicare la frequenza di consumo di 43 alimenti. Tra le otto nazioni prese in considerazione (Svezia, Germania, Spagna, Italia, Cipro, Belgio, Estonia e Ungheria), quello in cui si registra il maggior consumo di cibi associabili alla dieta mediterranea tra i bambini è la Svezia, seguita dall’Italia, mentre all’ultimo posto si trova Cipro.

 

I bambini con un’alimentazione molto aderente alla dieta mediterranea hanno il 15% in meno di probabilità di essere obesi o in sovrappeso rispetto ai loro coetanei, la cui dieta si discosta da quella Mediterranea. Questo dato è indipendente da età, sesso, situazione socio-economica e Paese di residenza.

 

Beniamino Bonardi

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

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