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Ristoranti e alberghi non possono vietare il doggy bag: lo dice la Cassazione

Ristoranti e alberghi non possono vietare ai clienti di portarsi via il cibo avanzato per portarlo a casa, consumarlo dopo o darlo al proprio cane, la cosiddetta doggy bag, e neppure di utilizzare l’acqua avanzata in tavola per riempirsi la borraccia. Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Cassazione, che ha giudicato questi divieti come una “lesione di regole comunemente accettate nella civile convivenza”.

 

La sentenza della Cassazione si riferisce alla vicenda di un uomo friulano, in vacanza in Trentino, che ebbe un diverbio con il titolare dell’albergo, che si opponeva alla “doggy bag” e al riempimento della borraccia, e che poi aveva portato la vicenda all’attenzione di un giornale locale, definendo uno “schifo” il servizio offerto dall’albergo. In primo grado, l’uomo era stato condannato per ingiuria e diffamazione a mezzo stampa. In appello era stato assolto dalla seconda accusa, essendo stato riconosciuto l’esercizio del diritto di critica. La Cassazione ha assolto l’uomo anche dal reato d’ingiuria, riconoscendogli “l’esimente della provocazione”, perché la sua era stata una “immediata reazione ai disservizi subiti e all’imposizione di regole (…) non irragionevolmente ritenute pretestuose e ingiuste dall’imputato”, e perché aveva “agito nello stato d’ira determinato dal fatto ingiusto altrui”.

 

Beniamino Bonardi

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

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Msimone
Msimone
15 Agosto 2014 10:42

La cassazione non fa legge e in questo caso l’ affermazione del giudice sono opinioni personali che non hanno alcuna rilevanza. L’ oggetto del processo erano le ingiurie non la doggy bag e il fatto che la pratica della doggy bag siano regole accettate nella civile convivenza sono opinioni personali che contrastano con la pratica comune e civilissima in Italia di non accettare la doggy bag. Se l’ esercente fa ricorso non avrà problemi a ribaltare questa sentenza ridicola e politicizzata.
La doggy bag è soprattutto un business che con la scusa della lotta agli sprechi incentiva le persone ad ordinare più di quanto possono consumare. Infatti è molto utilizzata in posti come gli stati uniti dove la gente è abituata ad andare al ristorante e ordinare porzioni che sono il doppio di quanto possono mangiare perchè così hanno il prossimo pasto pronto.

Alessandro
Alessandro
Reply to  Msimone
18 Agosto 2014 14:19

Non ho letto la sentenza quindi non posso esprimermi.
Non capisco però in che senso, secondo l’utente Msimone, la “doggy bag” incentiverebbe le persone ad ordinare di più…
Non vedo la convenienza ad ordinare volontariamente più del dovuto per avere il pasto pronto il giorno dopo, visto il (legittimo) ricarico applicato dai ristoratori.
Se alcuni esercizi preparano porzioni “extra large” non credo sia colpa, se proprio dobbiamo trovare una colpa, dei clienti…
Che poi l’esercente si possa rifiutare: non so se ci siano regole scritte o non scritte, ma se io ho pagato credo di essere legittimato a portare via l’eventuale avanzo, tant’è che nel conto viene conteggiato a prezzo pieno…

Andrea
Andrea
Reply to  Msimone
21 Agosto 2014 10:52

Beh, scusami, se io pago un bene, a te cosa interessa dove lo porto quel bene? Lo mangio tutto, ne mangio metà e l’altra metà la porto a casa, non lo tocco neanche e lo porto tutto a casa, a te che cambia?

Mario
Mario
Reply to  Msimone
21 Agosto 2014 15:12

Ma quello che ordino lo pago, perchè dovrei lasciare li gli avanzi. Se li ho pagati vorrei potermeli portare a casa, o per il cane o per me…

Patrizio
Patrizio
17 Agosto 2014 20:52

La doggy bag è utilizzata normalmente in tutto il mondo e spesso non è per il cane. Tanto è vero che i ristoranti hanno un involucro termico apposito con il nome che giustamente addebitano. Ma se qualcuno vuole portarsi il contenitore da casa lo fa. Quando l’Italia arriverà nel nostro secolo?

Alessandro
Alessandro
18 Agosto 2014 13:36

“Ristoranti e alberghi non possono vietare la doggy bag” Dal contesto dell’articolo non lo ho evinto. La doggy bag è una regola di buon senso, sul fatto che non la si possa vietare per me ne passa. La sentenza, mi sembra di capire, ha indicato come sia legittimo criticare anche aspramente il diniego nel fornire i cibi avanzati da parte dell’esercente, considerandolo nel caso specifico una vessazione, ma non mi sembra andata oltre.