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Rapporto RasffLa Commissione Europea ha pubblicato il Rapporto annuale 2016 sul Rasff (Rapid Alert System for Food and Feed), il Sistema di allerta rapido europeo per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute pubblica dovuto ad alimenti, mangimi o materiali che si utilizzano a contatto con i cibi (MOCA). Complessivamente, nel 2016 si sono avute 2.993 notifiche (di cui il 28% classificate come allerta) contro le 2.967 del 2015 e le 3.097 del 2014. L’attività del sistema, in generale è aumentata, con oltre 10mila scambi di informazioni.

Le notifiche che individuano possibili rischi nei prodotti immessi sul mercato sono calate dell’1,8%, mentre gli avvisi, ossia le notifiche per cui il rischio è verificato e richiedono un’azione rapida da parte di un altro paese membro, sono aumentati del 9% rispetto al 2015. L’aumento degli avvisi e la diminuzione delle altre tipologie di notifica “dimostra – si legge nel report –  che i membri della rete stanno progressivamente concentrando i loro sforzi sui casi che richiedono un’azione rapida, aumentando così l’efficienza”. Anche l’Italia ha visto un calo generale delle notifiche e un aumento degli avvisi rispetto al 2015.

Secondo il rapporto Rasff anche nel 2016 l’Italia risulta essere il primo Paese per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, con un totale di 412 notifiche, contro le 511 del 2015. Tra i cinque pericoli registrati più frequentemente dall’Italia troviamo presenza id mercurio oltre i limiti, aflatossine, Salmonella, Escherichia coli e residui di pesticidi. Mentre le categorie che più spesso sono state oggetto di notifiche italiane al Rasff sono: pesci, noci e semi oleosi, molluschi, materiali a contatto con gli alimenti, frutta e vegetali.

La Spagna è stata, tra i paesi membri Ue, origine dei prodotti con il maggior numero di notifiche, seguita da Polonia, Francia.

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