Nestlé ha richiamato due lotti di latte per la crescita Nidina Optipro 3 per non conformità organolettiche. Nel prodotto interessato possono infatti verificarsi affioramenti di grasso in grumi sulla superficie. L’azienda precisa che comunque i lotti di latte per la crescita richiamati sono sicuri per il consumo e che il provvedimento è stato disposto in via volontaria e cautelativa perché il prodotto non risponde agli standard di qualità fissati da Nestlé.

Il richiamo interessa i lotti di Nidina Optipro 3 numero 71560295A e 71560295AN, con termine minimo di conservazione allo 03/2018. L’avviso di richiamo è stato diffuso anche da Auchan e Simply, che hanno distribuito il prodotto negli ipermercati di Adriatica, Campania, Lazio, Piemonte, Puglia, Milano e Lombardia, Veneto e Sardegna.

L’azienda invita i consumatori che hanno comprato il prodotto a riportarlo al punto vendita di acquisto, dove sarà rimborsato.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800434434 dalle ore 9 alle ore 19.

Questo è il richiamo numero 53 segnalato da Il Fatto Alimentare nel 2017.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo  pubblicato in Italia che  rivela i segreti e le criticità di un sistema che funziona poco e male. Ogni anno in Italia vengono ritirati dagli scaffali dei punti vendita almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. La questione riguarda grandi aziende come Barilla, Mars…, catene di supermercati che commercializzano migliaia di prodotti con i loro marchi (Esselunga, Coop, Carrefour, Auchan, Conad, Lidl, Eurospin…), e anche piccole e medie imprese. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. Fai una donazione e ricevi il libro in omaggio.

I lettori che hanno fatto una donazione riceveranno in omaggio il libro “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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