La spesa media di una famiglia italiana assorbe il 20% circa del bilancio annuale, ma  secondo un’indagine condotta da Altroconsumo in 61 città si possono risparmiare fino a 1.500 euro, che lievitano a 3.500 se si evitano i prodotti di marca.

 

La rivista ha monitorato quasi 900.000 prezzi in 950 punti vendita (162 ipermercati, 603 supermercati, 185 hard discount). Il carrello tipo preso in esame è composto da 531 prodotti di marca appartenenti a un centinaio di tipologie diverse (come biscotti, frutta, detersivi, bibite), mentre la spesa alternativa include gli stessi  prodotti scelti tra quelli più economici sugli scaffali.

 

Il punto vendita meno caro in assoluto si trova ad Arezzo (Supercoop di via Vittorio Veneto), mentre la città più conveniente risulta Pisa (costo spesa annuale 5.969 euro), seguita da Firenze (5.973 euro) e Verona (6.088). A Perugia, Modena, Vicenza, La Spezia, Alessandria, Parma e Padova il conto resta sotto i 6.200 euro, mentre  a Cagliari, Siracusa, Catania e Aosta si superano i  6.600 euro (vedi tabella).

Dove la concorrenza funziona esistono possibilità di risparmio: è quanto succede in Toscana, Umbria e Veneto, Emilia Romagna. Pecore nere: Trentino, Val d’Aosta, il centro-sud oltre a Sicilia e Sardegna dove la battaglia tra insegne langue e il costo complessivo lievita sensibilmente.

 

A Firenze, ad esempio, i consumatori che fanno la spesa tutti i giorni nei supermercati Coop e Supercoop possono risparmiare fino a 1.500 euro (su un totale di 6.300 €) rispetto a chi si reca nei punti vendita Billa. Seguendo lo stesso criterio ad Ancona la spesa da Auchan in via Franco Scataglini  permette di risparmiare oltre 1.000 euro rispetto a Maxi Coal o Billa.  Anche a Milano da Esselunga in via Riccardo Pitteri e da U2 Supermercato in via Trilussa o via Durazzo si risparmia oltre 1.000 euro rispetto alla catena Billa.

 

 Quando si fa la spesa però oltre alla nome della catena e alla località  conta anche la capacità approfittare delle offerte, e la scelta di comprare solo prodotti non di marca. Saper approfittare dei prodotti di marca in offerta comporta un risparmio annuo del 24%, mentre si arriva al 38% quando si opta per i prodotti col marchio dell’insegna del supermercato. La riduzione arriva al 55% se nel carrello finiscono solo i prodotti  meno costosi esposti sugli scaffali, mentre si arriva al 61% quando si fa la spesa esclusivamente negli hard discount, spendendo solo 3.500 euro l’anno.

 

Foto: Photos.com, Altroconsumo.it

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Roberto
Roberto
8 Settembre 2012 10:11

Ma il fatto che i prezzi siano sempre più bassi non vi fa pensare che per produrre certa roba si va sempre più al ribasso.. e così per cercare il ribasso si ribassano i "vostri" compensi… o addiruttura si produce tutto in paesi "poveri" è LA CULTURA DEL PAGARE SEMPRE MENO TUTTO CHE CI STA FACENDO FALLIRE…

Luca
Luca
3 Settembre 2012 13:26

che le prime città siano quelle storicamente guidate da amministrazioni di centro-sinistra vorrà dir qualcosa? Forse che la politica sia tutta m…a non è poi così vero???

marco
marco
6 Settembre 2012 07:27

Luca, per favore… non diciamo sciocchezze.Tutti e dico Tutti , destra , centro , sinistra , sopra , sotto che reggono le file della catena dell’alimentare hanno un solo pensiero: Utile e soldi.Ogni catena di supermercati e affini si è creata uno spazio nel mercato , assolutamente d’accordo con gli altri, per creare un mercato ANELASTICO. Nom lasciamoci più coprire gli occhi da false ideologie e cerchiamo di comprare bene, sano e di non cadere troppo nelle reti di questi "squali". e poi, in quell’elenco , mancano ovviamente ,mille e millle altre importanti città , sia di destra che di centro che di sinistra. un abbraccio

Luciano Piazza
Luciano Piazza
4 Settembre 2012 13:00

Sono un romagnolo e mi sento fortunato: è una delle regioni dove c’è concorrenza! Ma, per ottenere il meglio, potrei programmare gite periodiche alla Supercoop di Arezzo, considerando che il carburante non costa nulla! Cosa dite se ogni settimana mi faccio anche una mappa aggiornata dei centri commerciali della Toscana, del Veneto e della mia Regione così da potermi orientare nel paradiso della concorrenza; potrei risparmmiare qualche euro, il tempo non manca, e la mia vita acquisterebbe più "sapori", unendo l’utile al dilettevole, con gite ai centri commerciali. Eviterei la noia delle città d’arte! Grazie per i consigli.

sandra
sandra
24 Novembre 2012 16:13

il supermercato dove si risparmia di meno e’ l ‘ard secondo me. peccato che nn funzionano bene perche’ i responsabili nn sn molto competenti infatti ho sentito molte lamentele……