Ieri ilfattoalimentare ha pubblicato la notizia dei wurstel di pollo arricchiti con antibiotici ritirati dal mercato Europeo, ricordando che questi wurstel sono stati prodotti dall’azienda leader Grandi Salumifici Italiani negli stabilimenti di Bolzano. Il problema è che l’azienda fornisce wurstel a una decina di di catene di supermercati che li commercializzano con il loro nome (private label).

 

I nomi dei wurstel ritirati non vengono resi noti dalle autorità sanitarie nazionali e anche l’azienda non li vuole comunicare. Si tratta di un atteggiamento poco trasparente che lascia perplessi. Anche er noi è difficile riuscire ad avere notizie, sembra però che la carne separata meccanicamente utilizzata sia stata acquistata dai Grandi Salumifici Italiani all’estero mentre la lavorazione sia avvenuta negli stabilimenti di Bolzano. L’azienda ci ha scritto una lettera che pubblichiamo in cui ribadisce concetti già espressi nel nostro articolo, precisando di non avere trovato tracce di cloramfenicolo sui campioni di wurstel sotto accusa.

 

Ringraziamo Grandi Salumifici Italiani per l’attenzione, ma in fondo alla lettera avremmo voluto trovare l’elenco dei  prodotti ritirati dagli scaffali dei supermercati con l’indicazione dei lotti. Gli incidenti di percorso possono accadere a tutti, ma bisogna anche saperli gestire con trasparenza nei confronti dei consumatori.  E’ vero, adesso l’allerta è risolto tant’è che anche noi abbiamo scritto di acquistare tranquillamente le confezioni  presenti sugli scaffali, salvo precisare che i wurstel di pollo ottenuti con carne separata meccanicamente prodotti da tutte le aziende  sono in realtà un prodotto decisamente mediocre.

Roberto La Pira  

 

 

 

Foto:Photos.com

0 0 voti
Vota
5 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Pietro Ansidei
Pietro Ansidei
14 Settembre 2012 14:29

Sono in disaccordo con il commento "vegetariano" (lo stesso discorso si può fare con le produzioni industriali di frutta e verdura, tralasciando la cosiddetta "agricoltura biologica"). In ogni caso, se GSI ha assicurato il ritiro, non vedo il motivo di fare allarmismi. Forse è il caso di dissotterrare l’ascia di guerra sugli alimentari. Se non fossimo disposti ad accreditare le garanzie date dalle aziende moriremmo psicotici e col "mal di fegato"…in ogni settore.

Peppe Gallo
Peppe Gallo
7 Settembre 2012 16:18

Un buon motivo per diventare vegani o vegetariani spazzando via queste schifezze dalla tavola.

Mirco
Mirco
14 Settembre 2012 17:04

e se delle confezioni di quei prodotti ritirati li ha qualcuno in frigo di casa ? se c’è un ritiro, il consumatore deve sapere il motivo e che prodotto. ricordo che ci sono persone che sono allergiche agli antibiotici, a mè potrebbe fare nulla, ma chi è allergico può stare male… di certo questi comportamenti non fanno aumentare l’affidabilità dell’azienda, che abbia torto o no…

Gianmario
Gianmario
14 Settembre 2012 16:40

Come al solito non si rispettano le leggi! Il reg.ce 178/2002 dispone che le aziende oltre a ritirare i lotti dannosi, devono divulgare con tempestività, anche a mezzo stampa, ai consumatori il potenziale pericolo.

benvenuto pinzi
benvenuto pinzi
17 Settembre 2012 18:41

mangio solo carni bianche,pertanto anche quelle.lavorate,con la notizia dei wuster di pollo con antibiotici ho smesso di mangiarli,vivo dove c’è uno stabilimento grandi salumifici italiani,ho chiesto ai lavoratori se conoscevano il fatto nessuno sa niente,pertanto la ditta sta alla largo per quanto riguarda l’informazione