Sweetmyx è un additivo alimentare utilizzato per rafforzare il potere dolcificante degli zuccheri. Il suo ruolo è di aumentare la percezione del dolce nei cibi, un po’ come fa il glutammato monosodico aggiunto agli alimenti per esaltarne il salato, permettendo di ridurre il contenuto calorico di bibite zuccherate o dolciumi senza modificarne il sapore. La denominazione esatta del prodotto, di cui l’azienda produttrice, Senomix, non ha reso nota la composizione, è Sweetmyx 617, perché è solo l’ultimo nato di una “famiglia” di additivi. Negli Stati Uniti, sta facendo discutere la decisione della Pepsi Cola che lo utilizza senza attendere il parere della Food and Drug Administration.

Le polemiche nascono dal fatto che l’azienda produttrice ha annunciato la collaborazione con Pepsi Cola (notizia che ha fatto salire la quotazione dei titoli delle due società) presentando Sweetmyx 617 come GRAS – Generally Recognized as Safe, ossia Generalmente riconosciuto come sicuro – una definizione usata dall’FDA per classificare gli additivi alimentari.

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L’FDA ha diffuso una nota dicendo di non aver mai riconosciuto l’additivo Sweetmyx come GRAS, né di avere ricevuto notifiche

In questo caso però la valutazione non arrivava dall’FDA ma dall’Expert Panel of the Flavor and Extract Manufacturers Association of the United States (FEMA), un’associazione di produttori. Formalmente la procedura è legittima: questo tipo di ingredienti può essere valutato da una terza parte indipendente e il provvedimento può essere poi notificato all’FDA. Non tutto però in questa storia è filato via liscio, perché l’FDA ha diffuso una nota dicendo di non aver mai riconosciuto l’additivo Sweetmyx come GRAS, né di avere ricevuto notifiche in tal senso, e la Senomix ha rettificato il proprio comunicato affermando che si era trattato di un fraintendimento.

Il fatto, come si può immaginare, ha indotto i commentatori a mettere in discussione il sistema di controllo degli additivi alimentari e le procedure che permettono alle aziende di autocertificarne la sicurezza. Una voce autorevole nel mondo della sicurezza alimentare come Marion Nestle, docente alla New York University, ha commentato la vicenda nel suo blog chiedendo alla Pepsi Cola di attendere il giudizio dell’FDA prima di utilizzare il Sweetmyx, e all’organismo di controllo di verificare il prodotto e definire un sistema più efficiente per la valutazione degli additivi alimentari.

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Probabilmente si stia studiando la possibilità di utilizzare l’additivo in altri tipi di bevande o dolciumi

Il rischio, osservano i commentatori, è che negli Stati Uniti il Sweetmyx non appaia neanche sulle etichette, perché verrebbe inglobato nella categoria degli “aromi artificiali” o “dolcificanti artificiali”. In Italia, per il momento, il nuovo ingrediente non arriverà. Il Fatto Alimentare ha chiesto all’azienda che ha risposto tramite il servizio controllo qualità dicendo “i prodotti a marchio PepsiCo distribuiti in Italia non contengono Sweetmyx […] per un utilizzo in Europa, tale ingrediente dovrà essere approvato prima dall’EFSA (European Food Safety Authority)”.

È probabile che l’industria alimentare europea colga al volo l’opportunità di poter utilizzare un ingrediente poco costoso che permette di ridurre la quantità di zucchero e quindi l’apporto calorico dei prodotti. Per il momento la Pepsi Cola, attraverso un accordo con il produttore si è riservata il diritto esclusivo di utilizzare Sweetmyx nelle bevande gassate, ma la Senomix ha in corso una collaborazione con una storica azienda svizzera, la Firmenich, che da oltre un secolo produce aromi e profumi, ed è facile supporre che si stia studiando la possibilità di utilizzarlo in altri tipi di bevande o dolciumi.

 

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Fabio
Fabio
5 Aprile 2014 00:53

Questo esaltatore di dolcezza agirebbe anche sugli zuccheri naturalmente presenti nel prodotto (es. latte)? Comunque la cosa è interessante, vediamo gli sviluppi.

Alebax
Alebax
9 Aprile 2014 16:18

Noi ne abbiamo uno assolutamente naturale…derivato da liquirizia!
Ciao buona serata a tutti

Andrea Tibaldi
10 Aprile 2014 17:37

Il consumo di bevande dolcificate dovrebbe essere sporadico, vuoi perché quelle gassate contengono acido ortofosforico che bene non fa, vuoi per il discorso di abitudine al gusto del dolce, vuoi perché comunque anche le bevande con zero calorie, a quanto pare, stimolano l’insulina.
Per un consumo sporadico, basta rivolgersi alle bevande con dolcificante, che hanno zero calorie. O se proprio non piacciono, a quelle caloriche: due lattine alla settimana di certo non fanno ingrassare.
Questo additivo è dedicato non risolverà di certo nessun tipo di problema legato alla salute, servirà solo come alibi per gli illusi che pensano di poter continuare a bere tutti i giorni bevande zuccherate senza che questo gli causi problemi a lungo termine.