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Secondo il rapporto dell’Oms, un adolescente europeo su tre è in sovrappeso o obeso.

L’ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha pubblicato un nuovo rapporto sull’andamento dell’obesità tra gli adolescenti nei 53 paesi compresi nella regione europea dell’Oms, che evidenzia una continua crescita del problema in molti paesi.

“Nonostante gli sforzi costanti per affrontare l’obesità infantile – afferma il dottor Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell’Oms per l’Europa – un adolescente  su tre è ancora in sovrappeso o obeso, con i tassi più alti nei paesi dell’Europa meridionale e del Mediterraneo. E particolarmente preoccupante l’aumento dell’epidemia nei paesi dell’Europa orientale, dove storicamente i tassi sono sempre stati inferiori”. L’Oms sottolinea come circa l’80% dei giovani obesi sono destinati ad avere problemi di peso anche da adulti, con maggior rischio di malattie, stigma sociale, discriminazioni e limitazioni alla mobilità sociale, contribuendo al persistere di un “dannoso ciclo intergenerazionale di povertà e malattie”.

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L’obesità colpisce maggiormente le famiglie con una posizione socio-economica bassa

Il rapporto evidenzia disuguaglianze nell’incidenza dell’obesità tra i giovani adolescenti, dato che quelli con maggior probabilità di essere obesi vivono in famiglie con una bassa posizione socio-economica. Questo vuol dire che gli attuali sforzi per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie non riescono a raggiungere in modo adeguato molti  gruppi sociali. Per quanto riguarda l’Italia, tra il 2002 e il 2014 il tasso di obesità tra gli adolescenti compresi tra gli 11 e i 13 anni è salito dal 4,4% al 4,7%, ma è in discesa rispetto al picco del 5,7% raggiunto nel 2010. Per quanto riguarda la differenza tra i sessi, tra le ragazze la percentuale è salita dal 2,3% al 3,2%, mentre tra i ragazzi è scesa dal 6,5% al 6,2%. Tra le giovani undicenni, però, il tassorisulta in continua salita, dal 3,2% del 2002 al 5,5% del 2014.

Il consumo quotidiano di frutta tra gli adolescenti italiani è sceso dal 38,3% del 2002 al 37,4% del 2014, dopo aver raggiunto il 43,5% nel 2008. Tra ragazze e ragazzi c’è una differenza del 7%, a favore delle prime. Il consumo di verdura è in aumento in entrambi i sessi ed è passato dal 21,7% del 2002 al 26,6% del 2014. Dieci punti di flessione nel consumo quotidiano di dolci (dal 38,2% del 2002 28,4% del 2014). Andamento simile anche per le bevande zuccherate( dal 24,4% al 16,2%).

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Monica Lanzillotta
Monica Lanzillotta
29 Maggio 2017 11:22

Grazie mille per la Vostra Puntuale attività. Ne necessitiamo. Come Cittadini e come Professionisti . Come per la lobby farmaceutica, potente quanto quella delle armi, la pressione di indirizzo sulla sfera alimentare porta a manipolazioni forvianti di dati di fisiologia e di vita naturale dell’Essere Umano. Influisce cioè sulla percezione della REALTÀ. È importante avere dati di riferimento per orientarsi ed informarsi correttamente. Il potere dei Consumatori è assoluto. Va esercitato.