biscotto salute ricetta panmonvisoVi scrivo in merito alle fette biscottate “Biscotto Salute” della Panmonviso, che non compero più da quando ho notato in etichetta la presenza di olio di palma. Tralasciando il discorso legato al nome del prodotto, in quanto la stessa azienda precisa che il termine “salute” non vuole sottintendere che le fette biscottate abbiano particolari proprietà benefiche, ho notato che sulla confezione si afferma quanto segue: “il Biscotto Salute racchiude, in un’antica ricetta rimasta immutata nel tempo, il meglio della colazione italiana…”.

In effetti si tratterebbe di una ricetta “antica” in quanto, come si afferma più avanti, “Il Biscotto Salute è un tipico prodotto della tradizione piemontese, la cui nascita risale ai primi del ‘900”. Mi chiedo e Vi domando: l’olio di palma si usava già agli inizi del ‘900, quando il biscotto è stato creato? Perché in etichetta si afferma che la ricetta è rimasta immutata nel tempo.  E se non fosse così, ovvero se l’olio di palma fosse stato introdotto in seguito, è lecito ammantare il prodotto di un’aura di antichità e tradizione pur utilizzando ingredienti che non corrispondono ai valori che si vogliono pubblicizzare?

Alberto

Di seguito pubblichiamo la risposta dell’azienda

biscotto salute ingredienti panmonvisoDopo della segnalazione ricevuta, cogliamo l’occasione per illustrare al meglio la politica aziendale. Come giustamente evidenziato, il nostro Biscotto Salute fino ad oggi ha presentato in ricetta l’olio di palma; consapevole delle implicazioni legate a tale ingrediente, l’azienda da più di un anno sta mettendo in campo tutte le sue risorse così da essere all’avanguardia ed anticipare le continue evoluzioni del mercato e le differenti esigenze nutrizionali dei consumatori.

Originariamente in ricetta era presente il burro, grasso animale con implicazioni salutistiche negative e carico di grassi saturi. Negli anni Monviso, da sempre attenta agli aspetti nutrizionali dei suoi prodotti, ha sostituito il burro con un grasso di derivazione vegetale: l’olio di palma.

In linea con questa politica salutistica, Monviso ha sostituito l’olio di palma con l’olio di girasole alto oleico; quest’ultimo ha un contenuto di grassi saturi inferiore rispetto ai due grassi sopracitati e presenta caratteristiche benefiche paragonabili all’olio extra vergine d’oliva.

Questo cambio, su un prodotto così riconosciuto e di notevole importanza per l’azienda, è stato attentamente studiato al fine di non impattare minimamente sulle caratteristiche del prodotto stesso.

biscotto salute confezioneCome evidenziato sul pacco “Il Biscotto Salute racchiude, in un’antica ricetta rimasta immutata nel tempo, il meglio della colazione italiana …”; tale affermazione si riferisce all’unicità del processo produttivo (“tre impasti, sei ore di lievitazione naturale e un’attenta tostatura”) che ci consente, ove necessario, di modificare alcuni ingredienti garantendo un gusto ed una texture immutati nel tempo. La descrizione del prodotto come “tradizionale” è quindi legata a tale processo che lo caratterizza e differenzia piuttosto che alla specificità dei singoli ingredienti.

Tale sostituzione, che ha implicato un importante sforzo strategico e produttivo, è in corso su tutte le linee prodotto aziendali; Monviso si presenta ai consumatori come un brand 100% palm oil free.

Ringraziando per l’attenzione rivolta al nostro prodotto, confidiamo di aver risposto in maniera esaustiva.

Cordiali saluti, 
Team Monviso

© Riproduzione riservata

sostieniProva2Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare

0 0 voti
Vota
12 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Ciro
Ciro
25 Marzo 2016 17:10

Buono a sapersi, quindi da ora in poi per ricetta si intende solo il metodo di lavorazione e non gli ingredienti? Ma davvero pensano che i consumatori siano tutti idioti?

lino
lino
Reply to  Ciro
7 Aprile 2016 12:13

Concordo con lei Cordialità Lino Genova

Giovanni
Giovanni
26 Marzo 2016 16:30

“il burro, grasso animale con implicazioni salutistiche negative e carico di grassi saturi”? Un’affermazione curiosa per giustificare la sostituzione del principe dei grassi da sempr impiegati nella pasticceria italiana ed europea con un grasso tropicale che di grassi saturi e implicazioni, non solo salutistiche ma anche socio-ambientali, sovrabbonda!

nuccio
nuccio
27 Marzo 2016 04:39

Paragonare l’olio di girasole all’olio di oliva, è come mettere a confronto una Fiat con una Ferrari.
Nella patria dell’olio di oliva tutte le aziende dolciarie dovrebbero usarlo come ingrediente base nelle preparazioni, certamente comporta costi maggiori rispetto a burro e olio di palma, ma i vantaggi dal punto di vista salutistico sarebbero enormi.

