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La Fcd afferma che lo spreco alimentare della GDO rappresenta solo il 5%

L’Assemblea nazionale francese ha approvato all’unanimità una norma contro lo spreco alimentare, che vieta ai negozi con una superficie superiore ai 400 mq di gettare il cibo invenduto, obbligandoli a stipulare degli accordi con le associazioni che si occupano di donare il cibo non scaduto, a partire dal luglio 2016. Per i trasgressori sono previsti due anni di reclusione e 75.000 euro di multa.

Oltre all’unanime consenso dei deputati, la norma ha trovato anche quello delle associazioni impegnate nel campo alimentare ma non quello della Federazione del commercio e della distribuzione (Fcd), secondo il quale la norma complica e burocratizza un meccanismo che già funziona, con 4.500 supermercati che hanno accordi di collaborazione con associazioni alimentari.

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Secondo l’Fcd la norma complica un meccanismo che già funziona

Come riferisce Le Monde, secondo la Fcd quest’obbligo metterà in difficoltà i supermercati più piccoli, tra i 400 e i 1.000 mq, che spesso si trovano nei centri cittadini, hanno pochi prodotti che possono essere donati e non hanno magazzini di stoccaggio. Inoltre, la Fcd afferma che gli scarti alimentari della grande distribuzione rappresentano solo il 5% del totale e sottolinea come questo settore si sia già fatto carico di donare camion frigoriferi alle associazioni alimentari e di sovvenzionare l’affitto di magazzini, ma che non si può chiedere che sia la rete di vendita a finanziare tutto il sistema e che è ora che le autorità statali e locali si assumano le loro responsabilità.

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