Con tre distinte risoluzioni, il Parlamento europeo si è espresso contro la decisione della Commissione Ue che autorizza l’immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti od ottenuti a partire da tre tipi di colza, soia, e mais geneticamente modificati. Nel caso del mais, si tratta di quello denominato 1507 e si parla del rinnovo dell’autorizzazione.

La richiesta di autorizzazione per la colza geneticamente modificata MON 88302 x Ms8 x Rf3 era stata presentata il 3 dicembre 2013 da Monsanto e Bayer CropScience, e lo scorso aprile ha ottenuto il parere favorevole dell’Efsa. Si tratta di un tipo di colza resistente agli erbicidi contenenti glifosato e glufosinato di ammonio ma la risoluzione del Parlamento europeo sottolinea che “è stato dimostrato che le colture geneticamente modificate resistenti agli erbicidi determinano un maggiore ricorso agli erbicidi complementari rispetto alle loro alternative convenzionali”.

Il Parlamento europeo ha votato contro l’autorizzazione di un tipo di soia resistente agli erbicidi glifosato e glufosinato d’ammonio

La risoluzione evidenzia anche l’assenza di “uno studio sull’alimentazione di ratti lungo l’arco di 90 giorni, la mancata valutazione dei residui degli erbicidi complementari sui prodotti alimentari e sui mangimi importati, le possibili ricadute negative sulla salute e l’inadeguatezza del piano di monitoraggio ambientale”. La proposta della Commissione Ue di autorizzare questo tipo di colza OGM non ha ottenuto il parere favorevole della maggioranza degli Stati. Infatti, lo scorso settembre, 14 Stati hanno votato contro, mentre solo 10 Stati, che rappresentano appena il 36,48 % della popolazione dell’Unione, hanno votato a favore e tre si sono astenuti.

Analoghe considerazioni sono contenute nella risoluzione riguardante la soia 305423 x 40-3-2, coltivata in Argentina, Canada e Giappone, resistente agli erbicidi a base di glifosato e a quelli inibitori dell’acetolattato sintetasi. La richiesta di autorizzazione per questo tipo di soia OGM è stata presentata nel 2007 dalla Pioneer Overseas Corporation e secondo il Parlamento europeo l’autorizzazione alla sua importazione nell’Unione “comporterà indubbiamente un aumento della sua coltivazione nei paesi terzi e un corrispondente aumento dell’uso degli erbicidi complementari”. Anche nel caso di questa soia OGM il voto degli Stati è stato uguale a quello della colza.

Bocciata anche la richiesta di autorizzazione del mais resistente alla piralide e all’erbicida glufosinato d’ammonio

Anche per quanto riguarda la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione per il mais 1507, presentata nel 2015 da Pioneer Overseas Corporation e Dow AgroSciences, il Parlamento europeo contesta la valutazione favorevole dell’Efsa. Si tratta di un tipo di mais resistente alla piralide del granturco e ad alcuni altri parassiti dell’ordine dei lepidotteri come la nottua del mais, la lafigma, la nottua dei seminati e la piralide americana, nonché all’erbicida glufosinato ammonio. Sulla richiesta di rinnovo dell’autorizzazione hanno votato contro 12 Stati e altrettanti, rappresentanti il 38,75 % della popolazione dell’Unione, a favore, mentre gli astenuti sono stati tre.

Il parere del Parlamento europeo non è vincolante, perché l’attuale procedura europea di autorizzazione degli OGM, sia per la coltivazione che per l’alimentazione umana e animale, prevede una valutazione del rischio da parte dell’Efsa. Se i risultati sono favorevoli, la Commissione Ue presenta agli Stati membri un progetto di decisione, che richiede una maggioranza qualificata, a favore o contro. In assenza di una maggioranza qualificata, come sinora è accaduto, la decisione viene rimessa alla Commissione, che rilascia l’autorizzazione. A questo punto, i singoli Stati possono vietare la coltivazione sul proprio territorio, mentre non possono impedire la vendita e l’utilizzo di alimenti e mangimi contenenti ingredienti geneticamente modificati.

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ezio
ezio
9 Novembre 2017 18:39

Quindi in assenza di una decisione a maggioranza la Commissione invece di negare l’autorizzazione, la concede?
Va bene che spesso le menti umani ragionano al contrario, ma da parte di un’istituzione europea sovranazionale, nominata dagli stessi governi che non hanno deciso a maggioranza, decidere al contrario mi sembra proprio troppo!
Vorrei sapere con quali criteri Efsa farà la valutazione del rischio su un nuovo alimento GM, sapendo che le eventuali conseguenze sul genoma umano ed animale potrà manifestarsi solo tra decenni?
Si chiama valutazione del rischio o un nuovo risico, dove a vincere sappiamo già da subito chi sarà, mentre gli eventuali perdenti li scopriremo solo vivendo?