Wilmar, uno dei fornitori di Nestlé, è accusata di approvigionarsi illegalmente di olio di palma dalle zone conisderate habitat naturale degli orangutan

Nestlé si è dichiarata “molto preoccupata” dopo che un dossier dell’organizzazione statunitense Rainorest Action Network (RAN) ha accusato nuovamente uno dei suoi maggiori fornitori, Wilmar International, di essere coinvolto nella deforestazione illegale a Sumatra, in Indonesia, all’interno dell’ecosistema di Leuser, habitat naturale di orangutan, tigri, elefanti e rinoceronti. La distruzione di foresta pluviale, in violazione di una moratoria sulla deforestazione, avviene ad opera di società controllate da Wilmar, che ha sede a Singapore ed è il più grande fornitore mondiale di olio di palma.

Il rapporto di RAN documenta come tra giugno 2016 e gennaio 2017 siano stati distrutti 324 ettari di foresta nell’ecosistema di Leuser da parte di una società locale, il cui olio di palma grezzo finisce a Wilmar. Dal 2013, il gruppo è stato accusato più volte di approvvigionarsi di olio tropicale illegale da questo habitat e si è ripetutamente impegnato a porre fine a queste pratiche.

Wilmarcontrolla il 40% del commercio mondiale di olio di palma

Wilmar controlla circa il 40% del commercio mondiale di olio di palma ed è fornitrice, oltre che di Nestlé, anche di altre grandi società, come Procter and Gamble, McDonald’s e PepsiCo. Lo scorso dicembre, la società è stata oggetto anche di un dossier di Amnesty International, che l’accusava di violazione dei diritti umani dei lavoratori delle sue piantagioni. Il documento  evidenziava come spesso l’adesione alla Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO), l’organizzazione internazionale che dal 2004 riunisce gli operatori della filiera del grasso tropicale e alcune Ong come il Wwf, funzioni come uno scudo per evitare maggiori controlli sulle pratiche delle compagnie che vi aderiscono.

Cornelia Tschantré, responsabile della comunicazione di Nestlé, ha dichiarato al sito Food Navigator che “una delle aziende indicate dal RAN, PT. Agra Bumi Niaga, fa parte della nostra catena di fornitura e stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri fornitori più grandi, tra cui Wilmar, per verificare le accuse. Se scopriremo che i nostri fornitori e sub-fornitori non soddisfano le nostre esigenze, anche per quanto riguarda la deforestazione, prenderemo provvedimenti. La società ha già sospeso temporaneamente l’acquisto indiretto di olio di palma da PT. Agra Bumi Niaga, sino a che non si avranno più notizie. Ci confronteremo con Rainforest Action Network e altri sulla situazione a Leuser, per capire come porre fine alle pratiche illegali e distruttive”.

© Riproduzione riservata

sostieni

Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare.  Clicca qui

0 0 voti
Vota
1 Commento
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Giovanni SIMONE
Giovanni SIMONE
9 Aprile 2017 09:39

Non sarebbe più semplice mettere al bando l’olio di palma? Sopravviveremmo…!