tappo antirabbocco
oliera olio ristorante
I ristoratori italiani sono da sempre apertamente contrari all’uso di bottiglie con tappo antirabbocco per l’olio extravergine

Per garantire la qualità dell’olio extravergine servito al ristorante, da alcuni anni è stato introdotto il tappo antirabbocco obbligatorio. Tuttavia le resistenze tra i ristoratori, da sempre contrari al provvedimento, ne hanno decretato il fallimento, non solo in Italia. Ne parla un interessante articolo di Teatro Naturale, che riproponiamo qui sotto.

Il tappo antirabbocco per l’olio extra vergine nei pubblici esercizi è legge in Spagna dal 1 gennaio 2014, promulgato tramite regio decreto. L’entrata in vigore è del 28 febbraio dello stesso anno. A distanza di qualche mese, con l’articolo 18, legge 161/2014, entrato in vigore il 25 novembre dello stesso anno vige anche in Italia il medesimo obbligo. Le polemiche sul tappo antirabbocco non si sono mai fermate, con la Federazione italiana pubblici esercizi che si è schierata apertamente contro l’obbligo di legge. L’aperta ostilità dei pubblici esercizi, in stile italico, si è tramutata in un boicottaggio soft del provvedimento. Dal servizio di olio di oliva, al posto dell’extra vergine in trattorie e tavole calde, fino al servire in tavola “condimenti”, ovvero oli aromatizzati magari in maniera casereccia (la norma vale solo per gli oli di oliva vergini).

Ovviamente non manca chi cerca di ovviare alla norma con metodi ancora più drastici, manomettendo o sostituendo tappi antirabbocco, magari scambiandosi trucchi e segreti in video che fanno il giro di chat on line. E’ ancora molto frequente trovare bottiglie prive del tappo antirabbocco, per non parlare di oliere, o bottiglie vistosamente manomesse, con etichetta quasi illeggibili e unte e bisunte. Gli spagnoli lamentano condizioni molto simili, con forse una maggiore presenza della vecchia oliera, vietata comunque in Italia dal 2006.

È ancora frequente trovare bottiglie senza tappo antirabbocco, oliere e ampolle nei ristoranti

La legge doveva servire a tutelare tanto i produttori quanto i consumatori. L’utilizzo del tappo antirabbocco avrebbe dovuto impedire il rabbocco di oli diversi da quelli indicati in etichetta, a tutela dei produttori, che rischiavano di veder immesso nella loro bottiglia olio di scadente qualità, magari non della stessa provenienza. Al tempo stesso i consumatori potevano essere certi di pagare per quanto dichiarato. Se un ristoratore porta in tavola una bottiglia di un produttore pluripremiato, è doveroso attendersi che ci sia proprio quell’olio nel recipiente. Al netto di frodi grossolane, e potenzialmente pericolose per la salute pubblica, come il riempimento della bottiglia etichettata come extra vergine con oli di semi, il provvedimento mirava a proteggere l’autenticità, non la salubrità.

Possono essere potenziati i controlli e inasprite le sanzioni, il vero problema è che l’importanza del provvedimento non è avvertita proprio dai consumatori. Sarà che i piatti, spesso, escono già conditi dalla cucina e si è perso l’uso del giro d’olio a crudo nei ristoranti, se non per un numero limitato di pietanze. Sarà perchè non siamo abituati alle critiche in loco, magari preferendo poi sfogarci su Tripadvisor. Sarà che l’olio non viene considerata una priorità nella valutazione complessiva di un ristorante da parte della clientela. Per questi o per molti altri fattori, e l’intreccio di questi, il tappo antirabbocco non sta funzionando.

oliera olio ristorante
La norma è destinata a fallire finché i consumatori non percepiranno l’importanza del tappo antirabbocco

Facendo un paragone azzardato, volto solo a capire quanto una norma può funzionare quanto sentita dai consumatori, pensiamo al fumo nei ristoranti. Bandito per legge, è rispettato quasi integralmente. Le eccezioni esistono ma si tratta, appunto, di eccezioni. I controlli delle autorità non sono stati superiori a quelli per il tappo antirabbocco. Eppure funziona, poiché il vero organo di controllo, in questo caso, sono i consumatori. Non ci si perita di chiamare il ristoratore per far smettere un vicino che si è acceso una sigaretta a tavola.

