Il 3 luglio il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo sulla campagna denominata “La coscienza degli animali”, promossa dal ministro per il Turismo Michela Brambilla e da altri personaggi come l’oncologo Umberto Veronesi e l’astrofisica Margherita Hack (entrambi vegetariani).

Il manifesto “La coscienza degli animali” redatto dal ministro Brambilla, auspica che gli animali destinati al settore alimentare (chiamati animali da reddito), vengano messi sullo stesso piano di quelli da compagnia e  selvatici. Sul sito del movimento sono presenti video su atroci pratiche di maltrattamento di animali che probabilmente provengono da paesi lontani dall’Europa. Nell’articolo si dice che Margherita Hack ha paragonato le condizioni dei macelli ai campi di sterminio nazisti. Il paragone astrofisico non merita commenti, al di là dell’oltraggio alla memoria del più massiccio crimine contro l’umanità.

Quanto al messaggio di fondo – che il giornalista del Corriere della sera Mario Pappagallo non si è curato di sottoporre neppure al vaglio della ragione – vale la pena ricordare che l’Unione europea è all’avanguardia nelle politiche sul benessere animale. Uno speciale nucleo di investigazione, presso il “Food & Veterinary Office” della Commissione europea, si occupa di verificare l’efficacia dei controlli realizzati dalle Autorità nazionali dei singoli Paesi membri in materia di benessere animale. Il diktat è quello di eliminare tutte le forme di inutile sofferenza dall’allevamento al trasporto, sino alla macellazione come previsto nel  regolamento CE n. 1/2005.

«Il benessere animale in Europa – spiega Francois Tomei, direttore generale di Assocarni – viene garantito attraverso un rigoroso sistema di regole che ci colloca all’avanguardia, rispetto a paesi grandi produttori di carne, quali l’Argentina, il Brasile, gli Stati Uniti.  Ci sono norme precise sullo spazio a disposizione degli animali nelle stalle, sui controlli delle temperature, sul nutrimento e l’abbeveraggio anche  durante il trasporto. C’è anche un limite di durata dei trasferimenti , che le Autorità possono verificare sul registro storico del Gps obbligatorio su tutti i camion.

Un altro aspetto importante da ricordare è  la visita condotta dai veterinari pubblici presso il macello, per valutare le loro condizioni di stress. Se l’animale è giudicato in stato di affaticamento, è portato  in una stalla di recupero e viene rinviata la macellazione. A partire dal 1° gennaio 2013, tra l’altro, verrà applicato il regolamento 1099/2009 che stabilisce requisiti ancor più stringenti anche durante l’abbattimento, per fare in modo che gli animali non si rendano conto di quanto sta loro accadendo.”

Il Corriere della Sera riversa sui lettori – ancora una volta “senza filtri” – le  ennesime dichiarazioni a dir poco opinabili e  allarmistiche dell’oncologo Veronesi, secondo il quale una dieta vegetariana sarebbe la panacea di tutti i mali nonché un vero antidoto contro il cancro.
Ci troviamo di fronte a dichiarazioni che è impossibile condividere e possono generare ingiustificati allarmi nei cittadini, favorendo inopinate scelte che potrebbero anche condurre a un regime inadatto ai  bambini piccoli. Seguire una dieta vegetariana è una scelta individuale rispettabile come altre, che però richiede particolare attenzione, in ragione sia dei deficit nutritivi che possono derivare quando i macro e micro-nutrienti della carne non vengono compensati con adeguate fonti di origine vegetale, sia dell’eventuale incapacità per alcuni di assimilare queste proteine. Bisogna peraltro ricordare che grazie all’introduzione di alimenti di origine animale nella dieta, negli ultimi decenni sono migliorate le condizioni di salute dei cittadini e anche l’aspettativa di vita.

Fare circolare notizie palesemente infondate (come quelle del ministro e dell’astrofisica) ovvero parziali e ansiogene (come quelle dell’oncologo) è pericoloso e inutile. Se l’intento del giornalista è di promuovere il ministero del Turismo  di Michela  Brambilla, risulterebbe  più utile focalizzare l’attenzione sul turismo eno-gastronomico, che ha tanto giovato all’economia e alla conservazione del Chianti. Grazie al buon vino e alla saporita cinta senese, con moderazione, e una fiorentina ogni tanto.

