Prima dell’estate i 24mila ristoranti di New York dovranno esporre sulla porta un cartello con la categoria di appartenenza assegnata dagli ispettori sanitari. Ci sono tre possibilità, la lettera “A” (vedi a lato) interessa i locali che rispettano tutte le norme di igiene e sono usciti indenni dall’ultimo controllo. Le lettere “B” e “C” sono  destinate ai ristoratori  più indisciplinati. I gestori però possono recuperare. L’obbligo di esporre il cartello “B” e “C” è di un mese, il tempo previsto per chi vuole risolvere i problemi, e poi chiedere una nuova ispezione e ottenere, se tutto va bene, il passaggio di categoria. Il sistema  per le autorità sanitarie dovrebbe fornire più informazioni ai consumatori e servire ad incrementare il rispetto delle regole da parte dei gestori.

Secondo l’agenzia AFP ogni anno in città si registrano 10mila intossicazioni alimentari, molte delle quali necessitano il ricovero ospedaliero.

La scelta di New York non è isolata, a Toronto si usa un cartello con i colori, mentre in Danimarca ci sono le faccine.

Il cartello sulla porta di ingresso ha funzionato bene a Los Angeles, dove in poco tempo i locali di classe “A” sono cresciuti dal 40 all’80%, anche grazie all’avvio di corsi di aggiornamento destinati al personale di cucina. A questo proposito ricordo un’iniziativa simile condotta dal comune di Bologna qualche anno fa, che ha redatto un manuale di igiene per il personale di cucina dei ristoranti in 4/5 lingue tra cui il cinese, e ha promosso corsi di formazione. Secondo alcune stime all’inizio solo il 40% dei ristoranti di New York potrà esporre  la lettera “A”, il 30% la “B” e il 26% la “C”.