Aggiornamento del 27 gennaio 2017

Il giorno dopo la pubblicazione del nostro articolo, la pagina del sito del Ministero dedicata al ritiro dei prodotti alimentari ha pubblicato la notizia di un richiamo

La notizia che il Ministero della salute avrebbe inaugurato il 1 gennaio 2017 una nuova pagina web dedicata al richiamo dei prodotti alimentari pericolosi per la salute, era stata annunciata sei mesi fa. Prima del Natale 2016 era uscita anche una circolare sulle procedure che lasciava ben sperare. Il documento ribadiva le regole e riassumeva le modalità da seguire quando le Asl segnalano un’allerta al Ministero. Anche noi dopo aver notato la nuova pagina sul sito all’inizio di gennaio 2017 abbiamo aspettato fiduciosi. In queste tre settimane però non è successo niente. Il testo è sempre lo stesso (vedi foto) e nessun prodotto appare in lista. Nel frattempo  sono giunte in redazione già sei segnalazioni di prodotti ritirati dal mercato italiano che noi abbiamo rilanciato nel sito con le relative fotografie.

Ci siamo rivolti agli uffici di Roma del Ministero per avere chiarimenti e allegando alla richiesta una decina di domande. Le risposte sono arrivate, ma si tratta di una sorta di memorandum sulle norme e sulle regole da seguire in caso di richiamo dei prodotti, che ripropongono argomenti già riportati nelle circolari di qualche mese fa.  Non ci è stato detto se sul sito saranno riportate tutte le allerta segnalate nel Rasff. Se ci saranno anche quelle dei prodotti distribuiti solo sul mercato italiano. Nessun chiarimento è arrivato sulle segnalazioni di revoca delle allerta. L’ultima domanda riguardava l’avvio del servizio previsto per il 1 gennaio 2017, ma anche su questo tema non c’è stata risposta.

Le segnalazioni di ritiro dei  prodotti riguarderanno tutti gli alimenti  presenti nel Rasff?

Di seguito pubblichiamo la risposta dell’ufficio stampa del Ministero della salute

Gli Operatori del Settore Alimentare (OSA) sono individuati dal Regolamento (CE) 178/2002 come i responsabili della sicurezza degli alimenti. Il Regolamento, che istituisce il sistema rapido di allerta europeo (RASFF), stabilisce che nei casi in cui un prodotto rappresenti un rischio per la salute, l’OSA deve adottare le misure di ritiro e di richiamo. E’ necessario distinguere le differenze tra il ritiro ed il richiamo. La prima misura si riferisce all’obbligo per l’OSA di informare i suoi clienti sulla non conformità riscontrata ed a ritirare il prodotto dal mercato. Spettano alle ASL le verifiche dell’avvenuto ritiro sul mercato, secondo le procedure del sistema di allerta. In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve inoltre provvedere al richiamo, cioè ad informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante apposita cartellonistica da apporre presso i punti vendita.
Il Ministero della salute, per una sempre maggiore attenzione ai consumatori, ha reso disponibile una specifica area del portale per la pubblicazione dei richiami degli OSA:

Con le Regioni sono stati concordati il Modello standard per i richiami (che può essere scaricato dal sito web e compilato elettronicamente) e la procedura da adottare. Quest’ultima prevede che, nei casi di un alimento a rischio, l’OSA deve compilare il Modello e trasmetterlo alle Autorità sanitarie competenti (ASL e Regioni) che, dopo le opportune verifiche, provvederanno alla pubblicazione sul portale del Ministero. Il Modello contiene tutte le informazioni utili ai consumatori che abbiano acquistato l’alimento comprensive anche di lotto, ditta produttrice, scadenza, motivo del richiamo e le foto del prodotto.  Il sito pubblicherà i richiami relativi ai prodotti richiamati dagli OSA sia di origine estera che nazionale. La procedura, che è stata anche condivisa attraverso una serie di incontri con le associazioni dei consumatori e le associazioni di categoria dei produttori e distributori, è descritta nella nota Ministeriale del 15 dicembre.

