Il 17 novembre a pagina 52 di La Repubblica c’era un’inserzione pubblicitaria dove si reclamizzava la collaborazione tra Assofarm – l’associazione delle farmacie comunali – e la Dieta Tisanoreica, con lo slogan “Insieme nella lotta all’obesità mediante la vendita qualificata dei prodotti Tisanoreica”.

La Dieta Tisanoreica è un regime dimagrante molto criticato degli specialisti di alimentazione. Ilfattoalimentare.it se ne è già occupato in precedenza: “Tisanoreica: la dieta che ha fatto dimagrire il premier Berlusconi non piace ai nutrizionisti”. Perciò ci ha sorpreso questo sostegno pubblicitario da parte delle farmacie.

Ilfattoalimentare.it ha portato la pagina all’attenzione della FeSIN, la federazione delle Società di nutrizione italiane (raggruppa Adi, Associazione di dietetica e nutrizione clinica; Sinpe, Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo; Sinu, Società italiana di nutrizione umana; Sinupe, Società italiana di nutrizione pediatrica; Sisa, Società italiana di scienza dell’alimentazione).

La FeSin ha già stigmatizzato un altro regime dimagrante molto di moda, la cosiddetta “Dieta del Sondino”, chiedendo all’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio di bloccarla. Il ministro ha sottoposto la richiesta al Consiglio superiore di sanità. Gli esperti hanno scritto un documento nel quale sostengono che la dieta del Sondino non è una terapia dell’obesità, ma un digiuno con poche proteine che causa chetosi (un alterato metabolismo degli acidi grassi causa di stanchezza, sonnolenza, aritmie, affaticamento dei reni e  sintomi tipici dell’acetone dei bambini, come l’alito cattivo).

Alla luce di ciò, e considerato che anche la Dieta Tisanoreica è un regime basato sull’eccesso di proteine e sulla chetosi, Ilfattoalimentare.it ha richiamato l’attenzione della FeSin sul messaggio pubblicitario che coinvolge farmacisti, medici e pediatri, e lascia alquanto perplessi. In attesa delle considerazioni della FeSIN, che speriamo tempestive, cerchiamo di chiarire meglio gli aspetti più discutibili.

Il paginone pubblicitario, sotto lo slogan di apertura continuava: “Presso le farmacie comunali aderenti ad Assofarm saranno spiegati in modo professionale i principi fondamentali della dieta Tisanoreica e le fondamenta dell’alimentazione”. E ancora: “Insieme abbiamo profuso tanta passione… per combattere uno dei più pericolosi fattori di rischio di gravi patologie dell’età moderna… l’obesità non si combatte con le diete “spot” o “Yo Yo” ma con la collaborazione del medico di famiglia e dei pediatri… Ora il farmacista comunale ha a disposizione uno strumento con un fondamento scientifico: la dieta Tisanoreica, che richiede il certificato di idoneità da parte del medico, per combattere il sovrappeso e l’obesità”. 

Accanto al messaggio spiccano le foto di Gianluca Mech, l’imprenditore che produce la Dieta Tisanoreica, e di Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm. In mezzo, il logo della Dieta Tisanoreica.

La pubblicità propone la Dieta Tisanoreica come soluzione “scientificamente fondata” per recuperare la “buona salute” curando obesità e sovrappeso – che, non dimentichiamolo, non sono problemi estetici ma sono stati definiti dall’OMS patologie o epidemie, alla stregua quindi del diabete, del rischio cardiovascolare o di altre malattie.

Il messaggio ribadisce più volte il ruolo del farmacista, del medico e del pediatra. Operatori della salute qualificati, di cui la gente si fida a prescindere.  

Peccato che la Dieta Tisanoreica – che consiste nel consumare un insieme di prodotti costituiti da proteine pure che secondo il produttore “imitano magistralmente i sapori di tanti piatti appetitosi”, ma che di fatto sono polverine da assumere insieme ad integratori in pillole al posto del cibo vero – sia tra le più stigmatizzate da medici nutrizionisti e dietologi.

È vero che altri prodotti dimagranti ben pubblicizzati – dagli integratori alle barrette ai beveroni – si vendono in farmacia. Ma non sono sponsorizzati così esplicitamente da una associazione di farmacisti.

Per capire meglio come farmacisti e medici di famiglia – almeno secondo quanto dichiarato dalla pubblicità – avallino questi prodotti abbiamo fatto qualche ricerca. 

Nella homepage del sito di Assofarm, “La dieta Original Tisanoreica – Guida informativa per le Farmacie Comunali” è al momento il secondo link,  prima della Campagna dei prevenzione del melanoma. La circolare n° 166 prot. 5854 dell’8 novembre 2011 contiene la proposta commerciale per le Farmacie Comunali e la pagina pubblicitaria in uscita su alcuni quotidiani (dal 15 al 18 novembre). Questo materiale è qui allegato, ma è comunque  scaricabile dal sito di Assofarm.