Laura
Laura
Reply to  nuccio
6 Aprile 2016 11:40

D’accordo con la prima frase, molto meno con la seconda. L’Olio di oliva ha un sapore molto forte, e personalmente io lo trovo molto sgradevole nei dolci, pertanto non comprerei mai un biscotto o una torta con questo ingrediente, se poi non è gradito il gusto. Meglio l’olio di semi di girasole, che almeno ha un sapore quasi inesistente e quindi facilmente “cammuffabile”. Dal punto di vista salutistico, abbiamo comunque due ottimi oli vegetali, certo il primo molto più pregiato ( e costoso)..poi, sono gusti, ripeto, io non comprerei un dolce con l’olio d’oliva, e che sicuramente mi costerebbe anche un bel po’ di più

alfredo maffeis
alfredo maffeis
28 Marzo 2016 13:40

VORREI SEGNALARE ALL’AZIENDA CHE NON SI PUO’ PARLARE DI GRANDE SFORZO, QUANDO SI SOSTITUISCE UN PRODOTTO DI PREGIO CON UNO INFERIORE. FORSE L’OLIO DI OLIVA LASCIA DEI GUSTI ALTERATI, MA ESISTE UN BUON OLIO DI MAIS, SENZA ODORE NE SAPORE. IO LO USO SEMPRE NEI MIEI DOLCI PREPARATI IN CASA. GRAZIE

luigi
luigi
29 Marzo 2016 10:40

direi che hanno fatto i salti mortali con le parole, per giustificare i loro comportamenti commerciali, tentando inutilmente di non fare una figura meschina…

Graziana
Graziana
4 Aprile 2016 19:58

Chissà che artigli affilati per aggrapparsi ai vetri in questo modo

Miriam
Miriam
6 Aprile 2016 16:14

Guardando l’etichetta avevo notato l’introduzione dell’olio di palma ed anch’io mi ero chiesta: ma l’antica ricetta conteneva l’olio di palma? Poi biscotto della salute inserendo negli ingredienti un olio saturo di grassi?
Così ho avuto la brillante idea di scrivere al loro servizio clienti chiedendo spiegazioni. Sono ancora inattesa di loro risposta dopo 8 mesi……

alberto
alberto
6 Aprile 2016 16:59

ma veramente…
A) che per ricetta si intenda solo il metodo di lavorazione e non gli ingredienti è un discorso che non sta in piedi!
B) dire sono passati dal burro all’olio di palma è come passare dalla padella alla brace!
C) antica ricetta? non mi risulta che ai tempi della prima guerra mondiale si usasse l’olio di palma…
D) la definizione “biscotto della salute” mi pare altamente ingannevole: in cosa fa bene? qual è il claim salutistico a cui si fa riferimento tra quelli autorizzati dall’EFSA? qua ci sono gli estremi per un esposto all’AGCOM che, su queste cose, è severissima.

ezio
ezio
6 Aprile 2016 17:54

<>
Quanto sopra, potrebbe essere una sincera ed onesta giustificazione, da parte di chi ha utilizzato questo mediocre grasso tropicale, in sostituzione di migliori e tradizionali grassi più o meno saturi.
Ma preferiscono difendersi con giri di valzer, per non ammettere la verità: costa pochissimo, va benissimo e la qualità non è un problema, in quanto abbiamo un marchio/prodotto fidellizzato che si vende benissimo.
Forse i vantaggi economici che ne hanno derivato, non pagheranno la perdita di fiducia dei consumatori, soprattutto se continueranno a mentire ed arrampicarsi sugli specchi con false verità, come quella della sostenibilità e della equivalente qualità di questo grasso.

Eliseo
Eliseo
6 Aprile 2016 19:04

L’abbandono del burro è sicuramente solo un fatto economico: la differenza di costo con l’olio di palma è enorme.
Io prediligo quei biscotti che hanno solo burro come grasso in quanto la quantità di burro e di “grassi nocivi per la salute”, mangiando al massimo quattro biscotti al giorno, di sicuro non mi condurrà velocemente alla tomba.
Poi sarei curioso di sapere cosa ne penserebbero le antiche massaie, che facevano questi biscotti all’inizio del ‘900, della “texture” dei loro biscotti!