iStock_000011087234_Small
Gli italiani consumano in media più sale rispetto alla dose massima giornaliera suggerita dall’OMS

Gli italiani stanno lentamente diminuendo il consumo di sale, ma le quantità medie sono ancora molto al di sopra dei valori raccomandati, talvolta quasi il doppio. Servono misure più efficaci, per segnare un vero punto di volta, e aumentare la consapevolezza dei rischi dell’eccesso di sodio nella dieta. Un’azione efficace  già stata messa in atto: la riduzione del sale nel pane. Un provvedimento che in realtà, non ha raggiunto gli obbiettivi e  andrebbe rinforzato. Sono questi i messaggi fondamentali emersi da un recente incontro svoltosi al Ministero della salute, nel quale sono stati presentati i risultati di una rilevazione effettuata si oltre 1.700 uomini e altrettante donne (età 35-79) condotto dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare.

 

salt shaker and blood pressure gauge on plate
Gli ipertesi dovrebbero ridurre drasticamente il consumo di sale: eppure anche per loro le dosi giornaliere medie riscontrare sono ancora alte

Dai dosaggi effettuati è emerso che gli uomini avevano un livello di sodio che corrisponde all’assunzione di 10,8 grammi di sale a giorno, cioè oltre il doppio dei 5 grammi consigliati dall’OMS, e anche per le donne la situazione non era migliore: 8,4 grammi giornalieri. Per ibambini (nello specifico, oltre 760 maschi e oltre 650 femmine, di età: 8-11 anni) i numeri non cambiano: la media è superiore alle indicazioni ufficiali (che prevedono un’ulteriore riduzione rispetto ai 5 grammi in base all’età, al sesso, alla corporatura e così via), e si attesta sui 7,4 grammi nei ragazzi e sui 6,7 grammi giornalieri nelle ragazze. Non va bene. Neppure tra coloro che dovrebbero diminuire il sale per problemi di salute: per esempio tra gli ipertesi ben il 90% degli uomini e l’80% delle donne eccede i livelli consigliati.

 

 

Fresh bread on wooden table
“Meno sale, più salute” è il nome della campagna volta a ridurre il sale nel pane

Specularmente, le cattive notizie arrivano anche dal potassio che, sempre secondo l’OMS, dovrebbe essere assunto alla dose di 3,9 grammi al giorno, principalmente attraverso frutta e verdura. Sui tratta di un  valore ben lontano dai 2,5 grammi al giorno  assunti dagli uomini e dai 2,2 grammi che si riscontrano nelle donne. Che fare dunque per aiutare gli italiani ad abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, tumori, osteoporosi e altre malattie legate all’eccesso di sale?

 

Una possibile risposta viene dall’iniziativa Meno sale, più salute, con la quale dal 2009 le associazioni di categoria dei panificatori artigianali e industriali (Federazione Italiana Panificatori, Assipan-Confcommercio, Assopanificatori-Fiesa-Confesercenti e Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari CAIIPA) si sono impegnate ad abbassare la concentrazione di sale nei prodotti. A tre anni di distanza dagli ultimi accordi, un campione composto da oltre 660 uomini e oltre 720 donne ha mostrato che la riduzione è stata del 12% circa (per gli uomini i quantitativi sono passati da 10,8 a 9,5 grammi, per le donne da 8,4 a 7,4), abbastanza vicina all’obbiettivo indicato all’inizio:15% in tre anni. Ma bisogna fare di più. Fanno ben sperare i nuovi accordi stipulati con altre aziende del settore alimentare come quella dei produttori del pane confezionato, di pasta fresca e di alcuni surgelati, così come l’estensione degli accordi a molti produttori artigianali, con il supporto delle Regioni. La riduzione del sale rientra nel Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 approvato nello scorso mese di novembre.

Agnese Codignola

© Riproduzione riservata

foto: istockphotos.com

sostieniProva2

Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare

0 0 voti
Vota
4 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Paoblog
23 Marzo 2015 11:10

un articolo che tratta un argomento sottovalutato da molti, in primis da mio padre che nonostante il dottore gli abbia intimato di ridurre il sale, non appena arriva un piatto in tavola, quasi sempre lo sala “a prescindere”, dimenticandosi sia delle raccomandazioni del medico, sia del fatto che con l’avanzare dell’età cambia la percezione del gusto.

Ilaria
Ilaria
24 Marzo 2015 01:13

mah, non si dovrebbe ridurre il sale nel pane, ma in tutte le altre preparazioni.
non bisogna demonizzare il pane.
io da buona donna del sud non amo il pane senza sale, come tutti gli amanti della buona cucina.

Roberto La Pira
Reply to  Ilaria
24 Marzo 2015 10:22

Il problema è che il pane è mangiato da buona parte delle persone

Luca
Luca
25 Marzo 2015 11:37

Ottimo articolo! Da circa 5 anni mi faccio il pane e la pizza in casa, da circa un mese ho ridotto il contenuto di sale dai circa 26 grammi per 2000 di farina a soli 10; con il risultato che ottengo circa 2.7 kg di pane.
Tuttavia concordo con chi sostiene che dal pane si assume solo una piccola parte del sale giornaliero; basta mangiare 50 gr di prosciutto o salame ed ecco che il conto salta!
Ho sempre cercato il gusto senza la sapidità, e da quando ho due figlie piccole la sensibilità è aumentata; aggiungo il vantaggio di non essere fumatore…ed eccomi felice con una pressione 60 su 105!!