piani da cucina
Il quarzo sintetico è spesso utilizzato nella realizzazione di piani da cucina e lavelli

Tutto nasce quando un’azienda francese che lavora marmo, granito, pietre naturali e realizza anche piani per cucina, la MDY, comincia ad avere dubbi sulla sicurezza del quarzo sintetico. Il quarzo sintetico (chiamato anche quarzo ricostituito) è composto di silice cristallina, resine polimeriche e coloranti; è più facile da lavorare e tagliare rispetto alla pietra naturale, offre diverse colorazioni e queste caratteristiche lo rendono ideale per la realizzazione di piani da cucina ma anche lavelli. Tant’è che articoli realizzati in questo materiale si possono trovare ovunque.

Philippe Ledrans, titolare dell’azienda MDY, comincia ad avere dubbi già nel 2013 quando uno dei propri fornitori raccomanda l’uso di tute pressurizzate per coloro che maneggiano piani da cucina in quarzo sintetico. E i dubbi crescono quando alcuni tecnici avvertono nausea e vertigini in seguito all’installazione di un piano realizzato in questo materiale. Certamente la polvere di silice è nota per i suoi effetti nocivi sul tratto respiratorio ma si parla di malattie che si sviluppano nel corso di anni e che non hanno sintomi immediati; per la silicosi le manifestazioni iniziali compaiono infatti generalmente dopo un lungo periodo dall’inizio dell’esposizione. Ledrans affronta quindi i propri dubbi e ordina ad un laboratorio indipendente (l’Istituto per la Ricerca e la competenza scientifica, IRES, a Strasburgo) di eseguire analisi che ne rivelino eventuali criticità. Ed i risultati sono molto sorprendenti. Non solo il materiale contiene sostanze potenzialmente pericolose ma le quantità rilevate sono anche tali da doverlo classificare come rifiuto pericoloso.

piani da cucina
Le analisi effettuate su piani da cucina in quarzo sintetico hanno evidenziato la presenza di sostanze pericolose per la salute

Le analisi relative agli anni 2016 e 2017 infatti rivelano un numero significativo di sostanze quali metalli pesanti, composti organici volatili (COV), idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e ftalati. Tra le sostanze riscontrate lo stirene, riconosciuto ufficialmente come cancerogeno nel 2011, e che può determinare alterazioni a carico del sangue, turbe digestive, nausea, vomito. Il toluene, altra sostanza che può produrre danni al sistema nervoso e i reni. Il cadmio, metallo pesante cancerogeno e tossico per la riproduzione, trovato in quantità particolarmente elevate (da 30 mg/Kg fino a oltre 70 mg/Kg). I risultati hanno sorpreso anche il direttore dell’Istituto Vincent Peynet, che ha condotto le analisi. Peynet afferma: “Date le concentrazioni di metalli pesanti, questo materiale dovrebbe essere classificato come rifiuto pericoloso e invece è utilizzato come prodotto di consumo”.

Ma la lista non finisce qui: acetone, acetaldeide, benzaldeide, formaldeide…fino ad arrivare alla conclusione che “Il materiale testato mostra un numero importante di sostanze potenzialmente pericolose per la salute tra cui sostanze con certo effetto cancerogeno sull’uomo (Classificate come gruppo 1 dall’ OMS per la loro pericolosità). Si raccomanda un utilizzo limitato del materiale, dovrebbe esserne evitato l’uso in ambito domestico e professionale ed il materiale dovrebbe essere considerato rifiuto pericoloso al termine della sua vita utile”.

Di fronte a questi risultati sbalorditivi vengono richiesti chiarimenti alla Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi francese, organo del Ministero francese (DGCCRF – Direction generale de la concurrence, de la consommation et de la repression des fraudes). Quotidianamente i consumatori entrano in contatto con il piano cucina, spesso utilizzato anche per appoggiarvi direttamente alimenti non imballati. Se l’impiego come superficie per la preparazione di pietanze è da escludere, non è difficile immaginare mamme impegnate ad insegnare ai propri bambini come si prepara una torta, tra farina ed ingredienti vari sparsi proprio su questi piani da cucina. Magari in quarzo sintetico.

piani da cucina
I piani da cucina e i lavelli rientrano tra gli articoli “destinati al contatto con gli alimenti”

La risposta del Ministero è forse più sbalorditiva dei risultati ottenuti: i piani da cucina non rientrano nella normativa per materiali a contatto con alimenti. Tradotto: non è necessario che questi articoli siano idonei ad entrare in contatto con il cibo. Oltre ad una contestazione dei risultati sulla base del fatto che le condizioni di prova siano “troppo drastiche” (affermazione non vera in quanto la legge per materiali a contatto con alimenti prevede, tra le altre prove, l’impiego di materiali “sicuri” a prescindere da quali sostanze rilascino al consumatore), la risposta dimostra un vera e propria interpretazione della legge.

