sacchetto plastica
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Su 37 sacchetti per la spesa ben 20, pari al 54% del totale, sono risultati non conformi alla legge

La storia dei sacchetti di plastica ecologici sembra un percorso a ostacoli che riserva sempre nuove sorprese. Prima una lunga fase di stallo dovuta alla mancanza di sanzioni per chi trasgrediva la legge commercializzando sacchetti non biodegradabili, poi la denuncia di Assobioplastiche secondo cui nel nostro Paese il 60% delle buste in circolazione non rispetta i parametri di legge. Ora arrivano nuove conferme da parte di Legambiente che, esaminando sacchetti utilizzati in 7 Regioni italiane, ha dimostrato l’esistenza di un problema che coinvolge non solo le piccole realtà di paese, o i mercati rionali, ma anche le catene di supermercati.

 

Su 37 shopper per la spesa prelevate presso numerosi punti vendita di grandi catene, più della metà (54%), sono risultati non conformi alla legge.

 

Le Regioni dove sono stati trovati i sacchetti non conformi sono: Campania (7 sacchetti), Basilicata (6), Puglia (3), Calabria (3) e Lazio (1). In Lombardia e Veneto invece sono risultati tutti in regola.

 

sacchetto sigma non conforma 2015
Uno dei sacchetti Sigma non conformi

Suddividendo i sacchetti fuori norma rilevati per catene di supermercati, si ottiene questa classifica: Sigma (5 sacchetti non conformi), A&O (3), Crai, Eurospin e Sisa (2), Conad, Despar/Eurospar, Eurocisette, Imagross, M.A. Supermercati/Gros, Maxisidis/Intersidis (1).

 

Secondo il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani, la situazione di non conformità nel settore è piuttosto diffusa e i risultati delle verifiche effettuate devono essere letti in una chiave che non ha considerato tanti piccoli negozi commerciali e mercati rionali, dove la situazione è visibilmente ancor più grave. L’altro problema è la presenza di alcune aziende che vendono, anche online, sacchetti palesemente fuori legge.

Ricordiamo che per essere regolari (ecologici e compostabili) i sacchetti devono riportare uno o più dei seguenti simboli.

compostabile logo
I marchi che attestano la certificazione della biodegradabilità come “OK Compost” e “ Compostable”

Leggi il dossier completo di Legambiante (scarica qui).

 

Luca Foltran

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

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MAurizio
MAurizio
21 Gennaio 2015 10:56

La questione è una sola: i sacchetti davvero “bio” NON funzionano. Nel senso che sono fragili e NON sono in grado di fare la loro funzione (trasportare la spesa).
Da quando è stata adottata (almeno in teoria) la normativa ho smesso di acquistarli (pagandoli più cari di quelli “buoni”) e uso una busta blu dell’Ikea (60 cent, costa quanto tre sacchetti e dura una vita). Ingombrante ma pratica e ecologica.
Poi diventa “ovvio” che di fronte alle lamentele dei clienti i negozianti finiscano per acquistare sacchetti meno ecologici ma più funzionali