Donna con camicia a quadretti beve una bevanda zuccherata da una lattina con la cannuccia; concept; soda tax, bibita

bevandaTra il 2003 e il 2014, il consumo di bevande zuccherate negli Stati Uniti è diminuito in tutte le fasce di età ma rimane ancora elevato tra adolescenti e giovani adulti. Resta particolarmente alto tra la popolazione afro-americana, gli originari del Messico e bambini, adolescenti e giovani adulti ispanici non messicani, che sono i gruppi a maggior rischio di obesità e di diabete di tipo 2. Tra gli adulti bianchi il consumo risulta in diminuzione in tutti i gruppi di età.

Lo rileva uno studio pubblicato dalla rivista Obesity e condotto da ricercatori dell’Università di Harvard, che hanno utilizzato i dati ufficiali della Nutrition Examination Survey riguardanti 18.600 bambini e adolescenti, e 27.652 adulti oltre i vent’anni, intervistati sul consumo di bevande di vario tipo (bibite zuccherate, succhi di frutta 100%, bibite dietetiche, latte, caffè e tè non zuccherati, alcolici e acqua) nelle 24 ore precedenti.

I bambini e gli adolescenti tra i 2 e i 19 anni di età che avevano bevuto bevande zuccherate sono scesi dal 79,7% del 2003 al 60,7% del 2014, mentre tra gli adulti si è passati dal 61,5% al 50%. In termini di calorie giornaliere per persona provenienti da bevande zuccherate, tra bambini e adolescenti si è scesi da 224.6 a 132.5 calorie, mentre tra gli adulti si è passati da 190.4 a 137.6 calorie.

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