La procedura prevede inoltre una valutazione del rischio e i comportamenti da adottarsi sia in caso di rischio grave che di rischio sconosciuto. Con le Regioni si convenuto di adottare, nel caso di un “rischio da accertare in cui è disponibile un valutazione scientifica parziale o preliminare” i criteri riportati sul documento EFSA “Risk communication Guidelines” per determinare il livello di rischio.

Rischio alimentare
Rischio alimentare: online dal primo gennaio la pagina web del Ministero della salute con i prodotti richiamati non è mai stata aggiornata

Nel caso in cui si evidenzi, a seguito della suddetta valutazione, la sussistenza di un rischio alto l’OSA dovrà effettuare il ritiro del prodotto dal mercato e, per quanto riguarda il richiamo dovrà procedere ad informare il consumatore attraverso l’apposizione di una cartellonistica presso i punti di vendita, la pubblicazione del richiamo sul portale del Ministero, e, a seconda del livello di distribuzione (locale, regionale, nazionale), effettuare comunicati mezzo stampa, radio, TV. In caso di rischio sconosciuto, a titolo precauzionale, e al fine di adottare misure a tutela della salute se il prodotto è andato al consumatore finale, l’OSA dovrà effettuare il ritiro del prodotto dal mercato e, per quanto riguarda il richiamo, procedere almeno con l’apposizione di una cartellonistica presso i punti di vendita. Nel caso che una successiva valutazione scientifica completa (resa disponibile dall’EFSA, ISS ecc.) individui la sussistenza di un rischio alto allora l’OSA provvederà a inviare la comunicazione del richiamo anche sul Portale. Non saranno pubblicati sul portale del Ministero i ritiri dal mercato degli alimenti non conformi, che sono oggetto di verifica da parte delle Autorità sanitarie locali: la diffusione di tali notizie allarmerebbe i cittadini  senza aggiungere alcun valore agli interventi già attuati.  Al contrario è necessario diramare i richiami in quanto, in tal caso, il prodotto è stato già distribuito ai consumatori e vi è rischio.
Come riportato nella suddetta nota, in caso di successiva analisi di revisione favorevole, l’OSA potrà predisporre un avviso di revoca del precedente richiamo che verrà pubblicato sul Portale del Ministero nella stessa pagina web. Il sistema è operativo dal 1° gennaio 2017.

Infine il Ministero della Salute valuta altresì l’opportunità di pubblicare “avvisi di sicurezza” in caso di rischi derivanti da prodotti extranazionali, in attesa di poter acquisire informazioni dettagliate in merito all’elenco dei distributori sul territorio nazionale. Questi ultimi, una volta individuati, saranno tenuti alla divulgazione del richiamo secondo le modalità precedentemente descritte. Il Ministero della Salute in caso di focolaio di malattia a trasmissione alimentare ove sia stata accertata la correlazione con un alimento, nonché in situazioni di emergenza o crisi, potrà predisporre, in via sussidiaria, “avvisi di Sicurezza” per informare i cittadini.

© Riproduzione riservata

Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare.  Clicca qui

0 0 voti
Vota
5 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
gianni
gianni
1 Febbraio 2017 19:13

Quando mai in Italia c’e’ qualcosa che funziona? Il ministero della salute se ne frega della salute dei cittadini, hanno solo una vocazione: andare a braccetto con le lobby di ogni settore…

Ennio
Ennio
Reply to  gianni
2 Febbraio 2017 13:02

Ministero della Salute e Ministero delle politiche agricole.
Mi chiedo cosa fanno tutti quei dirigenti ministeriali … oltre che percepire ogni mese il loro lauto stipendio.

Valeria Nardi
Reply to  Santo Coppolino
3 Febbraio 2017 10:58

Gentile Santo, questo avviso è stato pubblicato sul sito del ministero il giorno dopo la pubblicazione di questo articolo. Infatti noi l’abbiamo riportato qui: http://www.ilfattoalimentare.it/richiamo-penny-market-caramelle.html Peccato che nel mese di Gennaio i richiami in tutta Italia non si limitino solo a questo delle caramelle.

Santo Coppolino
Santo Coppolino
3 Febbraio 2017 11:05

Era l’amara presa d’atto dell’unico richiamo riportato nel sito del Ministero, non un link polemico nei vostri confronti.