Aidepi si confronta per la prima volta in due anni con Il Fatto Alimentare nella trasmissione alla tv svizzera Patti Chiari

Dopo aver difeso strenuamente l’olio di palma, la maggior parte delle aziende alimentari lo stanno sostituendo con altri grassi che hanno un  contenuto di saturi nettamente inferiore, perchè? È questa la domanda che la trasmissione svizzera Patti Chiari ha posto ad Aidepi, l’associazione di produttori italiani che riunisce le aziende che realizzano prodotti da forno e a Il Fatto Alimentare, nella puntata andata in onda sulla tv ticinese  il 16 dicembre 2016.

Il confronto tra Roberta Russo, in rappresentanza di Aidepi, e Roberto La Pira, direttore del Fatto Alimentare, è stato serrato e molto vivace. Il dibattito  ha messo in luce le contraddizioni e il gravissimo ritardo dell’industria  alimentare italiana che in troppi casi non ha saputo rispondere in modo adeguato alle richieste di cambiamento dei consumatori. L’aspetto curioso è che è per la prima volta dall’inizio della campagna contro l’invasione dell’olio di palma avviata nel novembre 2014, un programma tv decide di dare spazio al confronto tra i  protagonisti della vicenda. Il conduttore del programma Lorenzo Mammone ha anche evidenziato questo aspetto. In Italia le emittenti televisive, a dispetto di ogni logica giornalistica hanno sempre preferito evitare il confronto diretto.

olio di palmaC’è di più, in tre casi i curatori dei programmi hanno  sospeso senza alcun motivo plausibile l’invito a partecipare a dibattiti sull’olio tropicale. A riprova di questa anomalia italiana, sulla stampa internazionale abbiamo registrato un comportamento diverso. Oltre alla tv svizzera del Canton Ticino, il Guardian ha dedicato un anno fa un lungo articolo alla battaglia portata avanti da Il Fatto Alimentare. Più di recente il sito inglese dell’agenzia stampa Reuters l’11 gennaio 2017  ha proposto un lungo reportage sulla questione della Ferrero e dell’olio di palma in Italia, riconoscendo a Il Fatto Alimentare un ruolo decisivo nell’informazione on line. Anche il quotidiano inglese The Telegraph ha ripreso in un lungo articolo la vicenda Ferrero, ricordando il ruolo di rilievo avuto nella storia da Il Fatto Alimentare. La stessa cosa hanno fatto The News International,  e il quotidiano on line Folha de S.Paulo.   The Verge  il 15 gennaio 2017 ha pubblicato un articolo su Ferrero e la Nutella raccontando la storia italiana dell’olio di palma e intervistando Il Fatto Alimentare. In Francia la nota è stata rilanciata da l’Edition du soir  in questo articolo.

Altri siti che hanno ripreso : Asiaone il 16 gennaio

Il sito canadese The globe and mail il 12 gennaio

Il sito americano Pulse Headlines l’11 gennaio 2017

Il sito  americano Business insider l’11 gennaio 2017

Il sito Audioboom  l’11 gennaio 2017

Il sito Sibeda

 

Guarda la puntata “Traditori della palma”

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Sandro kensan
13 Gennaio 2017 14:59

Notizia vecchia, la trasmissione è dell’anno scorso, prima di Natale. Quando l’avevo vista mi sono pure letto i commenti i quali non erano lusinghieri per via del fatto che la trasmissione svizzera era diventata una trasmissione italiana con il solito confronto dove non si capisce nulla perché troppo animato, appunto in stile italiano.

Poi io che ero a conoscenza dei fatti ho compreso i vari passaggi del confronto ma un telespettatore svizzero ha compreso ben poco. Dovevano esserci altri due interlocutori per fare in modo che si capisse la questione in modo pacato, in modo svizzero.

Comunque era inevitabile, dopo tanto ostracismo che si finisse nello scontro verbale alla prima occasione. Quindi La Pira ha fatto bene a ribattere colpo su colpo a una interlocutrice che era lì per sparare cavolate ma ne ha sofferto la trasmissione.

Mi ha comunque fatto piacere vedere rappresentato in TV (all’estero) il punto di vista che ha fatto fare una inversione a U a Barilla.

ezio
ezio
18 Gennaio 2017 18:26

La resistenza contro ogni ovvio argomento salutistico per l’invasione di questo ingrediente, è la prova chiara ed inequivocabile che ci sono grossi interessi e grandi vantaggi per l’industria alimentare ad usarlo senza farsi tanti scrupoli.
Ai consumatori informati il diritto di giudicare e scegliere chi è degno di fiducia.
L’informazione e la conoscenza è la vera e prima libertà.

bmag54
bmag54
Reply to  ezio
19 Gennaio 2017 16:54

L’unico mio italico timore è di cadere dalla padella alla brace: cioè che si sostituisca il meno peggio con il peggio.

Direi che uin articolo di LaPira sui sostituti dell’olio di palma / grasso di cocco non sarebbe male mettendo in luce i pericoli di una sostituzione a cuor leggero e sull’onda dei forconi … Com’è il grasso di Karitè? quali controindicazioni? non è che lo idrogenano pure lui?

Sempre markeing è ….

Roberto La Pira
Reply to  bmag54
19 Gennaio 2017 18:54

L’olio di cocco lo usano solo e in parte nei gelati. Nel resto dei prodotti nel 90% dei casi si usa mais, girasole e altri oli di semi, a volte olio di oliva e burro