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La notizia sulla cancellazione della legge contro le frodi alimentari dilaga in rete e sui giornali ma si tratta di una “super bufala”, dicono gli avvocati esperti di diritto alimentare che il ilfattoalimentare.it, ha consultato in questi giorni. Purtroppo basta digitare su Google le parole “legge frodi alimentari” per trovare centinaia di riferimenti e articoli proposti da siti come Repubblica.it, Corriere.it, LaStampa.it.
Sono scesi in campo addirittura partiti politici, associazioni di consumatori ecc.
Gli elementi per riprendere la notizia sulla cancellazione della legge in effetti ci sono tutti:
– la fonte, due articoli pubblicati sul Corriere della sera e su La Stampa
– un nome importante come quello del procuratore di Torino Guariniello, ben noto alle cronache per le sentenze “avanzate”, che sposa la tesi della legge cancellata
– un tema di estrema attualità come quello delle frodi alimentari
– l’indignazione dei giornalisti che esprimono in modo colorito il loro disappunto
– il nome del ministro Calderoli, ben noto al grande pubblico per le sue performance, indicato come responsabile del provvedimento.

L’input è molto avvincente e ci sono i presupposti per riempire pagine di giornali ma si tratta di una falsa notizia. La verità è un’altra: nessun testo legislativo abroga la legge contro le frodi alimentari. Certo la vicenda è un po’ complicata e anche la normativa è altrettanto complessa ma questa conclusione è una certezza. Per questo motivo il magistrato di Benevento che nella sentenza ha sostenuto l’abrogazione della legge 283 del 1962 a partire dal 16 dicembre 2010 e anche il procuratore Guariniello di Torino che supporta in qualche modo questa tesi probabilmente sbagliano. È vero che una sentenza della Terza sezione penale della Corte di cassazione del febbraio 2010 supporta la tesi dell’abrogazione, ma si tratta di un abbaglio e un’interpretazione scorretta del testo di legge.

La questione è stata esaminata anche dall’Ufficio studi del senato della Repubblica qualche mese fa e alla fine viene ribadito il concetto che la legge non è abrogata.
Tutto è iniziato come dice Dario Dongo sul nostro sito con una sentenza assolutoria decisa da un tribunale in provincia di Benevento, nei confronti di un commerciante imputato di detenzione di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione. Il giudice nella memoria conclusiva accoglieva la tesi dell’avvocato difensore secondo cui la legge 283 del 1962 sarebbe da considerare abrogata.
Si tratta però di una lettura distratta delle norme in tema di semplificazione varate dal ministro Calderoli. La legge-delega per la semplificazione esclude infatti dall’abrogazione, in linea di principio, tutti i provvedimenti che rechino in epigrafe la dicitura “codice” o ” testo unico” (legge 246/05, articolo 14, comma 17). E tra questi provvedimenti si iscrive a pieno titolo anche la legge 283/1962, rubricata come “la disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”, meglio conosciuta come la legge sui cibi adulterati.

A dispetto della falsa notizia riportata su vari siti e giornali, rimane dunque in pieno vigore l’articolo 5 della legge in questione proprio quello che punisce i reati di frode alimentare.
Ci aspettiamo a questo punto che qualcuno cominci a rettificare e a diffondere le notizie corrette.
La prima regola del giornalismo è verificare la fonte, e a volte occorre incrociarne più di una soprattutto quando si parla di argomenti molto delicati. Purtroppo il diffondersi a macchia d’olio in rete e sui giornali di questa falsa notizia è un elemento preoccupante. Vuol dire che la rete è un sistema di informazione libero e capillare che arriva ovunque, ma che diventa anche un ottimo metodo per rilanciare notizie false e per diffondere leggende metropolitane. A breve anche le autorità speriamo smentiscano questa bufala.
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