Carta forno

L’Europa ha dichiarato guerra alla plastica: la Commissione europea ha annunciato un piano per ridurre i materiali plastici circolanti e favorire il riciclo e il riuso. Nel vecchio continente si producono ogni anno 25 milioni di tonnellate di rifiuti plastici e  soltanto il 30% viene riciclato. In Svezia e Finlandia la percentuale raggiunge il 90% grazie a efficaci programmi di restituzione dei vuoti su cauzione. L’Italia fa meglio della media Ue, anche se il 30% dei materiali plastici finisce ancora in discarica (31%), negli inceneritori (39%) o, nella peggiore delle ipotesi, in mare. Si stima che ogni anno  in Europoa tra 150 mila e 500 mila tonnellate di questi rifiuti siano riversati nei mari e negli oceani.

L’obiettivo è di rendere entro il 2030 tutti  gli imballaggi plastici riciclabili o riutilizzabili. Per incentivare lo sviluppo di materiali più ecologici e sostenibili e processi di riciclaggio più efficienti in grado di rimuovere sostanze pericolose per l’ambiente e la salute umana, la Commissione ha annunciato di voler mettere a disposizione 100 milioni di euro. In cantiere ci sono anche misure per ridurre le microplastiche, che finiscono per contaminare l’acqua e il pesce, nuove norme per l’etichettatura delle plastiche biodegradabili, e  strategie per ridurre l’impiego di plastica monouso. Inoltre, andranno definiti nuovi standard per l’uso di plastiche riciclate negli imballaggi a contatto con gli alimenti, in modo da incentivarne l’utilizzo fermo a un desolante 6%.

La Commissione europea ha lanciato un piano per rendere tutti gli imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2030

Negli stessi giorni, il Regno Unito ha annunciato, per bocca della premier Theresa May di voler rendere il Paese “plastic free” entro il 2042, con una strategia venticinquennale per disincentivare il consumo di plastica monouso. Il piano prevede l’estensione della tassa di circa 6 centesimi di euro sui sacchetti di plastica a tutti i negozi e l’introduzione di una nuova imposta di 28 centesimi per le confezioni di plastica dei cibi da asporto.

In attesa che il nuovo piano della Commissione europea dia i suoi frutti, le aziende hanno già iniziato a muoversi, presentando nell’edizione 2018 di Marca (Bologna Fiere 18-19 gennaio 2018) prodotti ecosostenibili, per la conservazione domestica dei cibi. È il caso dell’azienda leader del settore Cuki (proprietaria anche del marchio Domopack), ma anche della Rotofresh Rotochef.

Cuki ha lanciato i primi sacchetti gelo in Mater-Bi compostabili e biodegradabili

Cuki lancerà presto i primi – e per il momento unici – sacchetti gelo biodegradabili e compostabili in Mater-Bi (*)  per conservare nel freezer di casa i prodotti freschi. Oltre ai sacchetti e pellicole in bioplastica, l’azienda propone altri prodotti riprogettati in chiave più sostenibile ed eco-friendly. Fa parte di questa linea un rotolo di alluminio prodotto con metallo 100% riciclato e la carta forno naturale in fogli, prodotta con fibre di cellulosa provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile, non sbiancata (quindi di aspetto marroncino) e interamente biodegradabile e compostabile. Le confezioni della linea di prodotti sono in cartone riciclato, stampate con colori ad acqua e interamente recuperabili.

È in Mater-Bi anche la pellicola per alimenti compostabile e biodegradabile a marchio Rotofresh

Dal canto suo, anche Rotofresh Rotochef ha lanciato una proposta per la conservazione domestica degli alimenti in Mater-Bi (*): in questo caso si tratta del rotolo di pellicola per alimenti Mais, realizzata appunto a partire dall’amido di mais, biodegradabile e compostabile. La pellicola fa parte della Linea Natural di prodotti in materiali sostenibili per la conservazione alimentari. La linea comprende anche i fogli e i rotoli di cartaforno Natural in fibra naturale non sbianchita. Un’altra novità sono i Biocontenitori Natural, vaschette biodegradabili e compostabili, utilizzabili in alternativa a quelle classiche in alluminio da smaltire con i rifiuti umidi.

(*) bioplastica ottenuta in parte da materie prime di origine vegetali, che può essere smaltita nell’umido domestico.

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Sandro kensan
19 Gennaio 2018 20:39

Andrebbe sempre ricordato in questi articoli che tutto questo movimento sulla plastica lo si deve perché la Cina ha messo il ban all’importazione di rifiuti plastici dall’Europa.

bruna bonfante
bruna bonfante
Reply to  Sandro kensan
27 Gennaio 2018 15:12

giustissimo ma pochi lo sanno così come pochi sanno che finora la Cina ce li “restituiva” sotto forma di giocattoli e oggetti vari….