Il salmone geneticamente modificato Aquabounty ha ricevuto il via libera definitivo in Canada

Dopo 25 anni, il momento tanto atteso da alcuni e temuto da molti è arrivato: il supersalmone Aquabounty, geneticamente modificato (GM) e grosso il doppio della media, è arrivato sulle tavole dei canadesi, aspettando di conquistare anche quelle degli statunitensi. Dopo la prima autorizzazione del 2016 le autorità sanitarie di Ottawa hanno infatti dato il via libera definitivo alla commercializzazione e l’azienda basata in Massachusetts ha annunciato di aver venduto i primi 4.533 chilogrammi di salmone a clienti rimasti anonimi, al prezzo di 5,30 dollari a libbra (0,45 chilogrammi).

Il salmone GM è il risultato di una modifica di quello atlantico, in cui è stato inserito il gene dell’ormone della crescita di un’altra specie di salmone, oltre a un secondo gene, anch’esso di un pesce, che assicura i necessari fattori di regolazione genica: l’insieme delle modifiche consente all’animale di produrre costantemente piccole quantità di ormone della crescita, e di raggiungere così la piena maturità nella metà del tempo rispetto alla specie d’origine, arrivando a un peso doppio.

salmone
Il salmone GM raggiunge la maturità in metà del tempo rispetto alla specie di origine

I primi pesci GM sono stati sviluppati a partire dal 1989, e le prime autorizzazioni richieste nel 1995, ma poi tutto si è impantanato nella burocrazia della Food and Drug Administration che, trovandosi di fronte a una richiesta inedita, non aveva norme di riferimento cui appellarsi per prendere una decisione; i primi pronunciamenti sono arrivati nel 2010 per quanto riguarda la sicurezza al consumo, e nel 2012 per l’impatto sull’ambiente. Poi nel 2015 la svolta, con il via libera apparentemente non vincolato e seguito, dopo sei mesi, dalla stessa decisione da parte delle autorità canadesi.

Negli Stati Uniti, però, ricorda Nature in un articolo dedicato alla prima assoluta di un animale geneticamente modificato da mangiare, ci sono state molte proteste per l’assenza nelle indicazioni dell’obbligo di segnalazione in etichetta. Di fatto tutto si è di nuovo bloccato, anche perché alcune proposte associate alla legge di bilancio 2017 impediscono alla FDA di rilasciare l’autorizzazione finale fino a quando non saranno messi a punto gli strumenti opportuni per rendere il consumatore informato.

Associazioni ambientaliste e dei consumatori americane sono contrarie all’arrivo sul mercato USA del salmone GM

Anche quando ciò avverrà, comunque, non è detto che il supersalmone riesca ad arrivare nei supermercati USA, perché molte associazioni di ambientalisti e di semplici consumatori, tra i quali il Center for Food Safety, affermano che la FDA ha concesso il via libera senza che via siano prove sufficienti sulla sicurezza del prodotto.

D’altro canto, diverse aziende stanno lavorando sulla produzione di animali geneticamente modificati per il consumo umano e seguono con trepidazione questa lunghissima vicenda. Tra queste una delle più avanti è la AgGenetics, spin off della Vanderbildt University di Nashville, in Tennessee, che sta sperimentando bovini da carne e da latte. L’azienda si è limitata a sottolineare che, qualora vi fossero nuovi blocchi, tutto il settore ne risentirebbe pesantemente.

Al momento il salmone GM cresce in una piccola factory a Panama in apposite vasche a terra, per evitare che qualche esemplare, pur essendo sterile, sfuggendo possa andare ad alterare l’ecosistema marino, e per limitare il rischio di infezioni. Ma Aquabounty progetta di costruire un allevamento anche nell’isola canadese di Prince Edward e, in seguito, in Indiana, ad Albany.

