Gli spot della campagna pubblicitaria  firmata Lazzaroni mostrano un signore che viene letteralmente buttato fuori dall’azienda, perché  ha proposto di usare meno uova , cacao e farina di minor qualità.  Il terzo spot  riguarda le margarine e nelle immagini si vede la persona a terra che spiega  il motivo della cacciata

“Gli ho soltanto detto di usare la margarina perché costa meno…” – e conclude con la frase “i  Lazzaroni sono pasticceri e non pasticcioni”.

Il messaggio è stato censurato dal Giurì dell’autodisciplina pubblicitaria  perché denigra la margarina,  dando un’immagine negativa dei biscotti preparati con questo tipo di materia grassa. Sulla questione margarina si può concordare con Lazzaroni perché i prodotti da forno di qualità usano come il burro o il burro di cacao e non certo margarina (basta pensare che  Panettone, Pandoro  e Colomba  per legge devono essere preparati solo con burro).

 Lazzaroni però predica bene e razzola male. Il secondo motivo per cui lo  spot è stato censurato riguarda una bugia grossolana.  Lazzaroni lascia intendere nel messaggio che l’azienda per i suoi biscotti usa il pregiato burro. In realtà non  è vero! In almeno due tipi di frollini l’azienda utilizza  grassi vegetali non idrogenati ricavati da oli tropicali come cocco e palma, che i nutrizionisti considerano di mediocre qualità.

 Per scoprire la furberia basta leggere l’elenco degli ingredienti.  E’ proprio sgradevole la scelta di Lazzaroni di farsi bella dicendo che non usa margarina e scoprire che impiega grassi vegetali.

In un articolo precedente ci era sfuggito questa furberia  perché il Giurì dell’Autodiscoplina Pubblicitaria diffonde in rete le decisioni prese durante le sedute,  senza  abbinare le motivazioni che abbiamo potuto esaminare solo in seconda  battuta.

Roberto La Pira