pollame galline polli allevamento avicolo

tacchini volatili iStock_000004703131_SmallSecondo un rapporto diffuso dall’Efsa due giorni fa sulla nuova influenza aviaria “è plausibile che il virus abbia fatto il suo ingresso in allevamenti avicoli in Germania, Paesi Bassi e Regno Unito in maniera indiretta, attraverso materiale contaminato da uccelli selvatici infetti venuto in contatto con attività umana, movimentazione di veicoli o attrezzature. Poiché tutti gli allevamenti colpiti utilizzano sistemi di stabulazione al coperto, gli esperti hanno concluso che è improbabile che sia avvenuta una trasmissione diretta da uccelli selvatici al pollame d’allevamento. Una delle ipotesi è che gli uccelli migratori infetti provenienti dall’Asia orientale trasmettano il virus ad altre specie nei luoghi di riproduzione e sosta intermedia in Eurasia, ma tale ipotesi necessità di ulteriori indagini”.

 

La domanda che tutti si pongono soprattutto in Italia riguarda il rischio di trasmissione dai polli all’uomo. Il parere delle autorità sanitarie su questo argomento è molto chiaro. “I virus dell’influenza aviaria sono altamente specifici e solo in rare occasioni hanno infettato l’uomo. La trasmissione si verifica quando vi è uno stretto contatto con volatili infetti o ambienti fortemente contaminati“. Si tratta di situazioni che non si riscontrano nei nostri allevamenti sia quelli di tipo familiare sia, a maggior ragione, in quelli industriali. Anche l’Agenzia per la sicurezza alimentare francese in un documento di un mese fa ritiene pressoché nulla la possibilità di trasmissione del virus dai polli all’uomo. “L’influenza aviaria – precisano gli esperti dell’OIE – non deve essere confusa con l’influenza stagionale umana tipica dei mesi invernali“. Attualmente il sistema di monitoraggio internazionale non ha registrato casi di infezione umana trasmessa dal virus dell’influenza aviaria (H5N8).

 

carne  macello  polli 179131760Un’ultima nota riguarda il nostro sistema di monitoraggio gestito dai veterinari dell’Asl che è particolarmente efficace, com’è stato dimostrato nel corso dell’ultima influenza aviaria. Ogni giorno durante il corso dell’anno soprattutto nelle regioni del nord est dove ci sono molte aziende avicole vengono seguiti gli allevamenti di polli e quando si accerta un focolaio di infezione, in brevissimo tempo si riesce sempre a circoscrivere. Le regole sono chiare, quando in un allevamento si registra una moria di polli che supera il 5%, si effettuano subito le analisi per capire le cause e dopo 24-48 ore si conosce l’esito e si adottano, se necessario, tutti i provvedimenti per limitarne la diffusione. La situazione della nuova influenza aviaria H5N8 va seguita con attenzione ma senza allarmismi, e i titoli dei giornali e dei siti che parlano di “emergenza” o di “minaccia” sono proprio fuori luogo.

 

CHEFCHAOUEN, MOROCCO - JANUARY 02: Unidentified smiling women poses for a photo in the souk on January 02, 2014 in Chefchaouen, Morocco.Come si trasmette l’influenza aviaria?

Tutti i virus dell’influenza aviaria possono essere trasmessi attraverso il contatto diretto con le secrezioni di uccelli infetti, specialmente le feci o tramite dei mangimi contaminati, acqua, attrezzature e l’abbigliamento uomo e scarpe. Il virus si trasmette facilmente da azienda ad azienda in seguito allo spostamento di volatili vivi, ma anche attraverso le persone (soprattutto quando scarpe e altri indumenti vengono contaminati), oppure da veicoli contaminati, attrezzature, mangimi e gabbie. I virus possono sopravvivere per lunghi periodi nell’ambiente, soprattutto quando le temperature sono basse. Un altro fattore da considerare è la presenza di virus in uccelli selvatici migratori che vengono a contatto con gli allevamenti (Fonte OIE).

 

Roberto La Pira

 

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christian
christian
29 Dicembre 2014 10:59

finalmente degli articoli intelligenti e che comunicano ai consumatori, le giuste informazioni. nessuno muore per influenza aviare, ma migliaia di persone muoiono in Europa per “l’influenza stagionale”, anche se nessuno li ricorda mai