caffe macchina

Il boom del caffè espresso preparato con le capsule non si arresta, per questo motivo il sito Qualescegliere.it propone un test per valutare la macchina più adatta alla famiglia, prendendo in considerazioni due parametri importanti come le prestazioni e il prezzo. L’utilizzo di questi apparecchi presenta molti vantaggi tra cui la velocità e la semplicità di utilizzo, oltre che la capacità di conservare un buon aroma grazie alle monoporzioni sigillate. La criticità maggiore del sistema è da ricercare nel prezzo piuttosto elevato delle capsule (da 20 ai 40 centesimi l’una) e nell’impatto ambientale. Lo smaltimento risulta infatti  complicato e poco ecologico per quanto riguarda i due materiali più usati, plastica e alluminio, mentre la situazione è decisamente migliore per quelle fatte di materiale compostabile o per le capsule ricaricabili in acciaio.

Il sito prende in esame cinque marche scelte in base a richieste e segnalazioni dei lettori, non si tratta necessariamente dei prodotti più venduti. I parametri esaminati per la valutazione sono cinque: la possibilità di preparare con la stessa macchina altre bevande, il design, le dimensioni, la pressione, le funzioni e la praticità d’uso. Le prove vengono fatte dagli esperti del sito che esaminano con attenzione le varie funzioni e redigono report molto dettagliati.

Le macchine da caffè a capsule sono nate per permettere di bere anche a casa lo stesso espresso che viene servito al bar. Per questo è possibile utilizzarle anche per preparare: cappuccini oltre che bevande a base di orzo, caffè al ginseng… Un altro parametro di valutazione è stato il design, con le numerose varianti cromatiche e l’ingombro: quante più tipi di bevande l’apparecchio può preparare, maggiore è lo spazio che occupa.

Un elemento fondamentale da valutare con attenzione al momento dell’acquisto è il livello di pressione della macchina, per il ruolo determinante che ha nell’estrarre l’aroma e nel determinare la qualità e il gusto del caffè. In queste macchine può variare dai 12 ai 19 bar: maggiore è la pressione, più intenso e ricco sarà l’aroma dell’espresso. Un ruolo importane nel giudizio è dato dalla praticità d’uso e dalle funzioni che una macchina può vantare. Un buon apparecchio deve essere facile da pulire, anche se non bisogna dimenticare altri optional come l’autospegnimento, il riscaldamento veloce o lo stop automatico dell’erogazione.

macchine da caffè
Le macchine da caffè a capsule presentano molti vantaggi tra cui la velocità e la semplicità di utilizzo

Nel test sono state messe a confronto 5 modelli, di cui 4 Krups e una De’Longhi. Proprio quest’ultima con il modello Nespresso Lattissima Touch EN550 è stata valutata la migliore, in quanto soddisfa pienamente tutti i parametri. Il prezzo però è impegnativo, più di 200 euro, pari a cinque volte quello della più economica Krups Nescafé Dolce Gusto Piccolo, che ha ricevuto comunque un buon punteggio. Il miglior rapporto qualità prezzo va al modello Krups Nespresso Pixie XN3005, che con un centinaio di euro offre un buon espresso, grazie soprattutto alla potenza della pressione che arriva a 19 bar. Oltre al confronto delle 5 macchine da caffè, il sito offre una scheda dettagliata per ogni prodotto, in modo da poter scegliere la più adatta alle proprie esigenze.

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emilio bazzocchi
emilio bazzocchi
13 Marzo 2017 23:37

.. ma compratevi la moka

Rosy
Rosy
Reply to  emilio bazzocchi
14 Marzo 2017 10:16

Mah

luciA
luciA
21 Marzo 2017 10:02

Riporto la frase dell’articolo: Quale modello comprare per un espresso come al bar?
Dipende sempre dove bevi il caffè. Purtroppo da quando sono andata a Napoli ho compreso cosa significa un “buon caffè” quindi per me ora al nord bere un buon caffè è un lusso che non ci possiamo permettere! 🙂
Ad ogni modo convengo con Emilio: compratevi una Moka. Il bello di bere un caffè al bar, come dicono sempre i napoletani, che escono di casa anche solo per un caffè al bar, è il ritmo della socialità che crea.
Quindi perchè perdere anche questo piacere di uscire di casa e incontrare nuova gente?

alberto
alberto
21 Marzo 2017 10:14

mah…

Marco
Marco
21 Marzo 2017 11:42

Caffé Nespresso? No, grazie.

