Facilitare l’incontro tra piccole aziende alimentari che hanno eccedenze da smaltire ed enti o organizzazioni che possono utilizzarle per organizzazioni di volontariato come ad esempio le mense per indigenti. E’ questo l’obiettivo di Bring The Food, l’applicazione per smartphone e tablet sviluppata dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler www.fbk.eu di Trento e disponibile  in rete dal mese di luglio.

 

Il funzionamento è semplicissimo: l’azienda (un supermarket, un piccolo panificio, un negozio ortofrutticolo) pubblica l’offerta di un’eccedenza alimentare, rendendola visibile alle strutture caritatevoli presenti nelle vicinanze. Queste, con un click, possono prenotarla, ricevendo in cambio un codice per il ritiro.

 

L’app è gratuita e il servizio può essere utilizzato anche via Internet, collegandosi al sito bringfood.org con un browser come Safari o Google Chrome. «La si può utilizzare in tutto il mondo» spiega Aaron Ciaghi, uno dei ricercatori che l’hanno messa a punto. «Naturalmente, chi offre del cibo lo fa nella sua città o nelle zone limitrofe e l’offerta è visibile soltanto agli iscritti della stessa area».

 

L’applicazione prevede anche l’attribuzione di una sorta di punteggio di reputazione per chi dona, in modo da garantire un elevato livello di qualità per l’intero sistema. «Non abbiamo ancora una grande massa critica di iscritti» precisa Ciaghi. «I numeri però stanno crescendo e la Fondazione Bruno Kessler prevede di avviare a breve una sperimentazione sui risultati dell’utilizzo di Bring The Food in Trentino e magari nel prossimo anno anche in tutto il territorio nazionale».

 

L’app è stata sviluppata nell’ambito di Random Hack of Kindness, una competizione organizzata due volte all’anno a Trento in cui programmatori di tutto il mondo partecipato a sviluppare soluzioni informatiche per problemi sociali

 

Valentina Murelli

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