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Paste speciali
Paste speciali Barilla, Rummo, Delverde: 5 cereali, farro, mais, segale. Prezzi esagerati e confezioni sottopeso

Basta fare un rapido giro tra le corsie del supermercato per accorgersi che accanto alla tradizionale pasta di semola, sugli scaffali si notano le cosiddette paste speciali o “benessere”, come le chiama il sito Esseungaacasa.it. Si tratta di pasta ottenuta con grano duro miscelato con altri cereali e ingredienti come i legumi. Anche il leader di mercato Barilla si è inserito nel nuovo filone con la linea “5 cereali” che nell’elenco degli ingredienti indica una presenza di grano duro pari all’80%, seguito da farina di farro (8%) e di orzo (8%). In ultima posizione la farina di mais (3%) e segale (1%). Sullo scaffale si trova anche la pasta senza glutine preparata con mais e riso.

La novità della pasta “benessere” Barilla è il formato che, pur essendo molto simile a quello tradizionale, contiene 400 g e non  500 g. Questa scelta viene fatta anche da altre marche come: Rummo, Felicia con la pasta senza glutine o ai cereali e Delverde con quella ai legumi che propongono formati da 400 g o 450 g. Solo la referenza di Garofalo mantiene la confezione classica da mezzo chilo. È vero che il frontespizio dell’etichetta indica chiaramente la grammatura, e quindi l’acquirente dispone di tutte le informazioni per confrontare i prezzi, ma è altrettanto vero che il consumatore distratto può fare confusione.

Le dimensioni delle scatole di spaghetti di grano duro e degli spaghetti 5 cereali sono identiche, mentre il peso di quest’ultima è inferiore del 20%. Non così è per il prezzo che risulta più che doppio. La politica di proporre prezzi esagerati per la nuova pasta benessere è una scelta adottata da tutte le marche. Diverso è il discorso per la pasta integrale Barilla che ha un prezzo, un formato e un peso simile a quella tradizionale.

Riceviamo e pubblichiamo questa precisazione da parte del pastificio Delverde

Il prezzo più elevato del prodotto rispetto a quello della pasta di semola di grano duro, non è “esagerato”, ma è giustificato dai maggiori costi della differente materia prima utilizzata, dal diverso processo di produzione che tali prodotti richiedono (costituendo una linea dedicata, che richiede silos appositi), oltre che dai costi sostenuti dal nostro reparto Ricerca&Sviluppo per la selezione delle materie prime e mettere a punto la ricetta di pastificazione in grado di mantenere il livello qualitativo riconosciuto alla pasta Delverde. Di conseguenza, la minore grammatura della confezione (450 grammi al posto dei classici 500 grammi) è dettata unicamente da riflessioni dal punto di vista nutrizionale: infatti, il maggiore potere saziante e nutriente di queste tipologie di pasta rispetto a quella di semola di grano duro, suggerisce l’opportunità di consumo leggermente minore. Riteniamo che questa scelta agevoli anche “il consumatore distratto” al rispetto delle sue abitudini o esigenze alimentari. Peraltro, aggiungiamo che questa soluzione, anziché produrre un risparmio per Delverde, rappresenta invece un maggiore costo di produzione (si pensi solo alla necessità di appositi pack e all’adeguamento dei processi di confezionamento).

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Orval87
Orval87
16 Febbraio 2017 22:46

Se il peso è indicato dove sta il problema? E per i consumatori distratti, beh, problemi loro, la distrazione è giusto che la paghino.
Poi costano di più perchè hanno un mercato più ridotto rispetto a quelle normali (che diciamolo, restano le più buone).

Roberto Contestabile
26 Febbraio 2017 15:13

Ma se la confezione è UGUALE a quella di pesso maggiore il consumatore è facilmente ingannato dall’abitudine di acquistare d’istinto senza soffermarsi a leggere il peso. Il prezzo è comunque elevato perchè rappresenta un mercato di nicchia e non di massa!

Alessandro
Alessandro
27 Febbraio 2017 09:58

Comunque, se l’etichetta riportata nell’articolo è esattamente quella presente sul prodotto, non è corretta per quanto riguarda l’indicazione degli allergeni…