Tavolette di cioccolato fondente con cacao in polvere, cannella e anice stellato

A fronte di alcuni studi che indicano il rischio di una forte riduzione delle coltivazioni di cacao e quindi del cioccolato a causa dei cambiamenti climatici, l’Università della California di Berkeley sta collaborando con Mars nell’applicazione della tecnica di editing genetico CRISPR, per creare delle modifiche nel DNA di alcune varietà di cacao, che ne consentano la coltivazione anche in climi più caldi.

Le piante di cacao crescono in condizioni particolari di terreno e umidità, che si trovano solo all’interno di una stretta fascia di terra pluviale compresa tra circa 20 gradi a nord e a sud dell’equatore, dove temperatura, pioggia e umidità rimangono relativamente costanti durante tutto l’anno. Oltre metà del cioccolato mondiale proviene da due soli paesi dell’Africa occidentale, Costa d’Avorio e Ghana. Ma quelle zone non saranno più adatte al cacao nei prossimi decenni. Entro il 2050, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration statunitense, l’aumento delle temperature costringerà a spostare le coltivazioni ad oltre 300 metri di altitudine, in aree attualmente in gran parte preservate per la fauna selvatica.

Mars finanzia questa ricerca dell’Università della California nell’ambito del progetto “Sostenibilità in una generazione” annunciato lo scorso settembre, che si prefigge di ridurre l’impronta di carbonio delle sue attività e della catena di fornitura di oltre il 60% entro il 2050 e per il quale ha investito un miliardo di dollari.

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luigi
luigi
17 Gennaio 2018 13:00

bisognerebbe curare le cause e non gli effetti…

Costante
Costante
23 Gennaio 2018 14:56

Come dire, Luigi: vietare il cioccolato ed il cacao sulle tavole di tutti i paesi che contribuiscono significativamente all’effetto serra (compresa la tavola di TRUMP). Ma probabilmente non basterebbe data anche la periodicità di fondo dei cambiamenti climatici. (Scusate l’ovvia provocazione)