Dal punto di vista della Commissione Europea infatti, questi articoli devono essere necessariamente valutati e risultare idonei al contatto con alimenti. Lo dimostra la linea guida del Centro comune di ricerca (CCR), (in inglese: Joint Research Centre, JRC), della Commissione europea preposto e istituito per fornire un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all’attuazione e al controllo delle politiche dell’Unione europea. Nella lista di articoli da valutare come “destinati al contatto diretto con alimenti” troviamo infatti i piani da cucina così come i lavelli.

In conclusione, secondo la denuncia non c’è dubbio che i piani da cucina in quarzo sintetico possano essere ritenuti una fonte di pericolo. Ma mentre l’azienda francese coinvolta ha deciso di sospendere l’impiego di questo materiale sintetico, molte aziende in tutta Europa continuano a commercilizzarlo e i consumatori ad acquistarlo, ignari del rifiuto speciale che si portano tra le mura domestiche. Le autorità, di contro, continuano a buttare acqua sul fuoco pur ammettendo che ulteriori test sono necessari per rimuovere i dubbi. I dubbi, gli ultimi rimasti. Per chi ancora li avesse.

© Riproduzione riservata

Se ti è piaciuto questo articolo

sostieni

Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare.  Clicca qui

5 1 vota
Vota
3 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Costante
Costante
20 Maggio 2017 17:24

Penso che la pericolosità del materiale di cui sono composti questi piani da cucina possa riguardare soprattutto chi li monta, li taglia e li manipola in continuazione.
Invece il tipo di contatto con gli alimenti che vi transitano nell’uso quotidiano , è assolutamente casuale e limitato per punti di contatto, temperature e tempi, e anche abbastanza raramente in quanto spessissimo gli alimenti vi passano imballati o semplicemente incartati. Un piano di cucina non è certo una padella né una superficie a contatto dove gli alimenti sostino in aderenza per tempi significativi dal punto di vista delle cessioni.
Non mi stupisco perciò che gli organi ministeriali, appoggiati da tecnici dell’ISS che eccellono da tanti anni dimostratamente per competenza e severità sia in campo nazionale che Europeo proprio su questi temi, non abbiano drammatizzato il problema come posto in Francia.

Foltran Luca
Reply to  Costante
25 Maggio 2017 08:37

Caro Costante, confermo senza problemi che non vi è un contatto diretto con l’alimento se non casuale o limitato (ma comunque ipotizzabile), ma ciò non toglie che stiamo parlando di un prodotto che contiene sostanze drammaticamente pericolose.
La questione si pone nel momento in cui consideriamo:
– che questi piani si trovano in molte case (ambienti chiusi) e il contatto da parte del consumatore (adulti e bambini) è quotidiano;
– che le sostanze rilevate sono molto pericolose;
– che non solo non sarebbe idoneo al contatto con gli alimenti, ma nemmeno sarebbe utilizzabile in qualsiasi altro ambito domestico;
– che non sarebbe da utilizzare nemmeno in ambito industriale;
– che le sostanze rilevate ed i relativi livelli di contenuto porterebbero a considerarlo un rifiuto speciale.
Scusi se è poco…

Costante
Costante
26 Maggio 2017 15:07

Caro Luca (Foltran è un nome comunissimo della mia città d’origine,
Conegliano, in mezzo al prosecco),
Ha presente quanti mobili e quante suppellettili di composizione analoga
o simile si trovano in una casa?
La cucina forse è una delle zone con maggior ricambio d’aria, e i piani
cucina fra i più detersi. Ciò non toglie che sia necessario
progressivamente ridurre gli inquinanti ubiquitari, ma stiamo attenti a
creare il panico nella gente. A volte certe notizie non sembrano poi
così disinteressate, come per esempio fa pensare la fortissima
esportazione in Francia di cucine , con i loro bellissimi piani, proprio
dal Veneto.
Saluti,
Costante