Con il decreto sulla spending review il ministro Mario Catania ha  soppresso l’Inran, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Le attività dell’istituto dovrebbero passare al Cra, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, anche se resta incerto il destino 80 precari, ricercatori con contratto a tempo determinato che rischiano il licenziamento.

 

 

Oltre a questo aspetto c’è il problema di come verrà gestito il  patrimonio di ricerca scientifica di un ente di ricerca che ha strutturato e promosso la dieta mediterranea.
L’Inran realizza ogni 10 anni le linee guida per una sana alimentazione e la prossima revisione prevista per il 2013 rischia di non essere pubblicata. E’ difficile commentare queste scelte, che per molti aspetti collimano con le inconcepibili decisioni presa dal governo Berlusconi, quando ha nominato un entomologo alla direzione dell’istituto.

 

 L’Italia con questa nuova defezione ha guadagnato il primo posto tra i Paesi europei,  decisi ad abbandonare la prevenzione nell’ambito alimentare. La soppressione si affianca alla scelta presa due anni fa di sottrarre in modo maldestro la somma di denaro destinata a costituire a Foggia l’Agenzia per la sicurezza alimentare.

 

Siamo davvero un paese strano, dove ministri e politici parlano sempre di Made in Italy a tavola e sono sempre pronti a declamare le azioni contro le frodi e le sofisticazioni. L’ultima chicca di questa filiera gastronomica è l’Expo 2015 che ha come slogan “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Si tratta di un progetto di cui tutti parlano, facendo finta di non sapere che mancano soldi e idee concrete.

 

Purtroppo quando si tratta di fare discorsi o di rilasciare interviste i buoni motivi si trovano, quando bisogna di fare le cose seriamente, come rilanciare l’Inran o costituire l’Agenzia per la sicurezza alimentare  (presente in  tutti i paesi), allora emerge l’incapacità e la miopia di scelte collegate agli interessi delle lobby. Complimenti signor Ministro per essere riuscito a raggiungere  un record che pochi ci invidiano.

 

Roberto La Pira

Foto: Photos.com

 

 

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viviana
viviana
10 Luglio 2012 09:55

Purteoppo di fronte ad una grande crisi economica come questa, i soldi per la ricerca diventano un surplus e devono essere tagliati. Le uniche due istituzioni pubbliche che devono garantire la salute e l’istruzione ai cittadini, stanno anche loro, pian pianino, venendo smanellate a favore di istituzioni private che non garantiranno mai lo stesso servizio nell’interesse esclusivo del benessere e della crescita della persona.
L’obesità è un fattore in crescita che comperterà maggiori costi per la sanità pubblica in seguito alle gravi e pesanti conseguenze che comporta per la salute. Penso che tutti i capi al governo siano consapevoli che l’unico modo per combatterla è l’educazione alimentare che deve essere fatta nelle scuole di ogni ordine e grado, ma se non ci sono i soldi per inserire questo insegnamento a livello curricolare in tutte le scuole, i giovani soprattutto scolari e adolescenti saranno sempre più vittime del mercato che ha come unico interesse la vendita dei propri prodotti.

LOREDANA
LOREDANA
11 Luglio 2012 12:33

NON HO PAROLE,CHI CI GOVERNA SE NE INFISCHIA DELLA NOSTRA SALUTE, E LA MAGGIOR PARTE DEI CITTADINI E’ INCONSAPEVOLE DELLE LOGICHE DI POTERE CHE CI SONO DIETRO L’INDUSTRIA ALIMENTARE, CONTINUANDO A SEGUIRE IL CARROZZONE SENZA POTER FARE NULLA. O MEGLIO SE LA GENTE SI SVEGLIASSE E COMINCIASSE UN CAMMINO DI CONSAPEVOLEZZA COMINCEREBBE AD AGIRE CON LA PROPRIA TESTA E LE COSE POTREBBERO CAMBIARE, IN FUTURO . MA SE NON CI SVEGLIAMO SIAMO FRITTI, BISOGNEREBBE IMPEGNARSI IN CLASS ACTION CONTRO IL SISTEMA. MI VIENE DA VOM…..

Riccardo Rossi
Riccardo Rossi
11 Luglio 2012 09:33

Scandaloso, scandaloso, scandaloso. Dietro questa spending review si nascondono le solite logiche di potere, da parte di chi ha paura di un Ente di ricerca realmente indipendente, non asservito alla politica. Altro che tagli alla burocrazia. Qui si taglia ciò che potrebbe porre un freno alle logiche burocratiche dei boiardi di stato CON PARERI realmente indipendenti.
I bassi vertici del Ministero della Salute staranno esultando, con la paura che avevano di una Agenzia per la Sicurezza Alimentare non più sotto le loro grinfie….AVANTI COSI’! CONTINUIAMO A ESSERE LA BARZELETTA D’EUROPA!Abbiamo EFSA in Italia e ci manca la Agenzia Nazionale!Facciamoci del male!

GIORGIA
GIORGIA
11 Luglio 2012 09:38

Non mi meraviglia questa decisione del governo ultra-liberale : ci sta nel contesto di restaurazine sociale e culturale ….. Un organismo pubblico che faceva ricerca sulla nurtizione era una delle tante modernità che credevamo stabilizzate e,invece, anche per questo aspetto, ci accorgiamo di essere precipitati a condizioni antiche, dove il bene collettivo è disatteso completamente…..

luisa alessandrelli
luisa alessandrelli
17 Luglio 2012 04:34

grave errore.l’INRAN è importantissimo per una sana corretta alimentazione.leggo a
latere che negli usa diminuisce il consumo di cocacola.buona notizia.al contrario i fast food fioriscono.si può anche decidere di vivere di meno o di avvelenarsi.allora consentiamo ai fumatori di fumare in pace senza ghettizzarli anche per il grosso aiuto che danno allo stato