Siamo davvero sicuri di non poterci ritrovare un giorno la pecora Dolly (o suoi parenti stretti) nel piatto?  

In realtà dato esprimere quantomeno alcune riserve sulle affermazioni di chi sostiene che la legislazione europea in vigore impedisce la commercializzazione di alimenti derivati da cloni e loro progenie, per due ragioni. La prima è che non è possibile escludere l’ipotesi di commercializzazione di alimenti  derivati non dagli animali clonati stessi, ma da animali riprodotti con metodo tradizionale a partire da cloni e loro progenie. Vale a dire, gli alimenti derivati dai nipoti e pronipoti della pecora Dolly, che è  dubbio sapere se  possono essere qualificati come “novel foods” ai sensi del reg. CE n. 258/97.
Secondo elemento di riflessione: i suddetti alimenti sono di fatto indistinguibili dagli altri, e i Paesi dove la clonazione è utilizzata anche per finalità alimentari non prescrivono requisiti di informazione specifica. Dunque, se pure gli alimenti possono venire rintracciati sino all’animale o allevamento d’origine, non sono disponibili informazioni in merito alle tecniche di riproduzione utilizzate.
I dubbi sopra espressi sono del resto evidenziati nel documento di domande e risposte pubblicato dal Parlamento europeo su questo tema.

Roberto La Pira

Per approfondire: http://www.ilfattoalimentare.it/novel-foods-gli-alimenti-da-animali-clonati-fanno-saltare-il-negoziato-per-un-nuovo-regolamento.html