Mangiare in aereo anche nei viaggi lunghi non è più un evento da raccontare come capitava qualche anno fa, adesso sulle tratte nazionali o europee si tende a risparmiare e il cibo servito è molto cambiato. Collegandosi al sito www.airlinemeals.net si vedono le foto dei menù offerti a bordo, ed è facile rendersi conto che su molte tratte il vassoio di plastica è stato sostituito con uno di cartone, mentre le posate e i piatti sono quasi sempre di plastica.  Anche il sistema di preparazione è cambiato.  Prima i primi piatti caldi e i secondi a base di carne erano confezionati poche ore prima dell’imbarco ed erano serviti nei viaggi europei, adesso si trovano prevalentemente nelle tratte superiori alle sei ore e si usano piatti pronti surgelati da riscaldare in aereo. Questi cambiamenti sono l’effetto di una lunga crisi iniziata dopo l’11 settembre, che secondo la rivista Ristorando ha determinato l’uscita dal mercato di sette compagnie attive negli aeroporti italiani.

“Se il pasto ha subito dei correttivi – precisa Marco Visconti direttore commerciale della Servair Airchef – la possibilità di scegliere piatti alternativi nei viaggi  internazionali o intercontinentali correlate alle esigenze del passeggero è rimasta identica. Secondo le regole della Iata (International air transport association) il passeggero può segnalare alle compagnie aeree esigenze particolari quando prenota il volo, oppure due giorni prima della partenza per gli spostamenti superiori alle tre ore”. La lista di Alitalia, allineata a quelle delle altre compagnie iscritte alla Iata,  comprende menù senza glutine, con poco colesterolo, ipocalorici e anche pasti per diabetici oppure con pochissimi grassi oltre al vassoio iposodico. Ci sono anche menù senza lattosio, per vegetariani e vegani e persino per vegetariani di ampie vedute che ammettono uova e latticini.

Un’attenzione  speciale è dedicata ai bambini più piccoli (0-2 anni) per loro è previsto un pasto a base di omogeneizzati vegetali e carni magre abbinata a frutta o dessert. La lista comprende la possibilità di prenotare un pasto vegetariano asiatico, un menù kosher e un vassoio  per i religiosi di fede indù o il pasto  halal per i mussulmani. L’ultima voce dell’elenco prevede un menù senza tracce di arachidi per le persone allergiche.

Il regolamento internazionale prevede anche regole in materia di sicurezza igienica per prevenire la diffusione di malattie da un paese all’altro. Per evitare cattive sorprese i pasti vengono sempre conservati in celle frigorifero sia quando sono in attesa dell’imbarco sia quando sono collocati sull’aereo. L’altro principio inderogabile è l’incenerimento di tutto il cibo che avanza, tranne posate, bicchieri e piatti di metallo, vetro o porcellana che vengono riutilizzati dopo il lavaggio. Se da un punta di vista igienico si adottano le necessarie precauzioni sul fronte della qualità le diversità sono rilevanti da una compagnia all’altra.  Per quanto riguarda i costi, la stima è di  un pasto variano in classe economy variano da 4 a 5 euro per i viaggi brevi  e raggiungono i 6-7 per quelli a lungo raggio. Nel prezzo è compresa la  preparazione del pasto, la consegna a bordo e il ritiro con il lavaggio. C’è anche un’alternativa scelta da diverse  compagnie low-cost , quella di proporre ai passeggeri un pasto a pagamento da acquistare direttamente a bordo.

Foto :airlinemeals.net