Leggendo scopriamo che la pubblicità, oltre che su La Repubblica è uscita anche sul    Corriere della Sera, La Stampa e Il Giornale. Si parla di una “Straordinaria campagna tv autunnale di promozione alla Dieta Tisanoreica”, con i loghi dei canali Mediaset e alcuni periodici nazionali, specificando che si tratta di “una campagna tv rivoluzionaria, perché trasformerà il tradizionale concetto di dieta comunemente percepita come sofferenza, in uno stile di vita sano e gratificante al tempo stesso“.

La proposta commerciale è senza dubbio allettante, visto che la massiccia presenza di Gianlunca Mech su tutti i media ha già reso popolarissimi i suoi prodotti. Ma i medici di famiglia e i farmacisti (tanto più quando di tratta di farmacie “comunali” e quindi percepite come più slegate dal marketing) sono “operatori istituzionali della salute”. Perciò Ilfattoalimentare.it si interroga se sia corretto che, quando si parla di malattie preoccupanti come l’obesità e non di semplici esigenze estetiche,  gli uni e gli altri si faccano promotori di prodotti dimagranti che, ribadiamo, vengono guardati con molta diffidenza da professionisti della salute specializzati come nutrizionisti e dietologi.

Come ha detto a Ilfattoalimentare.it Giovanna Cecchetto, presidente dell’Associazione nazionale dietisti Andid, «Senza dubbio queste diete possono dare risultati immediati, ma non incidono minimamente sulla consapevolezza, sulla responsabilità e sul ruolo attivo del paziente. Funzionano solo finché si fanno. Ma la comunità scientifica internazionale ritiene che gli interventi sulle problematiche del peso devono mirare a un risultato di lungo periodo. Per ottenerlo  è necessaria la gradualità del dimagrimento e la modifica definitiva dello stile di vita: abitudini alimentari scorrette seguite da anni e sedentarietà». 

I concetti-base della Dieta Tisanoreica sono diversi: nella guida informativa per le farmacie comunali si dice che non è possibile dimagrire mangiando alimenti “veri”, visto che “dimagrire è contro natura. Non esistono in natura alimenti per dimagrire” (a pag. 5), né è possibile seguendo una dieta ipocalorica (a pagina 6), che viene banalizzata, generalizzata, e ricondotto ai concetti di “carestia” o “effetto yo-yo”.

Anche in questa Guida il medico di famiglia viene chiamato in causa più volte, come “mentore” della Dieta Tisanoreica: a pagina 18 c’è il “Certificato di idoneità” che dovrebbe rilasciare al paziente che voglia seguire la Tisanoreica, prendendosi la responsabilità di attestare che non ci sono controindicazioni. A pagina 35 si spiega come avviene il coinvolgimento del medico: attraverso gli informatori dell’azienda Tisanoreica.

Per rendere il messaggio più convincente, a pagina 20, si cita una rivista scientifica sulla quale è stato pubblicato uno studio sulla Dieta Tisanoreica: in questo modo il metodo avrebbe anche un riconoscimento della comunità medica internazionale. Ma basta andare alla pagina on line di Agrofood Industry Hitech per rendersi conto che la testata imita le forme di una rivista scientifica, ma in un angolino un po’ nascosto, si autodefinisce un “trade journal”, cioè una rivista di settore, che è una cosa ben diversa da una rivista scientifica.

Infine, a pagina 33 si spiega che cos’è Assotisanoreica, un’altra emanazione di Gianluca Mech.  “Un’associazione senza fini di lucro… per diffondere nella società l’abitudine alla giusta alimentazione per combattere l’obesità… causa di numerose malattie”.

Peccato che l’associazione “senza fini di lucro” si chiami esattamente come una serie di preparati che possono arrivare a costare, complessivamente, anche 600 euro.

Mariateresa Truncellito

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Martino
Martino
9 Dicembre 2011 09:59

ma è mai possibile che una volta fatta la solita comunicazione-denuncia tramite le varie associazioni, non siano gli stessi ordini a "denunciare" la "truffa" alimentare e soprattutto non ci si metta insieme e si faccia una pubblicità opposta, anzi alla maniera della Plasmon? ossia, smascheriamoli come si deve!
sono stufo!io nel mio studio combatto contro le tv, i giornali, le pubblicità e i cervelli ridotti dei pazienti che credono come allocchi a tutto!

silvia
silvia
9 Dicembre 2011 10:00

cari lettori,
dovete sapere che tal tanto blasonata azienda sponsorizzata da quel brav’uomo del ex pemier viene venduta anche nei centri estetici senza alcuna nozione fitoterapica da parte delle estetiste ovviamente la consigliano anche a chi sta malisimo con fegato e reni…. azienda veramente poco seria provo disgusto….. parola di erborista

Romina
Romina
12 Dicembre 2011 13:19

E’ incredibile (o forse purtroppo non lo è affatto) come il tornaconto d’immagine e soprattutto economico di qualcuno possa andare ad inserirsi così ambiguamente nel concetto di reale e pubblica salute psicofisica. Peccato che ci sia sempre più gente che crede nelle pozioni magiche. Vorrei evidenziare solo una cosa, che la DIETA MEDITERRANEA è SALUTE.