Apricot pits

Mangiare semi di albicocca può essere pericoloso per i bambini. È questo il messaggio espresso dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare)  nel parere scientifico richiesto dalla Commissione Europea. L’Autorità ha stabilito che per un adulto bastano 3 semi di albicocca di piccole di dimensioni o mezzo seme grande per superare i limiti di sicurezza. Per bambini molto piccoli basta un seme di piccole dimensioni. La pericolosità è dovuta a una molecola chiamata amigdalina (un composto cianogenico contenuto in grandi quantità anche nelle mandorle amare). Se i semi vengono mangiati, l’amigdalina entra in contatto con alcuni enzimi che la trasformano in cianuro. Ogni grammo di amigdalina rilascia 59 mg di cianuro per cui l’avvelenamento può avere conseguenze mortali (studi scientifici hanno stabilito che il cianuro può essere letale già a dosi comprese tra 0,5 e 3,5 mg/kg di peso corporeo).

Per questo motivo l’Efsa ha imposto un limite di 20 microgrammi/kg di peso corporeo come dose acuta di riferimento (DAR, ovvero la quantità di cianuro tollerabile per l’esposizione occasionale). Sulla base delle ricerche Efsa ha potuto stabilire quanti semi si possono consumare in sicurezza: per gli adulti sono 370 mg, pari a 3 piccoli semi, mentre per i bambini piccoli si scende a 60 mg, cioè mezzo seme piccolo.

Semi di albicocca
Non c’è nessun pericolo legato al consumo di albicocche

Non è facile stimare l’entità del consumo di semi di albicocca in Europa. I semi sono commercializzati prevalentemente via internet da rivenditori situati in paesi terzi e venduti come rimedio antitumorale. Alcuni siti raccomandano il consumo quotidiano di 10 semi alle persone sane e di addirittura 60 semi ai malati di cancro. In questi casi, la dose acuta di riferimento viene abbondantemente superata, correndo il rischio di avvelenamento. I sintomi da avvelenamento da cianuro comprendono nausea, febbre, mal di testa, insonnia, sete, letargia, nervosismo, dolori articolari e muscolari e ipotensione.

Non c’è nessun pericolo legato al consumo delle albicocche anche se è consigliabile evitare di mangiare i semi contenuti nel nocciolo che impedisce qualsiasi contaminazione del frutto.

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Gaia
Gaia
29 Aprile 2016 11:56

Ma come? Al supermercato è pieno di dolciumi, ricciarelli in testa, che tra gli ingredienti riportano le “mandorle armelline” che altro non sono che i semi di albicocca… A volte compaiono anche come unico ingrediente oltre allo zucchero e all’albume d’uovo. Io avevo sempre creduto che venissero usate al posto delle mandorle vere per motivi economici, ma ora scopro di aver rischiato l’avvelenamento da cianuro! Possibile? Attendo un cortese chiarimento dall’autrice dell’articolo. Grazie

Simone Dragoni
Reply to  Gaia
29 Aprile 2016 14:40

Mi associo alla domanda.

matteo
matteo
29 Aprile 2016 14:48

tra l’altro sottolineo che la dicitura “mandorle armelline” è scorretta ma anche Barilla la usa.

giovanni
giovanni
2 Maggio 2016 19:20

Segnalo inoltre che l’ uso, casalingo o artigianale delle mandorle amare e’ ancora oggi presente, ad esempio nella preparazione degli amaretti, in Sardegna.

luigi
luigi
5 Maggio 2016 16:00

era una notizia che ricorreva già qualche anno fa, questa di certi semi da frutti vari, il cui consumo veniva decantato come miracoloso per curare o prevenire malattie tumorali. essendo delle informazioni sorprendenti, cercai altri giudizi su internet e mi avvidi che c’erano molti siti che mettevano in guardia dal consumo, proprio per l’alto contenuto di cianuro. ragion per cui lasciai perdere…

filippo marena
filippo marena
6 Maggio 2016 09:15

Ho mangiato per tanto tempo semi di albicocche in quantità superiori a quelle indicate senza riportare alcun effetto negativo, anzi.. Sono un medico.

Giovanni
Giovanni
6 Maggio 2016 10:31

Tanti anni fa mia mamma ebbe il consiglio di aggiungere alla marmellata di pesche, che stava preparando, alcuni noccioli delle stesse per migliorare il sapore. Lei seguí il consiglio ma, per sua stessa ammissione, esagerò nella quantità. Probabilmente assaggiò sia i semi che la marmellata e, quasi subito, stette molto male al punto che si rivolse al Pronto Soccorso. In tale occasione si parló di “intossicazione” è già allora venne menzionato il cianuro. Mia mamma si riprese prontamente ma da allora nessuno in casa nostra assaggiò più mandorle amare. Anche la marmellata fece una fine ingloriosa.

Angelo Cane
Angelo Cane
7 Maggio 2016 15:42

Abito a Torino, acquisto amaretti (coop o vincenzi) per fare un dolce piemontese chiamato bunet: ebbene ho notato che l’ingrediente principale degli amaretti sono le mandorle di albicocche.
Perchè’ mai la grande distribuzione non può usare le mandorle normali?
Qualcuno me lo può spiegare?

Mariesa44
Mariesa44
Reply to  Angelo Cane
8 Maggio 2016 22:54

Anche nelle buste di mandorle (v. Ecu, 100 grammi) sono mischiate armelline, facili da distinguere anche a prima vista, oltre che per il sapore tipicamente amaro,

Capitano
Capitano
8 Maggio 2016 17:21

Avanti con le bufale le mandorle di albicocca non fanno morire nessuno ,io le uso da 35 anni in pasticceria e le mangio , ma la quantità di amigdalina ,precursore dell’ acido cianidrico ,conosciuta come vitamina b17 al massimo fa venire un po’ di mal di pancia, gli Unza una popolazione dell Himalaia la più longeva al mondo da sempre si nutre di mandorle di albicocca .

emilio locatelli
emilio locatelli
Reply to  Capitano
12 Maggio 2016 18:35

Mi associo virtualmente a questa risposta! Il problema conclamato riguarda i semi delle mandorle amare. Personalmente i semi di albicocche, di prugne e pure quelle di mela [quando sono armato di pazienza] li ho sempre ghiottamente mangiati, senza avere effetti indesiderati. Vedo nell’articolo un pizzico di esagerazione ansiogena…. Saluti, emilio locatelli

Michele Solfrizzo
Michele Solfrizzo
9 Maggio 2016 09:40

Un altro problema delle armelline è la contaminazione da aflatossine, micotossine cancerogene. Comunque da una nostra indagine su 47 prodotti contenenti armelline o mandorle e commercializzati in Italia i livelli di contaminazione erano al di sotto dei limiti di legge. Consiglio la lettura di un nostro articolo scientifico recentemente pubblicato sull’argomento: http://www.mdpi.com/2072-6651/8/1/26/htm