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ALESSIO
11 Agosto 2017 15:22

Se lo mangiassero i canadesi e gli americani questo abbrobrio..peccato vedere immagini rassicuranti di salmone da portare a tavola in questo servizio.

paolo
paolo
Reply to  ALESSIO
11 Agosto 2017 19:44

Il fatto è che presto ce lo dovremo mangiare tutti, perché per sfamare 6 miliardi di persone una terra non basta.
Quindi o ci decimiamo noi esseri umani (che non sarebbe una cattiva idea), oppure ci si orienta verso l’ottimizzazione delle risorse come in questo caso.

Lorenzo
Lorenzo
11 Agosto 2017 16:32

Ottima notizia! Per quali motivi bisogna essere contro a questo salmone? La salute umana credo che non sia minimamente in pericolo. L’ambiente neanche. Piuttosto è un’innovazione intelligente che rende più efficiente la produzione. Nell’ottica di sfamare 10 miliardi di persone, questa e altre invenzioni come le piante OGM , potranno dare un grossissimo contributo. Se solo in Europa si facesse ricerca…Il problema è che molte (la maggior parte) persone hanno paura della scienza perché non sanno cos’è e non si informano.

Alessio
Alessio
Reply to  Lorenzo
12 Agosto 2017 17:59

Perché credi che la salute non sia in pericolo?Io queste certezze non le ho….ma sono sicuro che il problema piu’ grande al momento e’ l obesita’…anche in Africa…e questo salmone non fara’ altro che aumentare il problema

Franchino
Franchino
Reply to  Lorenzo
23 Agosto 2017 13:16

1) Per sfamare 7 miliardi di persone le risorse che abbiamo bastano ed avanzano, considerando che 1/2 del cibo commestibile finisce nella pattumiera quindi ad oggi potremmo sfamare 14 miliardi di persone.
2) il 30% della popolazione mondiale è obesa quindi non servono super salmoni ma cultura, responsabilità, rispetto e redistribuzione delle risorse.
3) Nessuno ha paura della scienza, abbiamo paura dell’uso sbagliato. In campo agricolo e animale, la scienza si è indirizzata esclusivamente a creare prodotti a basso costo e alta produttività che di contro comportano grande dipendenza da prodotti chimici nocivi per l’uomo e l’ambiente e/o modelli di conduzione altamente impattanti.
Se si creasse il grano ogm che non ha bisogno di erbicidi lo difenderemmo tutti a spada tratta ma la M. vede bene di indirizzare la ricerca per creare grano, cotone ogm che resistono a dosi massicce di erbicidi (per vendere gli stessi sempre più).

Lei pensa di essere una minoranza illuminata. Sfortunatamente invece è parte di una maggioranza che avvalla questo modello di sviluppo.

Nicola Coppola
Nicola Coppola
Reply to  Lorenzo
6 Settembre 2017 19:50

Questi salmoni avranno quantità notevoli di ormone della crescita, l’IGF -1, presente in tutti gli alimenti di origine animale quali carne e latte. Alle quantità di IGF -1 che ormai si ingeriscono mangiando carne e latte e loro derivati si aggiugessero anche quelle di questi salmoni, nei nostri organismi avremmo livelli di tale ormone molto alti. Ricordo che la Scienza ha ormai accertato che alti livelli di IGF-1 negli organismi di adulti accellerano i processi degenerativi e di senescenza cellulare che sono alla base di tutte le patologie cardiovascolari, metaboliche, oncologiche, neurologiche ecc. ( leggete gli studi di Umberto Veronesi, Walter Longo, Kris Verburgh e tanti altri).

Giulia Crepaldi
Reply to  Nicola Coppola
7 Settembre 2017 09:44

Gentile Nicola,
la Fda americana ha esaminato i dati provenienti da tre gruppi di salmoni: due gruppi di salmoni convenzionali allevati e un gruppo di salmoni AquaBounty. Non sono state trovate differenze significative nei livelli di diversi ormoni: estradiolo, testosterone, 11-chetotestosterone, T3, T4 e IGF-1.
https://www.fda.gov/AnimalVeterinary/DevelopmentApprovalProcess/GeneticEngineering/GeneticallyEngineeredAnimals/ucm473238.htm

Elio
Elio
11 Agosto 2017 19:52

Ma un salmone che pesa il doppio significa che per raggiungere quel peso, come minimo debba mangiare il doppio dei crostacei di cui si nutre. Dunque potrebbe creare degli squilibri nell’habitat?..

