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dieta della longevitàNegli ultimi anni sembra essersi scatenata una grande attenzione verso l’alimentazione e il benessere psico-fisico e questo ha contribuito al successo di regimi dietetici bizzarri e talvolta estremi. Gli scaffali delle librerie sono pieni di manuali che trattano di alimentazione, i programmi televisivi in cui si parla di buona cucina sono sempre più numerosi, e molti negozi di abbigliamento dedicano interi reparti ai vestiti per il fitness. In questo panorama non mancano esperti (e finti) nutrizionisti che propongono nuove mode dietetiche. La verità è che per mantenersi in forma e in salute non serve eliminare intere categorie di alimenti o rimpinzarsi di proteine, ma basta avere buon senso.

La chiave del vivere sano si basa su tre pilastri : saper coniugare un’alimentazione equilibrata con una regolare (ma non eccessiva) attività fisica e con un allenamento cognitivo altrettanto costante. In questo modo si aiuta l’organismo a prevenire o rallentare il danno molecolare alla base della degenerazione cellulare che culmina prima o poi in complesse e debilitanti patologie cronico-degenerative. È questo in sintesi il messaggio scaturito dal seminario “Promoting health and longevity through diet: metabolic and molecular effects”, tenuto presso l’Istituto superiore di sanità (Iss). Questi sono i concetti e i consigli  espressi da Luigi Fontana dell’Università di Brescia e attivo anche presso la Washington University di St. Louis (Missouri, USA),

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Per mantenersi in salute è bene favorire il consumo di alimenti vegetali ed evitare le calorie vuote

La dieta deve essere completa e bilanciata perché il nostro corpo ha bisogno del giusto apporto di calorie, proteine, carboidrati, lipidi, vitamine, sali minerali e fitocomposti per mantenersi sano. Un eccessivo consumo di calorie e proteine accelera l’invecchiamento e il rischio di sviluppare patologie tumorali e cardiovascolari. Il segreto della longevità consiste, dunque, nel mantenersi magri, mediante una riduzione dell’apporto di calorie vuote (come quelle degli snack, dei dolciumi e delle bibite) e una dieta ricca di cibi d’origine vegetale che eviti gli eccessi di proteine e grassi animali. Le fibre vegetali sono importanti perché vengono metabolizzate da parte dei batteri intestinali, che producono molecole dotate di attività anti-infiammatoria e anti-allergica, capaci di contrastare le patologie autoimmunitarie.

Una buona dieta da sola però non basta. Numerose ricerche hanno mostrato come l’allenamento fisico sia una medicina potente per la salvaguardia del benessere e per la prevenzione di plurime alterazioni metaboliche che inducono malattia e disabilità. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la sedentarietà è uno dei fattori principali per la crescita del grasso addominale e per lo sviluppo del diabete mellito di tipo 2, dell’infarto del miocardio e di alcune forme di cancro. Quale tipo di allenamento fare? Una combinazione di movimenti aerobici (jogging, corsa, ciclismo, nuoto, danza), anaerobici (sollevamento di pesi) e di esercizi di equilibrio posturale, di coordinamento e di flessibilità è essenziale per mantenere un corpo snello e forte e per prevenire l’osteoporosi, la sarcopenia (riduzione della massa muscolare), le fratture ossee e il decadimento cognitivo.

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Fare attività fisica e mantenere la mente lucida sono essenziali per ridurre il rischio di patologie cronico-degenerative

Terzo fattore, ma non meno importante è il mantenimento di una mente lucida e vivace. Il cervello, infatti, è un organo metabolicamente molto attivo che in assenza di un costante allenamento, degenera e si atrofizza. Diversi studi hanno provato che un piano settimanale di training cognitivo incentrato sulla memoria, il ragionamento e la velocità di elaborazione dei dati è in grado di rallentare il processo di decadimento cognitivo anche in uomini e donne con più di 65 anni.

E poi ancora: non fumare, praticare una corretta igiene orale e ridurre, per quanto possibile, l’esposizione all’inquinamento ambientale sono altre buone abitudini da mettere in pratica. In conclusione, ciò che emerge dall’incontro dell’Iss è un approccio basato essenzialmente sulla prevenzione delle cause metaboliche e molecolari dell’invecchiamento umano. Come a scuola, così ai cittadini si dovrebbe insegnare concretamente a fare attività fisica in maniera corretta e regolare, a conoscere gli alimenti, a cucinare e nutrirsi in maniera sana ed equilibrata, a sviluppare e potenziare la memoria e le funzioni cognitive.

Riceviamo e pubblichiamo questa nota della Fondazione Valter Longo.

  1. I riferimenti a “Dieta della longevità” e a “Dieta mima digiuno” nel titolo sono chiari riferimenti a Valter Longo, che peró non ha niente a che fare con il contenuto dell’articolo, come si evince dalla lettura dello stesso.

Romina Ines Cervigni – Fondazione Valter Longo

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ezio
ezio
13 Luglio 2017 13:03

Più che una trattazione dietetica propositiva e concreta sembra la solita critica a tutti gli “altri”.
Poi se di alimentazione si parla perché disperdersi su tutti i soliti scontati concetti di attività fisica ed intellettuale, che sicuramente fanno la differenza, ma i confronti si fanno su argomenti coerenti.
Il confronto generico tra una cosiddetta alimentazione completa di buon senso e “diete” mirate ad uno scopo preciso, non regge, almeno riferiamoci alla Dieta Mediterranea vera e tradizionale.
Da non confondere con pane, pasta, pizza e patate con un giro d’olio extra vergine d’oliva sopra, come dieta imperante, senza che nessuno dei nostri prestigiosi dietologi abbia nulla da dire, ISS compreso da quello che leggo.

Emanuela
14 Luglio 2017 13:01

Mi è piaciuto molto questo articolo poiché è davvero ‘lo stile di vita’ che ci aiuta ad aumentare lo stato di salute e benessere. Alimentazione, attività fisica e buone abitudini non hanno lo stesso effetto sulla salute se prese singolarmente. Ancora una volta viene ribadito che per vivere bene e a lungo è necessario che siano presenti tutte le componenti analizzate e senz ‘altro mente e corpo trovano armonia ed equilibrio.