Günther Karl Fuchs, autore del blog Papille Vagabonde, ha effettuato un interessante test su varie marche di yogurt alla fragola venduti alla Coop e all’Esselunga di Milano per verificarne il contenuto di zucchero. Partendo dal concetto che «È bene che uno yogurt non superi i 9 – 10% di zucchero».

 Oggi però lo yogurt è passato da prodotto per la salute a dessert, e lo zucchero in un vasetto da 125 g può arrivare fino al 20% della dose giornaliera prevista per un adulto (dalle 3 alle 4 zollette).

Günther Karl Fuchs ha esaminato yogurt alla fragola, latti fermentati alla fragola, creme di yogurt alla fragola (che, spesso, per il consumatore sono tutti yogurt e basta), e ha scoperto che il contenuto di frutta  va dai 6 g dello yogurt da latte intero della Latteria di Vipiteno ai 20 g di quello della Latteria Sociale di Merano in 100 g di prodotto.

Secondo l’autore si tratta di una forbice molto ampia, anche se nel calcolo occorre considerare che gli zuccheri comprendono sia quelli aggiunti (soprattutto saccarosio, in qualche caso zucchero d’uva, fruttosio ed edulcoranti) sia  quelli presenti naturalmente  nel latte e nella frutta.

La quantità di zucchero aggiunta oscilla dai 6,8 g di Activia 0,1% (che però contiene edulcoranti, acesulfame K e sucralosio) ai 15,8 g di Yomo Goloso alla Fragola, che non per nulla si definisce “goloso”. Il paradosso è che in assenza di standard di riferimento anche yogurt etichettati come  “magri” contengono  13 g di zucchero per 100 g.

Non è facile stabilire il rapporto tra frutta e zucchero perché non sempre gli zuccheri sono indicati nelle tabelle nutrizionali (spesso compare la generica dicitura carboidrati che ingloba tutti gli zuccheri presenti).

Anche per la frutta il discorso è complicato perchè si usano “concentrati di frutta “o  “preparati alla frutta “molto diversi tra di loro, abbinati  a  sciroppo di glucosio-fruttosio, zuccheri di varia natura, succo concentrato di limone, succo di carota rossa o di barbabietola, addensanti, aromi (come in Activia, Muller, Coop Cremoso).

Oltre a queste voci (preparati alla frutta, sciroppo di glucosio, fruttosio e  edulcoranti sintetici) ci sono altri elementi in etichetta che richiedono attenzione:. Il Polidestrosio, che aumenta il volume dello yogurt senza modificare il valore energetico, gli aromi che donano gusto e profumo , i coloranti come l’E120 che rende tutto rosa ma può provare in soggetti sensibili eruzioni cutanee. L’elenco si conclude con  additivi, come E 1422, E 440, E 412 per aumentare  la viscosità. Uno yogurt fatto con latte di alta qualità non è mai liquido e non ha bisogno di addensanti e additivi.

Günther Karl Fuchs conclude il test dicendo che in quasi tutti gli yogurt c’è più zucchero che frutta. Fanno eccezione La latteria di Merano (20 g di frutta e 13,7 g di carboidrati), con zucchero di canna, e Yomo Naturale 0,1% (12 g di frutta e 11,7 di carboidrati) che l’autore ritiene i migliori del test.

Quanto al prezzo, sembra proprio che  la presenza della frutta  sia un fattore poco rilevante.   Nell’elenco degli yogurt  con il maggior contenuto di  zucchero troviamo Yomo Goloso (5,80 €/kg e Scaldasole (da 4,5 a 6,05 €/kg) che sono anche i più cari, mentre Granarolo alla fragola è tra i vasetti che costa meno di 4 euro al kg ed è quello che contiene più frutta (14,4 g di carboidrati e 12,2  di frutta).  

I prezzi dei 13 prodotti presi in considerazione variano da 3,00 ai 6,50 euro, ma non si sa perché: la qualità del latte o dei fermenti? Il numero d’ingredienti? La frutta? Lo zucchero? È più probabile che le ragioni di tale differenza dipendano dal marketing, più che nella formulazione.

Per vedere le tabelle di confronto dei 13 yogurt esaminati e le marche interessate:

http://papillevagabonde.blogspot.com/

a cura di Mariateresa Truncellito

foto: fiordilatte flickr