Filetti di tonno crudi con cristalli di sale, grani di pepe e prezzemolo su un tavolo di legno

Il Ministero della salute ha diffuso il richiamo per un altro lotto di tonno congelato prodotto dall’azienda spagnola Trivaris S.L. (codice produttore 12.20168/MU CE), dopo quello pubblicato appena una settimana fa. Anche questa volta il prodotto richiamato è il “filone di tonno pinne gialle qualità extra taglio misto”, congelato sottovuoto e venduto a peso variabile. Il provvedimento è di nuovo dovuto alla presenza di istamina nel prodotto.

Oggetto del richiamo è il lotto T150-17 con scadenza al 12/04/2019. Il Ministero invita chi ha acquistato il prodotto a non consumarlo e a inviare una segnalazione. Tuttavia, come Il Fatto Alimentare aveva già fatto notare, è quasi impossibile per i consumatori capire se il tonno congelato che hanno acquistato appartiene a questa marca e questo lotto, per la mancanza di informazioni precise.

L’istamina è una sostanza che si forma naturalmente dalla degradazione dell’istidina, un amminoacido abbondante nel tonno e altri pesci della stessa famiglia come sgombri e sardine, soprattutto in caso di cattiva conservazione. L’istamina può provocare la sindrome sgombroide, un’intossicazione caratterizzata da arrossamento, prurito, mal di testa, difficoltà a deglutire, nausea, vomito e diarrea. I sintomi compaiono da pochi minuti a un paio d’ore dal consumo dell’alimento contaminato e nella maggior parte dei casi non richiedono l’intervento medico.

Questo è il richiamo numero 40 segnalato da Il Fatto Alimentare nel 2017.

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