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Migros dal primo ottobre vende pesce e frutti di mare proveniente da fonti “sostenibili”

La catena di supermercati svizzera Migros dal primo ottobre vende pesce e i frutti di mare proveniente da fonti “sostenibili” certificato da un  marchio. Sostenibile significa che gli articoli vantano un marchio di certificazione (Migros Bio, ASC o MSC) oppure che la provenienza rientra tra le categorie classificate come  «consigliata» o «consigliata con cautela» dal WWF.  Sui rischi della pesca il WWF si è espresso recentemente, evidenziando i problemi del pesce spada, dello squalo e del tonno nel Mediterraneo, tutte specie che vengono catturate in quantità ritenute più del doppio rispetto alla reale possibilità.

L’impegno di Migros è iniziato nel 2012, quando annunciò che entro il 2020 tutto il pesce venduto sarebbe stato sostenibile. Migros è riuscita a motivare i fornitori a puntare sulla pesca responsabile o sull’allevamento ecocompatibile. La catena di supermercati  ha anche aiutato aziende ittiche a ottenere un marchio di certificazione per la pesca sostenibile, per esempio nel Nord della Spagna, dove un produttore di acciughe ora utilizza il marchio MSC (Marine Stewardship Council).

«Siamo orgogliosi di aver potuto mantenere la promessa quattro anni prima del previsto», dichiara Sandra Hinni, responsabile di progetto sostenibilità ittica. «Adesso tutto il nostro pesce fresco, le conserve e  gli articoli surgelati soddisfano i  requisiti.» La Migros amplia continuamente l’offerta di prodotti certificati e lavora in stretta collaborazione con il WWF, in modo da verificare l’assortimento e la provenienza.

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luigi
luigi
18 Ottobre 2016 12:27

la prima catena di supermercati, ma in Svizzera. e in Italia? spero vivamente ci sia un séguito, presto…

Sandro kensan
18 Ottobre 2016 15:48

La Migross è la numero uno in Svizzera, in Italia non mi pare ci sia. C’è qualche supermercato che ne segue le orme? Forse la Coop?

Giovanni
Giovanni
24 Ottobre 2016 18:49

Non sono a conoscenza che in Italia vi siano iniziative del genere. Comunque, i prezzi al consumo ? Oggi, nonostante si fa sempre più insistente l’invito a consumare pesce, ma chi e quanti se lo possono permettere ? specialmente il pesce fresco, per le tasche dei più è inavvicinabile. Facciamo una riflessione sulle possibilità economiche.

Roberto Contestabile
24 Ottobre 2016 19:48

E’ interessante capire cosa significa “pesca sostenibile” per non confondere lo sfruttamento animale con pratiche fuorvianti utili solo a garantire fatturati immensi. Ovvero la sostenibiltà delle risorse (senza dimenticare che gli Animali sono esseri viventi e non “cose”) è efficace a lungo termine, e non solo a garantire approvazione da parte dell’opinione pubblica che acquista inconsapevolmente senza capire nulla di metodi di lavorazione o statuti aziendali. Anche la produzione dell’olio di palma (dopo le innumerevoli polemiche) si sta dirigendo verso una presunta certificazione etica, ma è evidente che questa è solo una scusa istituzionalizzata per proteggere i profitti delle multinazionali.