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I cittadini britannici vorrebbero avere una sana alimentazione, ma comprano cibo pronto per risparmiare

Due terzi dei cittadini britannici vorrebbero adottare una sana alimentazione, ma il 42% di questi dice di non poterlo fare, perché costa troppo. Per risparmiare, molti scelgono cibi già pronti anche se sanno che possono contenere quantità più elevate di grassi saturi e di sale. Il forte aumento dei prezzi dei generi alimentari, registrato in Gran Bretagna negli ultimi cinque anni, ha indotto il 39% a rinunciare ai benefici di un’alimentazione salutare.

 

Le persone più colpite sono quelle appartenenti alla fascia di reddito bassa. Quasi tre quarti di coloro che guadagnano meno di diecimila sterline l’anno dicono di dover lottare per potersi permettere le cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura. È quanto emerge dall’indagine condotta dalla British Heart Foundation, che ha intervistato 2.444 adulti britannici, un quarto dei quali ha dichiarato di non aver acquistato frutta o verdura nella settimana precedente.

 

sana alimentazione verdure
Un quarto degli intervistati non ha acqustato verdure nella settimana precedente il questionario

Questi dati sono omogenei a quelli diffusi da Trussell Trust, il più grande network di banche alimentari della Gran Bretagna, che negli ultimi dodici mesi ha assistito 913.138 persone, di cui 330.205 bambini, con un incremento del 163% rispetto ai dodici mesi precedenti, mentre le banche alimentari sono aumentate solo del 45%. Secondo il presidente dell’organizzazione, questi dati rappresentano la punta dell’iceberg della povertà alimentare nel Regno Unito.

 

Beniamino Bonardi

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Foto: Thinkstockphotos.it

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Giorgio
Giorgio
6 Maggio 2014 11:21

Sarà probabilmente a causa della mia ignoranza sulle peculiarità dei cibi pronti in Gran Bretagna, ma mi sfugge come sia possibile risparmiare acquistando cibi già pronti.
In Italia, con poche eccezioni tipo verdure surgelate, non mi viene in mente niente che costi meno rispetto al fresco o, nel caso dei legumi, al secco.
Il che é anche ragionevole visto che il tempo e la lavorazione hanno un costo che insieme all’utile atteso dalle aziende trasformatrici si trasferiscono sul consumatore finale..

Enrico
Enrico
Reply to  Giorgio
7 Maggio 2014 10:58

Mi sembra un articolo che parla dell’ovvio. Cioè i cibi comprati al discount ricchi di grassi e carboidrati costano meno della frutta e verdura fresca. Altro esempio è dato dalla verdura in scatola tipo fagiolini, fagioli, piselli, etc…è cibo industriale che si produce a basso costo e si vende a prezzi stracciati…La verdura e la frutta fresca costa..