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I grassi trans sono presenti nelle classiche ciambelle, rendendole morbide e leggere

Gli acidi grassi trans che si formano durante l’idrogenazione quando gli oli  vegetali da liquidi diventano solidi , sarebbero responsabili, negli Stati Uniti, di non meno di 20.000 infarti e 7.000 morti ogni anno. Per questo la Food and Drug Administration potrebbe presto decidere di limitarne l’impiego, oppure di bandirli del tutto. Sembra questo l’esito più probabile della discussione avviata in rete. Il dibattito durerà 60 giorni e ha preso le mosse dalla dichiarazione ufficiale sulla pericolosità di queste sostanze, non più considerate ufficialmente sicure (GRAS, da Generally Recognized as Safe).

 

Per conoscere la storia degli acidi grassi, bisogna  tornare agli anni ’50 quando si scopre durante la trasformazione dei grassi vegetali liquidi  in solidi, si formano composti in grado di migliorare sapore e aspetto degli alimenti industriali, e allungare la vita del prodotto sullo scaffale. Nel tempo, però, aumentano le prove scientifiche a carico di una loro diretta responsabilità nell’accumulo di grasso nei vasi e nelle patologie cardiovascolari, e iniziano a comparire i primi dubbi sull’utilizzo.

 

Nel 2006 la stessa FDA decide di introdurre l’obbligo di indicazione in etichetta della loro presenza, un provvedimento che causa un drastico calo dell’impiego: secondo la Grocery Manufacturers Association, la quantità presente nei cibi pronti è diminuita del 75% dal 2005 a oggi, e secondo la FDA l’assunzione media quotidiana è crollata dai 4,6 grammi del 2003 fino a 1 grammo del 2012.

 

Negli stessi anni alcuni paesi come la Danimarca, l’Islanda e la Svizzera decidono di limitarne molto l’utilizzo, e la città di New di New York di vietarli nei ristoranti. Ma gli acidi grassi trans, negli Stati Uniti, rientrano nell’elenco dei GRAS , ovvero in una lista che comprende oltre 10.000 additivi il cui uso è ammesso nell’industria alimentare (erano 2.000  negli anni 50′), anche se la tossicologia di una grossa fetta di queste sostanze non è mai stata studiata scientificamente nell’uomo. La presenza nella lista degli acidi grassi trans assicura loro una sorta di lasciapassare, per cui continuano a essere usati negli alimenti più disparati, anche se in misura minore rispetto agli anni precedenti. La storia è proseguita fino a quando  non è stato più possibile ignorare  i sospetti e le accuse sulla pericolosità di queste sostanze.

 

Il Center for the Science in the Public Interest, che ha dedicato un lungo articolo alla nuova posizione della FDA, già nel 1994 aveva chiesto all’agenzia di revocare la presenza dei trans nella lista  dei GRAS, oltre ad aver  indetto azioni legali contro diverse catene di fast food e aziende alimentari che ne facevano un uso massiccio. «Eliminare gli acidi grassi trans – troviamo scritto – è una delle azioni più importanti che la FDA possa fare per tutelare la salute dei cittadini e prevenire migliaia di decessi l’anno».

 

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Le più importanti catene di fast food hanno già da tempo tolto i grassi trans dalla lista dei loro ingredienti

In realtà la diminuzione della quantità negli alimenti industriali è già nei fatti, poiché l’opinione pubblica ha mostrato di non gradirne la presenza. Non caso McDonald’s e altre catene di fast food li hanno già eliminati dalle loro ricette. Tuttavia un bando o una restrizione severa sarebbero sicuramente più efficaci. Ci sono diversi problemi tecnici da superare e costi da affrontare per riformulare innumerevoli alimenti, tra i quali intere categorie di cibi amatissimi dagli americani. La stessa FDA ha indicato le sette classi che potrebbero uscire profondamente trasformate da un eventuale bando:

 

1. Ciambelle: senza gli acidi grassi trans potrebbero diventare più unte. Anche molti dessert e dolci come i biscotti, le torte devono la loro consistenza relativamente leggera agli acidi grassi trans. Per ottenere lo stesso effetto potrebbe essere necessario aumentare la quantità di altri grassi.

2. Crackers: i trans potrebbero essere rimpiazzati da olio di canola o soia.

3. Tutti i pop corn venduti  nei bar e nei pubblici esercizi e quelli da cuocere nel forno a microonde contengono acidi grassi trans, e per assicurare lo stesso aroma e sapore potrebbe essere necessario aggiungere  più burro.

4. Tutte le pizze surgelate americane contengono acidi grassi trans che potrebbero essere sostituiti da altri grassi vegetali; potrebbe essere necessario introdurre anche altri additivi.

5. Tutta la panna industriale li contiene, e  potrebbero essere sostituiti da olio di soia e altri oli vegetali.

6. Prodotti da forno come biscotti e dolci in futuro potrebbero contenere olio di canola, che in questo tipo di alimenti è stabile e assicura un effetto relativamente simile a quello degli acidi grassi trans.

7. Alimenti in scatola: potrebbero essere rimpiazzati da lardo o altri oli vegetali.

 

 Agnese Codignola

 

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Foto: photos.com

 

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Giovanni Parisi
Giovanni Parisi
13 Novembre 2013 16:32

E per noi in Italia? Secondo voi i gelati cosiddetti Artigianali ????? di cui continuamente si parla nel sito??? Se uno avesse l’ accortezza di farsi mostrare la tabella degli ingredienti (Quando ce la mostrano !!, perchè il piu’ delle volte o si dimenticano ! o non hanno fatto a tempo a scriverla ! o a detta di qualche gelataio non hanno l’ obbligo di esposizione !)secondo voi ce li hanno i grassi idrogenati ?? Mi piacerebbe che si aprisse una bella discussione come avevo precedentemente segnalato!!! Mi piacerebbe che si parlasse di queste cose piu’ serie!!!!(mi riferisco alla polemica Grom!) Vi ricordo che sotto la dicitura oli e /o grassi vegetali spesso si nascondono i grassi idrogenati o trans.

ezio
ezio
15 Novembre 2013 11:11

Dopo il fumo, questo dei grassi trans, insieme ai metalli pesanti ed agli inquinanti ambientali, è la vergogna delle istituzioni mondiali preposte al controllo, prevenzione ed intervento a favore della salute pubblica.
Ci vogliono almeno una ventina d’anni e milioni di morti prima che qualche istituzione timidamente segnali con molta prudenza, qualche rischio connesso.
L’iter micidiale è sempre lo stesso:
1) Immissione sul mercato ed in ambiente di sostanze killer, da parte di produttori ignoranti o dolosi
2) Da migliaia a milioni di decessi
3) Prime reazioni di massa
4) Reazioni istituzionali
Se la fase 4 e ultima, fosse anticipata alla prima in affiancamento e controllo responsabile di chi immette sostanze killer, la salute e l’economia mondiale andrebbero molto meglio.
E’ accettabile che le istituzioni pubbliche siano quasi sempre l’ultima risorsa in campo?

maurizio
maurizio
18 Novembre 2013 16:19

Mi risulta che oggi esistano metodi alternativi per la solidificazione degli oli vegetali, un processo diverso di idrogenazione, il cui svantaggio è che mentre prima su 100 di olio vegetale si producavano 100 di margarina , ora la resa è molto inferiore ma il procedimento è più sano. sbaglio?

costante
costante
28 Novembre 2013 21:28

Ma siete sicuri che nelle matrici alimentari genuine, ed in quelle sottoposte a trattamenti fisici per garantirne igiene e conservazione vi sia completa assenza di acidi grassi trans?