Mano femminile con smalto bianco che mostra patatine fritte da McDonald's in confezione rossa su sfondo rosa

L’Antitrust censura Vanity Fair il settimanale edito da Condé Nast per avere pubblicizzato i marchi McDonald’s e Pepsi in maniera poco trasparente. Per la precisione si è trattato di due publiredazionali a pagamento, cioè finti articoli che decantano solo virtù e pregi delle aziende. In altre parole sono pubblicità. Per McDonald’s il servizio illustrava le colazioni che si possono ordinare al mattino, per Pepsi un servizio di quattro pagine intitolato “Il rap parla italiano” proponeva la fotocronaca di un concerto al Forum di Assago.

Per i lettori è facile confondere queste pubblicità ambigue con un’intervista o un approfondimento vero, anche se delle scritte in caratteri tipografici minuscoli “VANITY PER MCDONALD’S” e “VANITY PER PEPSI” , posizionate ai margini delle pagine, dovrebbero aiutare a capire la vera natura dell’articolo.

censura vanity fair pepsi ottobre 2013

L’Antitrust ha censurato queste “pubblicità mascherate” e Condé Nast si è impegnata, d’ora in poi, a inserire negli articoli la scritta “VANITY FAIR PROMOTION” oppure “ADVERTISEMENT”. In linea di principio la decisione è interessante perché l’abitudine dei giornali a scrivere finti articoli a pagamento è molto diffusa, per contro l’inserimento di due parole inglese per fare capire al lettore che in realtà sta leggendo una pubblicità, oltre che del tutto insufficiente, desta qualche perplessità.

Forse andava detto qualcosa in più sulle dimensioni delle scritte e anche sulla modalità di impaginazione. Solo in questo modo è possibile rendere immediatamente distinguibile il vero articolo da questa sottospecie di pubblicità a pagamento che molti direttori propongono a dispetto di ogni norma deontologica.

censura vanity fair mcdonalds ottobre 2013

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Paoblog
14 Febbraio 2014 10:20

Se vogliamo farci capire meglio dai lettori di Vanity Fair, perchè scrivere “VANITY FAIR PROMOTION” oppure “ADVERTISEMENT”?
*
Non sarebbe stato meglio scrivere PROMOZIONE o PUBBLICITA’?
*
La mia solita domanda torna d’attualità: perchè non comunicare in italiano con gli italiani?
*
Vedi: http://paoblog.net/2012/06/29/societa-15/

cristian
cristian
17 Febbraio 2014 00:27

VANITY FAIR ha dimostrato a pieno la sua professionalità, la sua coerenza e la sua onestà verso i suoi lettori (CHE PAGANO LA RIVISTA) che dire altro?

Stefano
Stefano
Reply to  cristian
22 Febbraio 2014 20:04

La rivista è pagata da MD e quindi deve accontentarla mascherando una semplice pubblicità commerciale con un articolo informativo. La correttezza era dimostrata se la avessero evidenziata da subito e nella lingua del lettore. Che dire altro? …

Stefano
Stefano
22 Febbraio 2014 19:59

Caro paoblog se la comunicazione commerciale fosse corretta MD sarebbe chiusa e con lei altre aziende “rinomate”.

Franco
Franco
25 Febbraio 2014 12:08

Interessante come provvedimento..Ma dove lo si può trovare? C’è sul sito dell’Agcm?

Valeria Nardi
Reply to  Franco
25 Febbraio 2014 14:25
Franco
Franco
Reply to  Valeria Nardi
25 Febbraio 2014 15:32

Lo chiedevo appunto perchè, leggendo gli ultimi bollettini (tra cui quello richiamato nel link) non trovavo i riferimenti..Sapreste darmi indicazioni più precise? Probabilmente per scarsa esperienza non riesco a trovarlo io…Grazie ancora!!