Il 12 aprile la Commissione europea ha annunciato la piena operatività del nuovo sistema per i controlli sulla pesca.

«Con l’adozione di regole dettagliate sui controlli da seguire nell’intera filiera, ‘dalla rete al piatto’, l’UE dispone ora degli strumenti necessari per stabilire una nuova cultura della legalità della pesca, cioè fermare l’iper-sfruttamento delle risorse e garantire la sostenibilità», ha dichiarato il Commissario europeo per la pesca Maria Damanaki.

Le Autorità nazionali di controllo potranno rintracciare ogni partita di pesce, dalla cattura sino alla vendita al consumatore: potranno così bloccare le attività illegali in qualsiasi fase della filiera. Le ispezioni saranno condotte con identiche modalità in tutta Europa e i dati sottoposti a verifiche incrociate grazie ai registri informatici.

In dettaglio:

– “e-fishing”. Licenze e autorizzazioni di pesca, registrazione delle imbarcazioni di lunghezza superiore ai 12 metri e degli strumenti di pesca, potenza e revisioni dei motori, quaderni di bordo. Tutti i dati devono venire registrati su supporti informatici e trasmessi alle autorità.

– le autorità nazionali devono monitorare imbarcazioni e strumenti di pesca, le quantità di pesce catturate e quelle sbarcate.

– il tracciamento elettronico di tutti i dati degli operatori della pesca e la loro verifica sistematica attraverso controlli incrociati renderanno più difficile il commercio delle catture illecite. Il sistema è infatti in grado di far emergere le incoerenze tra le quantità e le specie ittiche pescate e quelle immesse sul mercato.

– gli ispettori della Commissione, come già avviene per i controlli sulla sicurezza alimentare (reg. 882, 854/04), non eseguono verifiche dirette sugli operatori bensì “controllano i controllori”: verificano cioè quanto sono idonei ed efficaci i controlli fatti a livello nazionale e locale in tutta l’UE. E annotano le irregolarità o inefficienze in pubblicati e trasmessi alle autorità dello Stato membro interessato, con invito ad adeguarsi a raccomandazioni ad hoc entro un termine prestabilito.

Il nuovo sistema comprende un meccanismo “a punti” per le licenze di pesca che ricorda quello delle patenti di guida: la pesca illegale, oltre a venire punita con sanzioni pecuniarie proporzionate alla cattura (almeno cinque – otto volte – dopo il primo episodio – rispetto al valore del bottino illecito), comporta il ritiro della licenza in caso di recidiva. Questo meccanismo verrà applicato dal 1 gennaio 2012, per consentire alle autorità degli Stati membri di adeguarsi.

Le procedure di dettaglio sull’esecuzione dei controlli completano il quadro della Politica Comune sulla Pesca (Common Fisheries Policy, Cfp), che si articola su tre pilastri: il regolamento sui Controlli (reg. CE 1224/09); il regolamento Iuu, volto a combattere la pesca illegale, non registrata e non regolamentata (Illegal, Unreported and Unregulated fishing) a opera di pescherecci europei e di Paesi terzi (reg. CE 1005/08); il regolamento sulle Autorizzazioni alla Pesca, che disciplina sia i controlli dei pescherecci UE al di fuori delle acque europee, sia quelli dei vascelli extra-europei nei nostri mari (reg. CE 1006/08).

Controlli e sanzioni saranno dunque uguali in tutta Europa, a prescindere dalla nazionalità dell’ente di controllo e dalla bandiera del peschereccio. Per incoraggiare la collaborazione tra le autorità nazionali, l’Agenzia comunitaria di controllo sulle attività della pesca (Community Fisheries Control Agency, Cfca) organizza a Vigo, in Spagna, sessioni di verifica a cui partecipano gli ispettori dei Paesi membri.

Greenpeace ha accolto con favore l’annuncio della Commissione europea, sottolineando che la credibilità delle regole dipende dalla capacità di garantire efficaci controlli sulla loro effettiva applicazione.

 

Dario Dongo

foto: Photos.com

Per maggiori informazioni

http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/control/index_en.htm <http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/control/index_en.htm>