Persona con mano guantata segna uova in un cartone con un pennarello con X o segni di spunta; concept: contaminazione, salmonella, allerta

Il sistema di richiamo dei cibi contaminati adottato dalla Food and Drug Administration statunitense (Fda) “non è sempre efficace ed efficiente”, perché ci sono carenze nella supervisione all’inizio del richiamo, nel monitoraggio del suo andamento dopo che è stato avviato e nella gestione elettronica dei dati sui richiami effettuati. È quanto afferma un rapporto degli ispettori del Dipartimento della salute del governo Usa, che hanno analizzato 30 dei 1.557 richiami fatti dalla Fda tra il 2012 e 2015.

In particolare, il rapporto osserva che non sempre la Fda riesce ad assicurare che le aziende inizino prontamente il richiamo dei prodotti contaminati, non sono stati valutati in modo tempestivo i rischi per la salute, il compito di controllo non è stato assegnato a un livello appropriato, i controlli non sono stati condotti secondo le procedure previste, non sono state raccolte in modo tempestivo e completo le relazioni delle aziende che avevano effettuato i richiami, i dati dei richiami non sono stati inseriti o gestiti accuratamente nel sistema elettronico della Fda.

Sulla base dei 30 casi analizzati dagli ispettori del governo, emerge che le aziende impiegano in media 57 giorni per ritirare i lotti di alimenti contaminati, dopo l’avviso della Fda, e nel caso di un integratore contenente Dimetilamilammina, una sostanza simile all’anfetamina, il richiamo è iniziato dopo 303 giorni. In particolare, ci sono voluti 165 giorni per iniziare il richiamo del burro di arachidi contaminato da salmonella, 151 per richiamare le nocciole per sospetta contaminazione da salmonella, 82 giorni per gli spinaci congelati con alti livelli di cadmio e 27 giorni per le uova di anatra cotte con il batterio del botulismo.

Per risolvere queste deficienze, gli ispettori governativi hanno formulato alcune raccomandazioni procedurali alla Fda, che il Commissario dell’Agenzia, Scott Gottlieb, ha dichiarato di condividere, sottolineando che alcuni provvedimenti sono stati già adottati dopo aver ricevuto la bozza del rapporto degli ispettori alcuni mesi fa, anche se “abbiamo ancora molto lavoro da fare”.

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luigi
luigi
17 Gennaio 2018 13:07

sul piano della rappresentazione dei bisogni dei consumatori, in USA, penso che siano molto indietro, rispetto agli europei.