Enrico
Enrico
12 Agosto 2017 09:38

Lorenzo, tu invece si che sei informato! Tu che pensi che il problema di sfamare 10 miliardi di persone sia dovuto alla mancanza di cibo e non, invece, alla possibilità economica di accedervi. Non hai paura della scienza però ignori i fondamentali dell’economia!

lorenzo
lorenzo
Reply to  Enrico
12 Agosto 2017 17:59

Enrico, ho studiato sia agraria che economia e si, mi reputo informato. E’ vero che la produzione di cibo è già sufficiente, ma una grossa fetta viene utilizzata per biofuels e per gli animali. Interrompere questi fenomeni e destinare tutta la produzione mondiale di cibo per l’alimentazione umana richiede moltissimi decenni. Il problema di sfamare 10 miliardi di persone nel 2050 rimane. In parte si può risolvere riducendo gli sprechi, e in parte aumentando la produzione dove c’è bisogno. Se in africa si usassero piante OGM, cioè migliorate per quel tipo di suolo e quell’ambiente, abbinate a pratiche agronomiche che migliorino la fertilità del suolo (biologico o agroecologia), si avrebbero rese più alte a parità di costi.

Sannita69
Sannita69
12 Agosto 2017 20:49

Forse bisognerebbe informarsi un po di più…attualmente il cibo prodotto nel mondo potrebbe sfamare più di 12 miliardi di persone…la realtà è che questo cibo è destinato solo ai paesi occidentali…gli OGM servono solo per incrementare il conto corrente delle grandi aziende.la cosa importante è mettere al corrente i consumatori, poi ognuno sceglie cosa mangiare

Luca CODELUPPI
5 Settembre 2017 13:38

Essere informati non significa avere un’informazione corretta essere laureati in qualcosa non significa capire la portata del proprio ambito in ambiti diversi e più globali. Sfamare 12 miliardi di persone? per lasciarli andare in giro nudi, a piedi e morire nelle strade di malattie? 12 miliardi di persone per fare cosa? Un grande laboratorio di cavie umane? una Metropolis?
La questione sta non tanto nello sfamare più persone – come dichiarato furbescamente per non farsi ostacolare ed avere l’appoggio dei ben-pensanti oggi particolarmente attivi e creduloni – quanto piuttosto nell’azzoppare i concorrenti e diventare proprietari di specie animali brevettabili che hanno un contenuto energetico più efficiente delle specie più naturali (vi ricorda qualcuno con i suoi grani ibiridi?) – magari anche questi ibridati – e quindi in stato di monopolio di mercato e con ciò avere una fetta specifica del detto mercato mondiale in stato di monopolio.
Se cercaste (chi afferma che la terra basta e avanzi a sfamare tanti) scoprireste che stiamo già consumando 1.5 pianeti adesso mentre sta accadendo che lo sviluppo economico delle aree di recente benessere come la Cina sta portando questo consumo ben oltre la soglia del 1.5 – e si parla solo di fonti (qualsiasi esse siano) rinnovabili senza menzionare le non rinnovabili come le fossili -. Per chi ha volgia di cercare seriamente viene chiamata ecological footprint.

marco
marco
5 Settembre 2017 19:12

non sapevo che x sfamare il mondo ……..fosse necessario il salmone …….. ero rimasto alle larve …….
menomale che ogni tanto intervengono persone come Franchino che hanno una certa capacità di eloquio e di conoscenza a mettere in risalto tali aspetti
non se ne può piu’ di sentire sempre la motivazione della fame nel mondo…..!!

Pasquale Vaglica
Pasquale Vaglica
6 Settembre 2017 12:26

È le cavallette? che fine hanno fatto le cavallette che ci sfameranno fra 20 anni? Perché non studiano un modo per impedire la desertificazione?