cavallo-buitoni

macinatoL’agenzia per la sicurezza alimentare di Hong Kong ha comunicato ieri il ritiro delle lasagne marcate Findus per la presenza di carne di cavallo non dichiarata in etichetta. È l’ultima notizia dello scandalo ormai definito a livello internazionale “horsegate”, che in Italia ha avuto come unico riscontro il ritiro di confezioni di ravioli e tortellini Buitoni annunciato dalla Nestlé per la presenza di tracce di Dna di poco superiore all’1%. È però di  ieri la notizia diramata dai laboratori di Losanna della Nestlè, che la presenza di DNA di cavallo varia dal  3 al 4%. Il dato ufficiale  è stato pubblicato anche dal sistema  di allerta europeo (Rasff).

Per orientarsi tra i numeri, va detto che secondo l’agenzia per la sicurezza alimentare inglese  (Food Safety Agency) quando le analisi evienziano un indice di Dna superiore all’1%  si può   ritenere  fondata  l’aggiunta volontaria di carne di cavallo escludendo la contaminazione accidentale. Il Ministero della salute ha chiesto all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia e di Torino di eseguire queste analisi qualitative su 200 campioni di lasagne, ragù e altri piatti pronti.

 

 

lasagnePer capire quanta carne di cavallo è presente nei tortellini bisogna realizzare un’altra analisi non prevista nel piano del Ministero. Fino ad ora i campioni esaminati in altri Paesi e ritirati dal commercio contengono dal 40 al 60%. In Italia Buitoni non ha precisato la quantità di carne di cavallo aggiunta ai tortellini. Secondo gli esperti da noi consultati è però ragionevole ipotizzare in presenza di un Dna pari al  3-4%, la  quantità di carne di cavallo aggiunta sia vicino a questi valori percentuali, ben al di sotto di altri prodotti ritirati in Europa.

 

Il dato relativo alla presenza di carne di cavallo è fondamentale per capire la dimensione della frode. Una truffa internazionale che prevede l’aggiunta di qualche punto perncentuae di carne di cavallo risulta ridicola e priva di senso. Ha invece un significato preciso se i valori sono pari o superiori al 50% e ha ancora più significato se questa carne proviene da animali da corsa e sportivi che non dovrebbero essere utilizzati per produrre alimenti (come Il Fatto Alimentare ha ipotizzato dall’inizio dello scandalo).

 

cavalloA supporto di questa tesi è interessante leggere un articolo sulla mafia balcanica dei cavalli pubblicato oggi sul sito de Il sole 24 ore. C’è una frase  che chiarisce la situazione: «Quel controllo diede vita all'”East horses” (cavalli dell’Est) che portò al sequestro di 655 passaporti equini falsi – prevalentemente di origine rumena – appartenenti a cavalli che non potevano essere destinati al consumo alimentare. In soli 20 mesi questa attività aveva fruttato a un unico mattatoio vantaggi economici illeciti per oltre 20 milioni. La falsificazione dei passaporti – ricorda il comandante del nucleo provinciale del Corpo forestale di Ascoli Piceno, Piero Possanzini – riguardava per esempio esemplari da corsa, ai quali venivano somministrati farmaci che possono essere pericolosi per la salute umana, senza considerare il possibile utilizzo di sostanze dopanti».

 

Roberto La Pira

© Riproduzione riservata

Foto: Photos.com, Nestle.it

 

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informatore
informatore
21 Febbraio 2013 17:45

Fidatevi: nestlè è quella che ne ha di meno…se solo si rendessero noti i dati dei prodotti concorrenti (italiani…e quindi poco inclini all’autodenuncia fatta dalla multinazionale svizzera) si vedrebbero valori ben superiori ai valori nestlè!
Chissà se mai questi numeri usciranno, o l’unico marchio a pagare sarà proprio il principale competitor di proprietà non nazionale (dimenticandosi del lavoro che da in italia).

RudyG
RudyG
22 Febbraio 2013 13:59

Comunicato stampa Minisalte n. 34 del 21 febbraio 201
afferma tra l’altro “…a causa della crisi del settore ippico, si sta verificando una diminuzione e in alcuni casi la cessazione dell’attività di numerosi impianti sportivi con la conseguenza che i cavalli non più impiegati in attività sportive potrebbero essere introdotti illecitamente nella catena alimentare umana…

Conferma quindi quanto ipotizzati sin dall’inizio da Il Fatto Alimentare.