Glifosato erbicida Monsanto
La Monsanto fa causa alla California perché vuole aggiungere il glifosato tra le sostanze cancerogene

Monsanto ha avviato un’azione legale nei confronti della California, per impedire che l’erbicida glifosato sia inserito nell’elenco delle sostanze chimiche che causano il cancro.In realtà la decisione della California è in linea con quanto  previsto dalla Proposition 65, che impone allo Stato di compilare e aggiornare una lista delle sostanze chimiche, facendo proprie le valutazioni dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità  (lo Iarc ha classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno” lo scorso mese di marzo). Per le sostanze chimiche inserite nella lista, scatta poi un obbligo di informazione sulla cancerogenicità in etichetta.

Secondo Monsanto, l’inserimento del glifosato in questa lista sarebbe viziato e privo di fondamento, perché l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e le autorità di regolamentazione dei pesticidi in tutto il mondo, sostengono che il glifosato non provoca il cancro. Inoltre, sostiene Monsanto, l’elenco viola la Costituzione della California e degli Stati Uniti, perché in questo modo l’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA) della California delega il potere di regolamentazione a un ente terzo, lo Iarc, non eletto e non controllato dal governo federale o statale, il cui stesso regolamento afferma che le classificazioni non hanno valore legale.

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ezio
ezio
4 Febbraio 2016 10:38

Incredibile l’arroganza e le presunzioni di questa multinazionale, che non solo non riconosce il parere scientifico di un’istituzione mondiale come lo IARC, ma pretende anche di competere sul piano costituzionale con uno stato USA.
Da tenere molto presente in tema di trattati internazionali come il TTIP ed il CETA e cosa ci aspetterebbe se i nostri commissari europei, accettassero queste condizioni commerciali.

C. Buttura
C. Buttura
4 Febbraio 2016 12:17

Mi chiedo come si possa arginare lo strapotere e la prosopopea delle corporations in modo democratico rispettando le norme di diritto internazionale, stante il frequente disaccordo su decisioni prese in ordine sparso degli enti preposti al controllo di questi veri e propri atti criminali.
Siete in grado di suggerire una soluzione utile? Grazie

Sergio
Sergio
Reply to  C. Buttura
12 Febbraio 2016 15:48

La soluzione è non acquistare più i loro prodotti
Chi legge questo sito probabilmente lo fa già, bisogna informare e rendere consapevoli più persone

ezio
ezio
4 Febbraio 2016 18:17

I commissari europei e gli alti dirigenti istituzionali, che hanno delega e compito di gestire rapporti tra paesi e grandi strutture commerciali, sono nominati ed incaricati direttamente dai ministeri e dal consiglio dei ministri.
Questa ritengo sia la responsabilità primaria degli eventi di cui discutiamo, è da questa origine che si producono gli effetti dannosi o benefici per noi italiani.
Il limite dei poteri delle istituzioni governative nazionali, è il peso politico che rappresentano in sedi di trattative e gestione di questi rapporti ad alto livello.
Ci servono posizioni chiare, vantaggiose per noi italiani, tenere fermo il punto ed alleanze che condividano le nostre posizioni ed interessi.
L’impressione esterna che si ha di questi ruoli e pesi specifici, è quella di una sostanziale impotenza e mancanza di strategie condivise di lungo periodo; meglio volare basso senza esporsi troppo, pensando alle alleanze elettorali delle prossime elezioni.

luigi
luigi
5 Febbraio 2016 15:40

come giustamente Ezio rileva, a questa comunità europea manca un vero progetto politico che abbia come riferimento base il bene dei propri cittadini e che accetti l’uso del principio di precauzione in casi specifici. purtroppo multinazionali come Monsanto contano tra le loro fila vecchi volponi che, uniti alla forza del loro potere economico-finanziario, sanno dove trovare l’anello debole dove incidere per far valere privati interessi, abilmente spacciati per interessi di tutti. servirebbe maggiore consapevolezza da parte di noi cittadini su chi e che cosa rappresentano multinazionali come questa per cercare di evitare uno scenario alimentare ed ambientale (ma finanche legislativo!!!) come quello americano, già da tempo esteso a molte altre parti del mondo.