  Se invece (magari!) il proposito è promuovere la tutela dei diritti fondamentali legati al cibo, prima di pensare alle galline bisognerebbe volgere lo sguardo a quel miliardo di esseri umani che patisce la fam (http://www.ilfattoalimentare.it/g20-agricoltura-tanta-fame-ma-pochi-impegni.html). Ancor meno radical-chic, ci si informi sulle violenze e le deportazioni legate al furto dei terreni agricoli da parte di molte nazioni land-grabbing (http://www.ilfattoalimentare.it/land-grabbing-africa-investitori-protagonisti-rapina-delle-terre.html), che sta rapinando il futuro delle generazioni attuali e future dei popoli africani più disperati (http://www.ilfattoalimentare.it/land-grabbing-in-etiopia-lettera-aperta-al-popolo-indiano-per-fermare-la-rapina-di-terre-risorse-vita.html).
 
Dario Dongo
 
Per maggiori informazioni:
 
(1) download del manifesto a suo tempo pubblicato sul sito del Ministero del Turismo
 
(2) la politica UE in tema di benessere animale,
http://ec.europa.eu/food/animal/welfare/index_it.htm

Foto mucca:Photos.com

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Eleonora
Eleonora
8 Luglio 2011 18:58

Onestamente l’unica ingenuità e disinformazione che vedo e leggo è quella scritta nel suo articolo signor Dongo. Se il giornalista del Corriere della sera Mario Pappagallo non si è curato di sottoporre neppure al vaglio della ragione il messaggio che voleva lanciare, mi chiedo ma a Lei il suo articolo gli ha sfiorato l’anticamera del cervello? Se vale la pena ricordare che lâ

Luca
Luca
9 Luglio 2011 10:13

Sottoscrivo in pieno!

simone
simone
9 Luglio 2011 12:19

Trovo abbastanza superficiale questo contributo, che nega palesemente le centinaia di ricerche scientifiche, definite allarmistiche, parziali, ansiogene, pericolose e adirittura inutili pubblicate a partire dagli anni ’80 su riviste di settore e ad alto impact factor. Veronesi % C. si riferiscono proprio a queste ricerche. E’ ormai certa la relazione che lega il 45% dei tumori al colon all’eccessivo consumo di carne. Perchè negarlo? Ognuno poi agirà di conseguenza.

Gerardo
Gerardo
11 Luglio 2011 08:40

Ho letto con grande interesse l’articolo di Dondo. Credo che ognuno di noi debba poter essere libero di scegliere la propria alimentazione, all’occorrenza anche vegana. Tuttavia, credo che non sia corretto fare proselitismo infondendo paura nella popolazione quando si è uno stimato e noto oncologo come Umberto Veronesi. Può sembrare banale, ma sono proprio le persone che hanno variato sempre la propria alimentazione, accompagnandola ad un costante esercizio fisico, che sono riuscite ad avere una vita lunga, ma soprattutto qualitativamente buona. Le proteine animali come il latte o la carne sono essenziali per la crescita dei bambini, per chi fa sport oppure è gravemente debilitato. Senza le proteine animali i bambini non avrebbero uno sviluppo intellitivo e fisica normale. Per avere latte e carne bisogna avere gli allevamenti che per fornire prodotti in quantità sufficienti ad un prezzo accessibile necessitano di essere organizzati "industrialmente" senza che ciò debba avere un’accezione negativa. Ad esempio un bovino che è sempre allo stato brado, soggetto alle intemperie e senza un ricovero, con acqua sporca a disposizione non è un animale sano. Il bovino che invece ha a disposizione ad libitum acqua pulita, mangime controllato in quantità sufficiente ed è seguito da una medico veterinario è un animale sano dal quale otterremo della carne sicura e sana.

Ale
Ale
9 Luglio 2011 15:00

Hanno perso un’altra occasione per tacere, soprattutto l’astrofisica!!!

Emilia
Emilia
10 Luglio 2011 12:19

"Bisogna peraltro ricordare che grazie allâ

Dario Dongo
Dario Dongo
10 Luglio 2011 13:06

Ringrazio tutti. Il tema e’ delicato e comprendo la varieta’ di opinioni. Sono a mia volta stato vegetariano una decina d’anni: senza aver mai ambito a far proseliti, ne’ allora ne’ adesso.

L’Armata Branca-Brambilla e i suoi seguaci, pretendono invece d’imporre il loro credo anche a chi non ne fa richiesta. Con l’implicita minaccia di un male orribile ai dissenzienti, e il richiamo al piu’ grave genocidio di cui si abbia notizia nella storia.

Vadano a fare una visita ad Auschwitz o anche solo al museo del ghetto di Cracovia, prima di citare la "ragione". Un giretto in Etiopia per riflettere, se viene prima l’uomo o la gallina.

