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L’alluminio è presente in gran quantità nell’ambiente, e che costituisce circa l’8% della crosta terrestre

Si parla spesso di alluminio, e dei rischi che può comportare: è possibile usare in sicurezza pentole o vaschette di questo materiale? Ci sono alimenti o bevande da evitare? Qual è la dose accettabile, e quali i rischi per chi la superi? Partendo da un’indagine del BfR, l’Istituto tedesco per la valutazione del rischio, abbiamo fatto le nostre ricerche. Ecco le risposte alle domande più frequenti

 

1) Cosa è l’alluminio e come ci entriamo in contatto?

L’alluminio è un metallo leggero, presente in gran quantità nell’ambiente, visto che costituisce circa l’8% della crosta terrestre. Noi lo assorbiamo soprattutto attraverso l’acqua potabile e gli alimenti. Il contenuto di alluminio in ciò che mangiamo è molto variabile, e legato a diversi fattori, come la presenza in natura, ma anche l’uso di additivi alimentari e di vasellame o pellicole di alluminio.

 

2) Quali sono gli alimenti più ricchi ?

L’alluminio è presente soprattutto in cereali e derivati (pane, dolci, biscotti e pasticceria) verdure (funghi, spinaci, rafano e lattuga), bevande come tè e cacao e alimenti per lattanti. Anche l’acqua potabile può contenerne, perché i sali di alluminio vengono utilizzati in alcuni processi di potabilizzazione. L’OMS e la legge italiana per le acque potabili fissano in 200 microgrammi/litro la concentrazione massima accettabile. Da notare che questa norma non vale per le acque minerali, che possono quindi contenerne quantità superiori.

 

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L’alluminio è tossico per il sistema nervoso, oltre ad avere effetti sull’apparato riproduttivo e sullo sviluppo osseo

3) Quanto alluminio assumiamo con l’alimentazione?

Secondo l’EFSA (European Food Safety Authority) possiamo assumere settimanalmente senza rischi circa un milligrammo di alluminio per chilogrammo di peso corporeo. Sempre l’EFSA ha calcolato che il contenuto medio di alluminio negli alimenti è inferiore a 5 mg/kg (anche se esistono numerose eccezioni) e che quindi un adulto del peso di 60Kg ingerisce in media da 1,6 a 13 mg di alluminio al giorno, corrispondenti a 0,2/1,5 mg per chilo di peso corporeo a settimana. I forti consumatori hanno quindi un consumo superiore a quello ritenuto accettabile, anche considerando che le stime non tengono conto di soggetti fragili, malati o bambini.

 

4) Quali rischi comporta l’esposizione all’alluminio?

L’alluminio è tossico per il sistema nervoso, oltre ad avere effetti sull’apparato riproduttivo e sullo sviluppo osseo. In un individuo sano, però, il metallo viene in gran parte eliminato attraverso i reni e quindi i rischi legati all’ingestione con il cibo sono contenuti, anche se nel corso della vita è possibile un certo accumulo nei reni e nelle ossa. Diverso il ragionamento per chi soffre di insufficienza renale, che dovrebbe fare particolarmente attenzione.