Si possono chiedere più controlli nei ristoranti sui tappi antirabbocco. E’ anche doveroso chiedersi perchè i consumatori non esercitino questo controllo che invece applicano scrupolosamente in altri campi. I primi controllori, nell’applicazione di una legge, devono essere i consumatori. Se questi rifiutano di esercitare questo diritto-dovere la legge ha fallito e bisogna chiedersi perchè.

da Teatro Naturale

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Paoblog
27 Marzo 2017 14:44

Molti non si interessano della cosa, tuttavia temo che fare le pulci sul tappo, in determinati posti, possa esporre il cliente a ritorsioni invisibili agli occhi e, in ogni caso, a renderlo “antipatico” al ristoratore e la cosa è seccante se si è clienti abituali.

Purtroppo lo dimostra la realtà dei fatti, le norme vengono sistematicamente ignorate o aggirate, e chi ne cerca il rispetto spesso viene tacciato come “rompic…”; uscendo dal seminato, ma fino ad un certo punto, ricordiamoci che siamo in un paese dove un fornitore finisce sulla Lista nera se osa far causa al cliente per avere i suoi soldi oppure se non accetta variazioni di prezzo al ribasso.

Per contro, ho amici ristoratori che dopo aver richiamato ad una maggiore educazione dei clienti, si sono sentiti dire di “non rompere” sennò avrebbero scritto una brutta recensione su Tripadvisor.

Chi pretende il rispetto dei suoi diritti oppure un po’ di educazione, questà è: “un rompiscatole”.

Alessio
Alessio
27 Marzo 2017 16:04

A mio umile avviso, la disposizione che impone l’antirabbocco alle bottiglie ha fallito perchè il peccato originale non viene minimamente preso in considerazione.
E inutile imporre ulteriori costi (bottiglia e dispositivo antirabboco) quando al suo interno può esserci un olio extra vergine di oliva pessimo da 3 €/l, che a tutti gli effetti può essere così commercializzato perché rispondente per caratteristiche fisico – chimici ai parametri prestabiliti dalla UE.
Vanno ridefiniti i parametri, cercando di rendere la vita difficile a chi produce questi tipi di oli e essere reattivi…perché queste multinazionali, una volta ridefiniti i parametri sono velocissimi a adeguare le loro produzioni.

Paoblog
28 Marzo 2017 11:48

Ho fatto leggere l’articolo ad un’amica che dirige un locale in centro (a Milano) e mi dice che: “noi usiamo solo bottiglie da 1/2 lt o 0.75 ed hanno tutte il tappo antirabbocco, anche perchè quando la bottiglia finisce si butta e lo facciamo da sempre; non capisco ‘sta manfrina…”

roberto pinton
roberto pinton
29 Marzo 2017 20:39

E’ del tutto possibile che il locale milanese citato da Paoblog utilizzi bottiglie con tappo antirabbocco.
E’ comunque esperienza comune quella di trovare (in locali …di ogni ordine e grado) bottiglie con tappo salvagoccia, che è ben altro dal tappo antirabbocco.

SALVATORE
SALVATORE
1 Aprile 2017 16:34

1) E’ inutile fare Leggi se poi non c’è un adeguato controllo
2) In Italia le leggi vanno scritte dai nostri legislatori per essere interpretate.
3) Che significa “Miscela di oli comunitari”?
4) I nostri parlamentari autorizzano l’importazione di una grande quantità di
olio proveniente dalla Tunisia perchè dobbiamo aiutare questo paese.Questo
Olio come viene venduto dalle nostre catene di distribuzione? C’è qualche
consumatore Italiano che lo ha visto sugli scaffali dei supermercati?

Roberto La Pira
Reply to  SALVATORE
1 Aprile 2017 17:18

Queste leggi sono europee e non italiane. Il 50-60% dell’olio extravergine imbottigliato in Italia venduto poi al dettaglio viene importato da Spagna, Grecia, Marocco, Tunisia … Qual è il problema?

ezio
ezio
3 Aprile 2017 13:32

Il problema italiano è che siamo pieni di norme che non rispettiamo, tutti o quasi!
Per l’olio, ma anche per il vino servito in calice o sfuso vale la stessa cosa e per la bottiglia dell’acqua che andrebbe servita chiusa al tavolo del cliente.
Tutte belle regole di principio, ma il cui rispetto è un optional da premiare, appunto con il passa parola e TripAdvisor, perché litigare con il cameriere non è nostra abitudine ne desiderio.
Ma veder chiudere pessime gestioni è forse la miglior soluzione.

Andrea Ricci
Andrea Ricci
6 Aprile 2017 19:13

A me come cliente non interessa il tappo antirabbocco: interessa che l’olio sia buono, e lo sento dall’odore e dal sapore. Se il ristoratore ha riempito la bottiglia con buon olio da tanica, lo preferisco di gran lunga all’olio certificato e a norma ma non buono.