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Il Parlamento europeo critica le procedure dell’EFSA contro i conflitti di interessi: sono troppo deboli

Una procedura “onerosa e opinabile”, che dà “adito a interrogativi circa la credibilità e l’efficacia” e non ha contribuito a “dissipare i timori sull’imparzialità degli esperti dell’Autorità”. Così si esprime una risoluzione approvata dal Parlamento europeo (nella sua penultima sessione prima delle elezioni per il suo rinnovo) in merito alla gestione dei conflitti di interesse da parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Nel 2012, dopo i rilievi della Corte dei conti europea, l’Efsa ha adottato una nuova politica in materia d’indipendenza e di processi decisionali in ambito scientifico, che però viene ancora giudicata “onerosa e oggetto di critiche”, perché affida ai capi unità il compito di vagliare le eventuali situazioni di conflitto d’interesse, “generalmente valutate caso per caso”.

 

 

Efsa
L’EFSA non riesce ancora a convincere in merito alle procedure che dovrebbero garantire pareri scientifici indipendenti

Il Parlamento europeo chiede una procedura più semplice e con meno incertezze, valutando la possibilità di affidare tale compito a personale specializzato e non accettando l’abituale prassi, secondo cui gli esperti dell’Efsa possono rendere anonimi i loro interessi, utilizzando la dizione “società privata”. Infine, la risoluzione del Parlamento europeo chiede all’Efsa di “applicare un periodo di riflessione di due anni a tutti gli interessi concreti connessi al settore agroalimentare, includendo il finanziamento della ricerca, i contratti di consulenza e le posizioni decisionali nelle organizzazioni influenzate dal settore”.

 

Beniamino Bonardi

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Foto: Thinkstockphotos.it

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Andrea Ricci
Andrea Ricci
15 Maggio 2014 08:21

Potete spiegare meglio in un articolo piu’ esauriente e approfondito? E’ la prima volta che leggo qualcosa su cio’ e vorrei capire meglio. Grazie

grazia
grazia
15 Maggio 2014 10:06

anche a me interesserebbe capire meglio, perché secondo me si tratta di una cosa molto importante: l’imparzialità di coloro che devono giudicare pericoloso per la salute o meno
un additivo chimico o pesticida, i quali possono essere ….”influenzati” produttori di queste cose, le multinazionali della chimica..
è giusto?..

giovanni
giovanni
Reply to  grazia
15 Maggio 2014 15:11

Penso che la cosa sia importante, forse per questo non se ne parla tanto…. presumo che a certi livelli “è opportuno” che certe cose non si sappiano. Ritengo giusto un approfondimento, anche se, credo che a livello Europeo facciano un po come gli pare a scapito, spesso, della nostra bell’Italia e dei prodotti italiani. Non entro nel merito dei costi, puntualizzato dal parlamento europeo, ma anche questo punto sarebbe interessante evidenziarlo. Grazie

ezio
ezio
16 Maggio 2014 10:30

Quando i controllori si autocontrollano e si autogestiscono, se va bene fanno i loro interessi personali, se va male come sembra andare, fanno gli interessi di pochi a scapito di tutti noi.
Non è solo l’Italia che deve essere riformata ma se non rifondiamo le istituzioni europee, non ci salveremo più!!
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Questi hanno due anni di riflessione per autoosservarsi nei vari conflitti di interesse che generano con la loro attività istituzionale?
Ma dove siamo in Italia? Il Parlamento Europeo a cosa serve se non ha competenze di controllo sulle commissioni che genera?
Mi unisco a quanti chiedono di approfondire la questione, perché ne va della nostra salute e del nostro futuro, non solo per la sicurezza alimentare, ma anche per la nostra economia agroalimentare.

gino
gino
20 Maggio 2014 16:45

Cercate il video su youtube di Report su aspartame e conflitto di interessi dell’efsa e le aziende che lo producono, rimarrete schifati. (il precedente commento mi è stato bannato, questo?)