Giovane donna davanti a una finestra aperta

Il messaggio pubblicitario “Tua moglie non sarà più la stessa perché la Spesa da noi vale Doppio”, diffuso poche settimane fa attraverso cartelloni affissi nella città di Palermo è stato censurato dal Comitato di controllo dello Iap in palese violazione all’art. 10 (*) (Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona  del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

I cartelloni che promuovevano Casa Trendy (una catena di negozi di articoli per la casa che fa parte di Gamac Gorup insieme a Conad, Iperbimbo e Todis), accompagnavano il messaggio alla fotografia di una donna con trucco pesante e semivestita mentre si versava un bicchiere di vino seduta su un tavolo da cucina.

conad-pubblicita-palermo Casa Trendy
Lo IAP ha censurato i cartelloni di Casa Trendy perché lesivi della dignità delle donne

Secondo il Comitato di Controllo, il messaggio propone una rappresentazione svilente della donna, in piena violazione dell’art. 10 del Codice. La figura femminile viene strumentalizzata al solo scopo di attirare l’attenzione dei passanti. In casi come questo, il corpo femminile viene esposto al pubblico senza collegamenti  legati al prodotto reclamizzato, ma solamente per richiamare l’attenzione. Questo genere di rappresentazione riduce la figura della donna a semplice oggetto e favorisce interpretazioni svilenti per la dignità.

(*) “la comunicazione commerciale deve rispettare la dignità della persona umana in tutte le sue forme ed espressioni e deve evitare ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere”. 

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María
María
8 Novembre 2016 09:42

Da anni Saratoga propone un’immagine della donna come mero oggetto sessuale che nulla ha a che vedere con il prodotto pubblicizzato

lucia ballarin
lucia ballarin
8 Novembre 2016 10:42

Non sono questi cartelloni che ledono la dignità della donna…ma i comportamenti quotidiani che ogni donna subisce per strada o in ufficio, anche il semplice stipendio che con mansioni uguali ancora nella maggior parte delle aziende tra donna e uomo è diverso. La dignità ci viene lesa quando nelle aziende ci “obbligano” in maniera subdola a non far figli perché altrimenti si rischia che dopo una maternità non ci sia più lo stesso posto di prima. Oppure quando ad un colloquio di lavoro quando “ti chiedono se hai figli e se penserai di averli a breve termine”. Oppure quando in ufficio non fai la “simpatica” con il tuo capo e rischi magari di subire mobbing per anni! Questi sono ATTI CHE LEDONO LA NOSTRA DIGNITA’!!!Per non parlare che al giorno d’oggi non si può uscire in minigonna senza che qualche uomo, sopratutto i nostri nuovi migranti, si permettono di fare commenti volgari e ad alta voce per strada. Queste e molte altre sono secondo me i comportamenti lesivi la DIGNITA’ della DONNA e non un cartellone per strada che mette in luce una femminilità meravigliosa di una donna tutte curve. Saluti!

Roberto Contestabile
Reply to  lucia ballarin
8 Novembre 2016 19:56

Lucia Ballarin…concordo con te in tutto, tranne che il tuo giudizio su i “nuovi migranti”. La censura applicata in merito alla pubblicità è ipocrita in quanto perfettamente in linea con i costumi nazionali. Le lesività applicate alle donne sono ben altre e ben più gravi.

lucia
lucia
Reply to  lucia ballarin
9 Novembre 2016 19:16

Grazie Roberto, felice che tu sia d’accordo con me su quasi tutto. Non concordo al 100% nemmeno con il mio compagno quindi con te, che non ti conosco, è già un buon risultato! 🙂 A parte la battuta, solo per dirti che ciascuno comunica ciò che vive sulla sua pelle senza pregiudizio e demagogia ma attraverso la realtà quotidiana. La realtà che vivo io ogni giorno rispetto ai “nuovi migranti” è sicuramente diversa rispetto a quella che vivrai tu! Io sono donna e tu uomo…inevitabilmente l’impatto sociale nel mondo è diverso. Grazie per la tua condivisione! Shalom!

Silvia Bonivento
Silvia Bonivento
Reply to  lucia ballarin
11 Novembre 2016 12:54

Silvia. E allora LUCIA basta a tutto! La pubblicità è uno degli strumenti, tra i tanti, ad educare anche i bambini, pensiamoci, alla donna “oggetto”, la donna che si propone al maschio senza ma e senza una sua dignità , senza privacy. No a tutto: mobbing sul posto del lavoro, molestie per strada e sul’autobus, contratti di lavoro che pretendono la rinuncia ai diritti femminili, anche la parità sessuale. Basta!

Roberto Contestabile
10 Novembre 2016 20:31

Cara Lucia, sicuramente è come dici tu essendo probabilmente e sfortunatamente oggetto (che brutta parola) di commenti o giudizi altrui. Purtroppo il sessismo e la discriminazione è ancora presente in grande quantità nonostante i più reputano la nostra società progredita e moderna. Non è affatto così e la cronaca giornaliera riporta un brutto bollettino di crimini a sfondo sessuale o peggio derivato da incomprensioni domestische (altra brutta parola).
Un caro saluto anche a te!

luigi
luigi
11 Novembre 2016 12:12

Lucia ha ragioni da vendere…