Marisa
Marisa
21 Marzo 2017 13:47

Quando bevi un Nespresso dopo 10 minuti ti chiedi se hai bevuto il caffè…..sono d’accordo il caffè si beve al bar e sei a posto e soddisfatta per parecchie ore.

Luca CODELUPPI
21 Marzo 2017 17:05

Nespresso, Nespresso, Nespresso, Nespresso?
e le altre marche di cialde?
Direi che per “par condicio” sarà il caso di fare confronti anche con prodotti nazionali, o dobbiamo solo favorire una multinazionale che se è stata fatta uscire più volte dalla porta nelle vicende recenti, deve rientrare dalla finestra?

Roberto Contestabile
21 Marzo 2017 17:43

Gusto e convenienza a parte il problema dell’impatto ambientale è notevole e le aziende fin ad ora non hanno mostrato nessun interesse a compensare. Come al solito l’obiettivo di grande fatturati è priorità assoluta! Solo questo aspetto dovrebbe far riflettere ai consumatori di optare al ritorno della buon vecchia moka e i suoi fondi perfettamente compostabili.

Valeria Nardi
Reply to  Roberto Contestabile
22 Marzo 2017 09:19

Alcune aziende stanno cercando alternative più ecologiche: http://www.ilfattoalimentare.it/capsule-di-caffe-tabella.html alla fine però è sempre il consumatore che può direzionale il mercato verso scelte virtuose.

Luca CODELUPPI
Reply to  Roberto Contestabile
22 Marzo 2017 12:08

Roberto, trovo spesso troppo estremista la sua posizione (anche se non sono del tutto contrario), ma in questo caso do il mio pieno consenso: la cultura del “tutto e subito” del “facile perché il mio tempo da usare in palestra con gli amici etc. è troppo prezioso per sprecarlo ad aver cura della Madre Terra” produce una montagna di pattume non riciclabile o comunque riciclabile ad alto costo e ciò è inammissibile.
Nel carnet delle cose che vorrei fare c’è anche organizzare un gruppo di studio che metta assieme tutte le parti in causa inclusi i produttori di imballaggi (i principali interessati alla produzione di pattume!) per trovare una soluzione a questa montagna che costruiamo ogni giorno ma che oltretutto scaviamo svuotando le riserve del pianeta.

Roberto Contestabile
Reply to  Roberto Contestabile
22 Marzo 2017 19:30

Cara Valeria Nardi…solo ora alcune aziende stanno facendo qualcosa di ecologico? E fino a ieri cosa hanno fatto? Incassato e basta. Se aspettiamo che tutti i consumatori si sveglino con la presa di coscienza evoluta…ben presto l’immondizia arriverà dietro la nostra porta di casa!

Gianbattista
Gianbattista
22 Marzo 2017 16:59

Buongiorno.
E’ vero quello che dice Luca: “tutto e subito”, quando invece la soddisfazione delle nostre necessità avrebbe bisogno di tempo e di riflessione.
In casa nostra compriamo il caffè in grani e quindi, per prima cosa, sappiamo che quello che compriamo sono chicchi di caffè.
Questo caffè lo macino con una bel macinino in ghisa, praticamente indistruttibile, tanto che lo potranno usare anche i miei figli ed i miei nipoti.
Spendo 100 € all’anno o poco più per comprare il caffè in grani, mentre ne spenderei più di 400 se comprassi delle capsule al prezzo di 20 centesimi l’una. (Macinacaffè ormai strapagato).
I fondi finiscono nella composta e solo l’involucro finisce nella pattumiera: una dozzina di incarti contro circa 2.200 capsule, che sono pure imballate anch’esse.
Per fare il caffè uso una macchina Saeco oppure la moka ed i risultati sono ottimi.
Il tempo che impiego a macinare non è mica tempo perso: mi serve per fare un buon caffè e secondo me ne vale la pena.
Cordialità.