Ognuno ha le sue priorita’ del resto. Grazie ancora

Claudio
Claudio
11 Luglio 2011 08:41

Prima di tutto non comprendo a che titolo la Brambilla frulli insieme benessere animale, circhi e caccia. Non capisco l’esigenza di un manifesto(urka !) per dire ovvietà. La dieta è una mia scelta e mi preoccupa sentirmi minacciato da talebani con in tasca l’ultimo studio intelligente. Nel manifesto (urka!)della Brambilla vedo invece una bella punta razzista nei confronti della macellazione rituale, neanche una parola sul banchetto leghista di carne d’orso (sloveno, meno male) di cui si è letto ed il solito putipù sulla dignità degli esseri viventi (ohibò). Il ministero del turismo è un’invenzione ridicola quando la Brambilla (ministra) non protesta per 13.000 tonnellate di rifiuti speciali spostati dall’Asinara a Porto Torres (incheste in corso). Si tratta della nostra Sardegna. Ma dalla Brambilla cosa ci aspettiamo ? Il manifesto (urka !) della banalità, un ritratto in mezzo a due attempati professori, il tutto in insalata in un redazionale del Portiere della Sera (che ssa daffa’ pe campa’).

Diego
Diego
11 Luglio 2011 09:02

Lavoro da anni nel settore dell’allevamento suinicolo industriale, e come al solito periodicamente vengono fuori appelli simili, dove si mette assieme, come in un minestrone, un’accozzaglia di argomenti i più disparati, dalla vivisezione alla caccia, passando per i circhi. L’allevamento è una cosa seria e questi signori che mi hanno preceduto nei commenti, come i relatori di questo manifesto, dimostrano di non conoscere neppure di striscio di cosa si parla. Sono un Agronomo ed il mio compito è oltre che a dirigere gli allevamenti è curare anche il trasporto al mattatoio. I camion arrivano in allevamento disinfettati, prima del carico sono ispezionati dal personale ASL, viene sparsa della segatura sui piani di carico per renderli meno scivolosi, il numero è strettamente contingentato per evitare affollamenti, i piani sono tramezzati per evitare sbandamenti dovuti a frenate o accelerazioni del camion, sono presenti ventilatori per areare gli spazi, durante le operazioni di carico si rispettano le composizioni dei box, evitando ingressi di individui provenienti da altri box che porterebbero a stress notevoli. I camion sono provvisti di ciucci per l’abbeverata. Nelle autostrade sono presenti in alcune aree di servizio le pese per la pesata dei trasporti, qui la Stradale organizza dei controlli per verificare il numero di capi trasportato. All’arrivo gli animali sono controllati, entrano nella stalla di sosta, riposano e poi avviati alla macellazione che non può avvenire senza stordimento!!! Al termine della quale mi arriva il rapporto con eventuali segnalazioni per poter sempre migliorare i risultati del mio lavoro. Questo accade nella realtà e non le fregnacce scritte in quel volantino. Un ultimo inciso, io sono un Agronomo e parlo del mio lavoro Zootecnia ed Agricoltura, nessuno mi ha mai sentito disquisire di buchi neri, quasar o cancro od infarti gradirei quindi che chi firma simili appelli si documenti prima di aprire bocca, perchè così facendo, si fa un torto primaditutto al proprio mestiere di Ricercatore, per quanto riguarda il ministro Brambilla ignoro quali siano le sue competenze visto che riesce a parlare di tutto con la medesima superficialità. Cordiali saluti Diego Leva

Luca
Luca
11 Luglio 2011 17:42

Io credo invece che come dice il detto, la virtù stia nel mezzo. Non si può secondo me assumere atteggiamenti troppo estremi nè in un senso nè nell’altro. Se da una parte vi è sono persone che sono documentate in merito (e faccio riferimento all’autore Dongo), dall’altro vengono proposti video che potrebbero rappresentare "casi eccezionali" che,seppure non dovrebbero esistere senza ombra di dubbio, corrisponderebbero a una percentuale molto esigua. E’ un problema della rete che amplifica spesso i problemi. Con questo non voglio dire che il problema non esista, sarebbe però importante conoscere la sua dimensione a livello europeo e globale. E’ altrettanto vero che un manifesto a favore degli animali ha ben più seguito (e un ben più grande ritorno di immagine per chi lo pubblica) rispetto a un eventuale "manifesto contro la fame nel mondo" o "manifesto contro il land grabbing" (che probabilmente pochi conoscono). Tutti i temi sono importanti, ognuno ha ovviamente il proprio peso che deve essere contestualizzato adeguatamente.

domenico
domenico
11 Luglio 2011 18:14

siamo alle solite..l’ennesima degradazione dei valori sociali: ormai il valore "uomo" è totalmente azzerato, parificato ad altri, riconosciuto in via secondaria!E’ così che dal dibattito sorto sull’articolo in commento, soprattutto da parte dei primi lettori, ma anche da ciò che emerge dal corriere della sera, non può che desumersi una gerarchia di valori invertita, dove al primo posto si colloca l’opinione di persone dalla più o meno meritata (o immeritatamente persistente) visibilità e credibilità; al secondo posto ci sono gli animali da macellazione, fonte di sostentamento del genere umano e non solo dall’alba dei tempi; e, infine, l’"uomo" stesso, strumentalizzato da ideologie poco credibili e altrettanto poco sostenibili, della serie: chissenefrega che nel mondo c’è gente che muore di fame, che ci sono guerre ingiuste, che le potenze mondiali non intervengono laddove non vi sono interessi economici, che in italia regna una sperequazione sociale vergognosamente senza precedenti…l’importante è il vocabolario uomo-cane o l’auspicio che l’essere umano vada contro natura e divenga vegetariano per il resto dell’esistenza…
per il resto basta l’articolo di Dario Dongo…e non ci sono altri commenti!

daniela
daniela
11 Luglio 2011 22:12

Concordo con Gerardo, persone come Veronesi e la Hack dovrebbero essere più caute nell’esprimere un parere che poi non è solo personale come il mio. Vorrei però esprimermi sugli animali d’affezione (cani, gatti ecc). Come ci è stato ricordato esistono norme stringenti sul benessere animale in allevamento, trasporto ecc; ma nessuno si preoccupa del benessere degli animali d’affezione per i quali è vero che esitono norme che sanzionano i maltrattamenti oppure l’abbandono, ma chi verifica lo stato di benessere dei nostri amici a quattro zampe? La Ministra Brambilla dovrebbe preoccuparsi proprio di questo aspetto sul quale c’è molto da lavorare. Penso ad esempio a coloro che lasciano soli in casa i loro animali, alla castrazione o sterilizzazione che viene praticata su cani e gatti. Preoccupiamoci di questa antropoformizzazione che ha portato i nostri animali ad avere le nostre stesse malattie (obesità, diabete di tipo II, tumori) con diete sbagliate e scarso movimento.

Mauro
Mauro
13 Luglio 2011 14:36

Sottoscrivo in pieno l’articolo di Dario Dongo e il messaggio di Diego. Io sono veterinario e lavoro in un macello di suini. Mai, e dico MAI, mi è capitato di vedere eventi come quelli che si vedono nel filmato riportato sulla home page del sito delLa coscienza degli animali.
Chiaramente la scelta di essere vegetariani è personale e condivisibile, sapendo che esistono dei rischi e va fatta con le opportune cautele, perché l’uomo non è un animale erbivoro.
Concludo solo dicendo che, purtroppo, ci sono persone che parlano per sentito dire o sulla base di informazioni di parte, ma senza nessuna cognizione di causa.

alfredo clerici
alfredo clerici
18 Luglio 2011 09:41

Caro Dario,
complimenti per l’articolo e non ti curar delle solite imprecazioni. Al di la dell’argomento trattato, il problema della impreparazione/disinvoltura/faciloneria/ricerca dello scoop, che caratterizza la stragrande maggioranza degli organi di informazione è reale.
Per quel che ci (e mi) riguarda, comunque, continuons le combat!

michele polignieri
michele polignieri
16 Marzo 2012 10:53

Rileggo con piacere l’articolo di Dongo, che in qualita’ di Medico Veterinario Ufficiale CONDIVIDO oltre che recepire e faccio mio. La politica è sempre la stessa:alzaere il tiro per mettere in difficolta’ un settore produttivo. Dopo le recenti esternazioni sull’ammisssibilita’ degli OGM nella dieta indicata da Veronesi, credo ormai che il settore della gastronomia e del claim vadano a braccetto. "Scienza incerta e dubbi dei consumatori, il caso degli organismi geneticamente modificati" del collega Infascelli della Facolta’ di Medicina Veterinaria di Napoli ha dimostrato, con pubbicazione INTERNAZIONALE DELLA SUA SCOPERTA, che gli alimenti geneticamente modificati somministrati ad alcuni ruminanti, determinavano il trasferimento di pezzi di genoma MODIFICATO all’interno delle cellule intestinali degli stessi. Ora, detto questo, lasciamoli parlare tutti.